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- Il messaggio dell'islam
- Introduzione
- Principi fondamentali della religione islamica
- La dimensione spirituale dell'Islam
- I pilastri dell'islam
- Alcune caratteristiche e qualità della religione islamica
- Alcuni aspetti della vita politica nell'islam
- Aspetti del sistema sociale islamico
- Diritti del dirigente sui cittadini
- Diritti dei cittadini sui dirigenti
- Diritti dei genitori
- Diritti del marito sulla moglie
- Diritti della moglie sul marito
- Diritti dei parenti vicini
- Diritti dei figli
- Diritti dei vicini di casa
- Diritti del compagno e dell'ospite
- Diritti dei dipendenti (operai o impiegati)
- Diritti del datore di lavoro
- Diritti e doveri generali
- La morale islamica
- Cibo, bevande e vestiti proibiti ai musulmani
- Prescrizioni islamiche
- Alcune regole di condotta islamica
- Regole da osservare a tavola
- Regole per entrare in casa di altri
- Regole del saluto
- Le regole dell'assemblea
- Le regole della riunione
- Le regole del discorrere
- Le regole della visita al malato
- Le regole dello scherzo
- Le regole delle condoglianze
- Le regole del sonno
- Le regole di fare i propri bisogni
- Le regole del rapporto coniugale
- Le regole del viaggio
- Le regole della strada
- Le regole del compravendita
- Conclusione
Il messaggio dell'islam
Introduzione
In Nome di Allah Clemente e Misericordioso
Lode ad Allah e pace e benedizione di Allah sul nostro profeta Muhammad, sulla sua famiglia e tutti i suoi compagni.
Allah Eccelso dice: (Il Corano 3: 64) "Di': "O gente della Scrittura, addivenite ad una dichiarazione comune tra noi e voi: [e cioè ] che non adoreremo altri che Allah, senza nulla associarGli, e che non prenderemo alcuni di noi come signori all'infuori di Allah." Se poi volgono le spalle allora dite: "Testimoniate che noi siamo musulmani."
L'islam è la religione della verità e della natura autentica; è la religione della chiarezza che non comporta equivoco o ambiguità ed ogni fedele ha la possibilità di fare domande su ogni dubbio o problema che gli viene in mente. La risposta alle domande attinenti alla fede e alla religione non spetta però al fedele comune; Allah Altissimo dice infatti nel sacro Corano: (7:33): " Di': «Il mio Signore ha vietato solo le turpitudini palesi o nascoste, il peccato e la ribellione ingiusta, l'attribuire ad Allah consimili a proposito dei quali [Egli] non ha concesso autorità alcuna e il dire contro Allah cose di cui non conoscete nulla.» Allah ha bensì definito precisamente a chi spetta dare risposta ai quesiti in materia di religione: sono i saggi, dovutamente specializzati: la gente della Scrittura: Allah infatti dice (Il Corano 16: 43):"Chiedete alla gente della Scrittura, se non lo sapete."
Il Messaggero di Allah – pace e benedizione di Allah su di lui- ha chiarito i pericoli di ricorrere in materia di religione all'opinione di gente non addetta e non specializzata: dice al riguardo: "Allah non farà scomparire la scienza sradicandola dal petto degli uomini, bensì facendo scomparire gli scienzati fino all'ultimo. Quando non ce ne sarà più, gli uomini designeranno i loro capi fra gli ignoranti, i quali se interrogati risponderanno senza alcuna scienza, smarrendosi e smarrendo con loro tutti gli altri."(Bukhari n° 100)
L'islam non comporta quindi questioni confuse ed ambigue in cui i fedeli credono senza richiesta di chiarimento, tranne quelle che riguardano le cose dell'aldilà, che la mente umana non è in grado di concepire e che Allah non ci ha spiegato perchè non ci serve; quello invece che serve agli uomini tra le cose dell'aldilà, Allah Altissimo ce lo ha chiarito tramite il Suo Messaggero – pace e benedizione di Allah su di lui-. Ognuno di noi ha in mente questioni, quesiti a cui cerca risposte e l' islam dà in modo semplice ed anche attraente, delle risposte esaurienti e soddisfacenti a tutte queste domande. Prendiamo alcuni esempi:
- Se l'uomo vuole una risposta sulla propria origine, la troverà nelle parole di Allah Altissimo: (il Corano 23: 12-14): " In verità creammo l'uomo da un estratto di argilla. Poi ne facemmo una goccia di sperma [posta] in un sicuro ricettacolo, poi di questa goccia facemmo un'aderenza e dell'aderenza un embrione; dall'embrione creammo le ossa e rivestimmo le ossa di carne. E quindi ne facemmo un'altra creatura . Sia benedetto Allah, il Migliore dei creatori! "
- E se l'uomo si chiede sulla propria situazione in questo universo, tra gli esseri numerosissimi creati da Allah, troverà una risposta convincente nelle seguenti parole di Allah nel Sacro Corano: (17: 70):
"In verità abbiamo onorato i figli di Adamo, li abbiamo condotti sulla terra e sul mare e abbiamo concesso loro cibo eccellente e li abbiamo fatti primeggiare su molte delle Nostre creature."
- Circa i rapporti dell'uomo con le altre creature dell' Universo, ecco quello che dice Allah nel Corano : (45: 12-13) " Allah è Colui che ha messo il mare al vostro servizio, affinché vi scivoli la nave per ordine Suo e voi vi procuriate la Sua grazia, affinché siate riconoscenti. E vi ha sottomesso tutto quello che è nei cieli e sulla terra: tutto [proviene] da Lui. In verità in ciò vi sono segni per coloro che riflettono."
- Perchè l'uomo è stato creato? La risposta è nel (Corano: 51: 56-58): "E' solo perché Mi adorassero che ho creato i dèmoni gli uomini. Non chiedo loro nessun sostentamento e non chiedo che Mi nutrano. In verità Allah è il Sostentatore, il Detentore della forza, l'Irremovibile."
- Chi è Il Creatore dell'universo a cui dobbiamo esclusivamente adorazione? Il Corano risponde: (Il corano 112 1-4) " Di': " Egli Allah è Unico, Allah è l'Assoluto. Non ha generato, non è stato generato e nessuno è eguale a Lui." E in un altro luogo Allah dice : (Il Corano 57: 3): "Egli è il Primo e l'Ultimo, il Palese e l'Occulto, Egli è l'Onnisciente."
- Quale la via che porta alla serenità del cuore, la quiete dell'anima e la stabilità esistenziale? La risposta è nel (Corano: 13: 28 ) "coloro che credono, che rasserenano i loro cuori al Ricordo di Allah. In verità i cuori si rasserenano al Ricordo di Allah."
- Qual'è la via che conduce al successo e alla vita felice? Allah risponde nel (Corano: 16: 97) "Daremo una vita eccellente a chiunque, maschio o femmina, sia credente e compia il bene. Compenseremo quelli che sono stati costanti in ragione delle loro azioni migliori."
- Che ne sarà di colui che non crede in Allah e nelle scritture rivelate ? A questo si troverà una risposta nel (Corano : 20: 124) " Chi si sottrae al Mio Monito, avrà davvero vita miserabile e sarà resuscitato cieco nel Giorno della Resurrezione. Dirà:«Signore! perché mi hai resuscitato cieco quando prima ero vedente?» [Allah] Risponderà: « Ecco, ti giunsero i Nostri segni e li dimenticasti; alla stessa maniera oggi sei dimenticato»."
- Qual'è la perfetta religione che assicura benessere alla società e agli individui nella loro vita presente e futura? A questa domanda Allah risponddee nel Corano dicendo (5: 3) "Oggi ho reso perfetta la vostra religione, ho completato per voi la Mia grazia e Mi è piaciuto darvi per religione l'Islàm."
- Quale religione scegliere e quale via prendere per giungere ad Allah e al Paradiso? La risposta è nel (Corano 3: 85) " Chi vuole una religione diversa dall'Islàm, il suo culto non sarà accettato, e nell'altra vita sarà tra i perdenti."
- Quali rapporti stabilire con gli altri? La risposta è nel Corano (49: 13): "O uomini, vi abbiamo creato da un maschio e una femmina e abbiamo fatto di voi popoli e tribù, affinché vi conosceste a vicenda. Presso Allah, il più nobile di voi è colui che più Lo teme."
- Che posizione va presa nei confronti della scienza ? Il Corano vi risponde: (58: 11) "Allah innalzerà il livello di coloro che credono e che hanno ricevuto la scienza. Allah è ben informato di quel che fate."
- Come finisce la vita di ogni uomo? La risposta è ancora nel (Corano: 3: 185) "Ogni anima gusterà la morte, ma riceverete le vostre mercedi solo nel Giorno della Resurrezione. Chi sarà allontanato dal Fuoco e introdotto nel Paradiso, sarà certamente uno dei beati, poiché la vita terrena non è che ingannevole godimento."
- E vero che saremo resuscitati e che i nostri corpi saranno ricostruiti ? la risposta è nel (Corano: 36: 78-82) : " Ci propone un luogo comune e, dimentico della sua creazione, [dice] : « Chi ridarà la vita ad ossa polverizzate?» Di': « Colui che le ha create la prima volta ridarà loro la vita. Egli conosce perfettamente ogni creazione. Egli è Colui che nell'albero verde ha posto per voi un fuoco con cui accendete. Colui che ha creato i cieli e la terra non sarebbe capace di creare loro simili? Invece sí! Egli è il Creatore incessante, il Sapiente. Quando vuole una cosa, il Suo ordine consiste nel dire "Sii" ed essa è."
- Quali sono le opere accette da Allah Altissimo, il Giorno del Giudizio Universale? La risposta sta nel (Corano:18: 107) "Coloro che credono e compiono il bene avranno per dimora i giardini del Paradiso. "
- Che cosa avverrà dopo la risurrezione e il Giudizio Universale? A questa si troverà una risposta schietta. Una delle due vie sarà da imboccare: o l'Inferno o il Paradiso: e l'islam ci induce a scegliere da oggi la via del Paradiso: ecco quello che dice Allah nel Corano (98: 6-8):"In verità i miscredenti fra gente della Scrittura e gli associatori, saranno nel fuoco dell'Inferno, dove rimarranno in perpetuo. Di tutta la creazione essi sono i più abbietti. Quelli che invece credono e compiono il bene sono i migliori di tutta la creazione. Presso il loro Signore, la loro ricompensa saranno i Giardini di Eden, dove scorrono i ruscelli, in cui rimarranno in perpetuo. Allah si compiace di loro e loro si compiacciono di Lui. Ecco [cosa è riservato] a chi teme il suo Signore."
Cortese lettore;
Sono convinto che l'islam risolve tutte le questioni che contraddistinguono il mondo in cui viviamo; adottare l'islam e applicarlo potrà risolvere tutti i problemi contemporanei. Gli uomini hanno fino ad oggi fatto ricorso a tutte le dottrine, ma la storia ha dimostrato che queste dottrine non sono adatte nè efficaci a risolvere i problemi dell'umanità. Perchè il mondo non adotta quindi l'islam e non lo applica? F Filweas [1] dice: "I giornali hanno recentemente pubblicato articoli e scritti in cui si dice che i filosofi e i pensatori occidentali considerano le religioni contemporanee come strutture disusate e arcaiche...di cui è indispensabile sbarazzarsi. Ciò dimostra il grado di pessimismo di cui è afflitta la maggior parte dei pensatori occidentali, essenzialmente per le ambiguità e complicazioni che detti pensatori incontrano nel Cristianesimo. Intanto, il loro punto di vista è errato perchè essi non conoscono l'islam il quale costituisce la risposta compiuta ed unica ai problemi dell'uomo, ha un valore al di sopra del tempo e attende solo di essere adottato come alternativa a tutti gli infelici tentativi provati fin qui."
Cortese lettore,
Non mi discosterò molto dal vero se dico che tanti sono i musulmani della nostra epoca che sono ben lungi dall' applicazione dei principi dell'islam e dei suoi precetti autentici; quello che stanno applicando moltissimi musulmani nella loro vita reale è molto lontano dalle direttive dell'islam e dai suoi nobili scopi; l'islam non è solo un insieme di riti religiosi che vanno eseguiti ad un orario preciso, è bensì una fede, una charia, un metodo di adorazione e di comportamento; è una religione e uno stato nel senso più pieno del termine. Infatti si disse: "Che grande religione, se avesse uomini che applicassero i suoi precetti, obbedissero ai suoi ordini, evitassero di cadere nei divieti che ha indicato, lo propagassero alle altre nazioni del mondo conformemente alle direttive di Allah Altissimo (16: 125) "Chiama al sentiero del tuo Signore con la saggezza e la buona parola e discuti con loro nella maniera migliore."
J. S. Restler scrive nell'introduzione del suo libro: "La civiltà araba": " Si possono dare alla parola islam tre diversi significati. Il primo è religione, il secondo è Stato e il terzo è cultura; in breve, si può dire che costituisce una civiltà eccezionale."
L'islam, i suoi principi, i suoi precetti, le sue direttive e i suoi dettami pratici e comportamentali, da quando è stato rivelato da Allah al Messaggero di Allah- pace e benedizione di Allah su di lui- fino ad oggi, non ha subito cambiamenti; sono però i musulmani che sono cambiati e si sono trasformati. Ma se alcuni di coloro che appartengono all'islam commettono falli e peccano, non vuol dire che i principi dell'islam permettono i loro falli e confermano i loro peccati. Ma per essere più chiari prendiamo un esempio semplicissimo. Se offriamo ad una persona qualunque i pezzi di una macchina con dentro il pacco che la contiene un libriccino della ditta che indica in maniera precisa il modo di costruirla e di farla funzionare, e se la suddetta persona erra nel modo di agglomerare i pezzi o la costruisce in modo diverso da quello indicatogli dal libriccino, potremmo dire che le indicazioni contenute nel libriccino sul modo di agglonmerarla e di farla funzionare sono indicazioni false ? Cosa si direbbe? Tre sono le possibilità di risposta:
1- La persona menzionata non si è applicata scrupolosamente a seguire correttamente le indicazioni
2- La persona menzionata non ha seguito tutti i passi precisati nel libriccino di indicazioni
3- La detta persona non ha capito bene le indicazioni contenute nel libricino, ed in questo caso deve tornare a rivolgersi alla ditta produttrice della macchina per farsi chiarire di nuovo come agglomerare i pezzi della macchina e come farla funzionare.
É quello che conviene applicare anche all'islam: chi vuole conoscerlo deve attingerlo dalle sue vere fonti: chi vuole capire questa religione deve farsela spiegare da parte dei suoi specialisti, come ci si rivolge al medico per farsi curare o all'architetto per farsi costruire una casa.
Chiederei da ogni lettore del presente libriccino di disfarsi dei suoi pregiudizi religiosi e delle sue tendenze ideologiche e di leggerlo con il solo intento di giungere alla verità per conoscerla e non di leggere per rintracciare gli errori e cacciare gli intoppi. Inviterei il cortese lettore a ragionare con il proprio cervello mettendo da parte le sue passioni, insomma di non far parte della schiera di cui Allah dice nel Suo Corano: (2: 170): " E quando si dice loro: "Seguite quello che Allah ha fatto scendere", essi dicono:"Seguiremo piuttosto quello che seguivano i nostri antenati!" E ciò anche se i loro antenati non comprendevano e non erano ben guidati."
L'uomo moderno che ha la facoltà di ragionare in modo logico è quello che non presta il proprio cervello agli altri e che si convince solo dopo lo studio, la conoscenza e l'esame. Se sa ed è convinto di quello che sa, prende l'iniziativa di applicarlo e non si limita a se stesso, ma diffonde questa conoscenza e questa verità tra la gente in modo da correggere chi sta errando ed informare chi non è al corrente.
Riconosco di non aver aver trattato in modo approfondito il problema in questo libriccino perchè come si è detto, l'islam è una dottrina globale che investe tutti i campi della religione e della vita e richiede perciò non un solo libriccino, ma un'esposizione lunga che necessita tanti volumi. Mi sono limitato ad esporre solo alcuni principi essenziali della fede e della morale dell'islam che vanno considerati una chiave per ogni studioso che voglia vedere da vicino, la realtà della vera religione islamica.
Uno potrà forse dire che le leggi e i regimi delle società contemporanee rassomigliano a quelli che l'islam ha espresso o realizzato! La risposta è: chi per primo ha formulato e messo in pratica queste leggi ed ordinamenti: l'islam o le società contemporanee? La sciaria islamica ha preceduto tutte queste leggi e regimi: l'islam funziona da più di quattordici secoli. Non va escluso che le leggi ed ordinamenti che somigliano a quelli dell'islam siano una imitazione di quelli dell'islam specialmente se sappiamo che molti studi si sono concentrati sull'islam fin dai suoi albori ed inizi: questi studi sono stati compiuti da non musulmani, da orientalisti che avevano scopi ed intenti divergenti: chi ricercava la verità, chi studiava per criticare e calunniare e chi infine, lo faceva per respingere ed annientare.
Principi fondamentali della religione islamica
Il Messaggero di Allah – pace e benedizione di Allah su di lui- disse a Muna nel suo pellegrinaggio di addio: "Sapete quale giorno è questo? Gli risposero: Allah e il suo Messaggero lo sanno più di ogni altro. Disse loro: "Questo è un giorno sacro. Sapete quale paese è questo?" Gli risposero: Allah e il suo Messaggero lo sanno meglio di ogni altro. Disse loro: "é un paese sacro. Sapete quale mese è questo?" Gli risposero. Allah e il Suo messaggero lo sanno più di ogni altro. Disse loro: "é un mese sacro." Disse poi: "Allah vi ha proibito il vostro sangue, i vostri beni e il vostro onore; Egli ve li ha resi sacri come vi è sacro questo giorno, questo mese e questo paese." (Bukhari n° 5696)
Tra i principi fondamentali dell'islam: il rispetto della vita, dell'onore, della proprietà, della ragione, della progenie, del debole e del portatore di andicap.
Allah ha detto riguardo al divieto di attentare alla vita di se e degli altri: (Il Corano:17: 33) "E non uccidete, senza valida ragione, coloro che Allah vi ha proibito di uccidere. Se qualcuno viene ucciso ingiustamente, diamo autorità al suo rappresentante; che questi però non commetta eccessi [nell'uccisione] e sarà assistito"
Allah ha detto riguardo al divieto di attentare all'onore (Il Corano:17:32) "Non ti avvicinare alla fornicazione. E' davvero cosa turpe e un tristo sentiero"
Allah ha detto riguardo al diritto di proprietà: (Il Corano:2:188) "Non divoratevi l'un l'altro i vostri beni"
Allah ha detto riguardo al divieto di attentare alla ragione: (Il Corano: 5 :90-91)" O voi che credete, in verità il vino, il gioco d'azzardo, le pietre idolatriche, le frecce divinatorie sono immonde opere di Satana. Evitatele affinché possiate prosperare. In verità col vino e il gioco d'azzardo, Satana vuole seminare inimicizia e odio tra di voi e allontanarvi dal Ricordo di Allah e dall'orazione. Ve ne asterrete? "
Allah ha detto riguardo al divieto di attentare aIla procreazione (Il Corano: 17:"31) " Non uccidete i vostri figli per timore della miseria: siamo Noi a provvederli di cibo, come [provvediamo] a voi stessi. Ucciderli è veramente un peccato gravissimo."
Allah ha detto riguardo al diritto dei deboli:
a-riguardo al diritto dei genitori (Il Corano:17:23) "Il tuo Signore ha decretato di non adorare altri che Lui e di trattare bene i vostri genitori. Se uno di loro, o entrambi, dovessero invecchiare presso di te, non dir loro "uff!"e non li rimproverare; ma parla loro con rispetto."
b-riguardo al diritto dell'orfano (Il Corano: 93: 9) "Dunque non opprimere l'orfano."
c-riguardo al dovere di conservare intatto il denaro dell'orfano (Il Corano:17:34) "Non toccate i beni dell'orfano se non a suo vantaggio e [solo] fino a quando non raggiunga la maggiore età. Rispettate il patto, ché in verità vi sarà chiesto di darne conto."
d-riguardo ai diritti dei figli : (Il Corano: 6 :151) : "..non uccidete i vostri bambini in caso di carestia: il cibo lo provvederemo a voi e a loro."
e-riguardo al diritto del malato: Il Profeta – pace e benedizione di Allah su di lui- disse: "Liberate i prigionieri , sfamate l'affamato e rendete visita al malato." (Bukhari : n° 2881)
f-riguardo al diritto degli andicappati, iI Profeta – pace e benedizione di Allah su di lui- disse: "Non è dei nostri chi non ha rispetto per l'anziano, non aiuta il fanciullo, non consiglia il convenevole e non impedisce il biasimevole:" (Ibn Habban : n° 458)
g-riguardo al diritto dei bisognosi, Allah Altissimo dice nel Corano: (93: 10): "non respingere il mendicante." Mentre il profeta- pace e benedizione di Allah su di lui- dice: "Chi viene in aiuto a un suo fratello gli verrà in aiuto Allah." (Muslim n° 2580)
La dimensione spirituale dell'Islam
L'islam come tutte le altre religioni celesti precedenti ha principi e convinzioni in cui i suoi fedeli devono credere, che devono seguire e diffondere chiamando gli altri ad adottarli senza obbligo o costrizione: Allah dice Altissimo: "Non c’è costrizione nella religione. La retta via ben si distingue dall’errore. Chi dunque rifiuta l'idolo e crede in Allah, si aggrappa all'impugnatura più salda senza rischio di cedimenti. Allah è audiente, sapiente."(Il Corano 2:256) L'islam ordina ai suoi fedeli di chiamare gli altri ad abbracciarlo convinti, con le buone, con benevolenza ed Allah dice a questo riguardo (Il Corano: 16 125) "Chiama al sentiero del tuo Signore con la saggezza e la buona parola e discuti con loro nella maniera migliore."
Essere convinti è fondamentale nell'islam perchè la costrizione implica che il fedele dichiari con la parola il contrario di quello che ha in cuore e questa è l'ipocrisia di cui l'islam ammonisce i suoi fedeli e che considera un peccato più grave anche della stessa miscredenza; Allah Eccelso dice infatti: (Il Corano 4: 145) "In verità gli ipocriti saranno nel Fuoco più profondo e non avranno nessuno che li soccorra."
Nel campo dell'adorazione
L'islam stabilisce un insieme di atti di adorazione orali, gestuali e di convincimento. Le preghiere di convinzione sono quelle che sono dette in islam pilastri della fede e sono:
- La fede in Allah
Implica la fede nell'Unicità di Allah in tre campi:
1- L'Unicità nella Sua Signoria: equivale a riconoscere che Allah esiste e che è l'Unico Creatore dell'Universo con tutto quello che comporta, l'Unico suo Possessore e l'Unico suo Gestore: Allah è l'Unico ed Assoluto Fattore in questo universo, e nulla è fuori dalla Sua Volontà e nulla si fa senza che lo voglia. Allah Altissimo dice: (Il Corano7: 54):"Non è a Lui che appartengono la creazione e l'ordine? La lode [appartiene] ad Allah Signore dei mondi!"
Allah Altissimo ha chiarito quello che indica la Sua Unicità nella Creazione e l'impossibilità di un Suo associato dicendo nel (Corano: 23: 91): "Allah non Si è preso figlio alcuno e non esiste alcun dio al Suo fianco; ché altrimenti ogni dio se ne sarebbe andato con ciò che ha creato e ognuno [di loro] avrebbe cercato di prevalere sugli altri. Gloria ad Allah ben oltre quello che affermano !"
2- l'Unicità nella Sua Divinità, e corrisponde alla convinzione profonda e salda che Allah è l'Unica vera divinità, che non vi è altra divinità al di fuori di Allah e che nessuna divinità è degna di adorazione, al di fuori di Allah: quindi è solo su di Allah che l'uomo dovrà contare, nessuno al di fuori di Allah va invocato; nessuno al di fuori di Allah va implorato; a nessuno al di fuori di Allah va fatto ogni sacrificio, a nessuno al di fuori di Allah va fatta ogni forma di adorazione; Allah Eccelso dice nel (Corano: 21: 25) "Non inviammo prima di te nessun messaggero senza rivelargli: « Non c'è altro dio che Me. AdorateMi!»"
3- L'Unicità di Allah nei Suoi Nomi ed Attributi: equivale ad essere convinti che ad Allah Altissimo spettano i bei nomi ed i sublimi attributi e che é esente da ogni difetto e imperfezione; Allah Eccelso dice (Il Corano 7: 180): "Ad Allah appartengono i nomi più belli: invocateLo con quelli e allontanatevi da coloro che profanano i nomi Suoi: presto saranno compensati per quello che hanno fatto."
Ad Allah dobbiamo riferire i Nomi e gli Attributi che si è Egli Stesso attribuito nel Suo sacro Libro o quelli che Gli ha attribuito il Suo profeta Muhammad – pace e benedizione di Allah su di lui- Nomi ed Attributi nei quali nessuno dei creati Gli assomiglia nè potrà mai assomigliarGli: Allah Eccelso dice: (Il Corano: 42: 11) "Niente è simile a Lui. Egli è l'Audiente, Colui che tutto osserva."
-La fede negli Angeli
Equivale a credere che Allah ha innumerevoli Angeli di cui Lui Solo conosce il numero; questi angeli eseguono la volontà di Allah Altissimo nella gestione, la sorveglianza e la protezione dell'Universo con tutte le creature che contiene, conformemente al Suo decreto[2]. Gli Angeli sono incaricati dei cieli e della terra ed ogni mossa nell'Universo è delle loro prerogative come ha voluto Allah Eccelso il Loro Creatore. Allah infatti dice (Il Corano 79: 4-5) " Per i sopravvanzanti con foga ! per sistemare ogni cosa ! e (Il Corano 51: 4):"per quelli che trasmettono l'ordine."
Gli Angeli sono fatti di luce. Il messaggero di Allah- pace e benedizione di Allah su di lui – disse: "Gli Angeli sono stati creati dalla luce, i ginni sono stati creati da una fiamma di fuoco e Adamo è stato creato da quello che vi è stato descritto." (Muslim n° 2996)
Gli Angeli fanno parte dell'aldilà e malgrado siano stati fatti di luce sono invisibili; ma Allah Altissimo ha dato loro la capacità di apparire sotto diverse sembianze per essere visti e guardati, come ha indicato Allah riguardo a Gabriele – pace su di lui- quando è stato mandato a Maria sotto le sembianze umane; Allah dice: (Il Corano: 19: 17-19) "Tese una cortina tra sé e gli altri. Le inviammo il Nostro Spirito, che assunse le sembianze di un uomo perfetto. Disse [Maria]: « Mi rifugio contro di te presso il Compassionevole, se sei [di Lui] timorato! ». Rispose: «Non sono altro che un messaggero del tuo Signore, per darti un figlio puro.""
D'altronde, il Messaggero di Allah ha visto l'Angelo Gabriele- pace su di lui- sotto le sembianze che Allah gli ha dato creandolo, "con seicento ali, sicchè l'orizzonte è stato ostruito dalla sua grandezza." (Bukhari n° 4575)
Questi Angeli hanno delle ali: ci sono coloro che ne possiedono due, altri ne hanno tre ed altri ancora di più; Allah dice (Il Corano: 35:1) "Lode ad Allah, Creatore dei cieli e della terra, che ha fatto degli angeli messaggeri dotati di due, tre o quattro ali. Egli aggiunge alla creazione quello che vuole. In verità Allah è onnipotente."
Quanto alle loro altre caratteristiche, solo Allah ne è sapiente. Dedicano il loro tempo a invocare Allah ed a lodarLo; Allah dice: (Il Corano 21:20) "Lo glorificano notte e giorno, ininterrottamente." Allah li ha creati perchè Lo adorassero come ci indica quando dice: (Il Corano 4: 172) "Il Messia e gli Angeli più ravvicinati non disdegneranno mai di essere gli schiavi di Allah.", perchè fossero messaggeri tra Lui e i Suoi profeti e messaggeri di tra gli uomini: Allah dice: (Il Corano 26: 193-195): "è sceso con esso lo Spirito fedele, sul cuore tuo, affinché tu fossi un ammonitore in lingua araba esplicita." e perchè compissero le funzioni che Allah loro indica di svolgere: Allah dice infatti: (Il Corano 16: 50): "temono il loro Signore che è al di sopra di loro e fanno ciò che è loro ordinato."
Gli Angeli non sono figli di Allah che bisogna rispettare ed amare. Allah dice (Il Corano 21: 26-27) "Dicono: « Il Compassionevole Si è preso un figlio ». Gloria a Lui, quelli non sono che servi onorati, che mai precedono il Suo dire e che agiscono secondo il Suo ordine." Non sono eguali ad Allah nè i Suoi associati; Allah dice infatti (Il Corano 3: 80): "E non vi ordinerà di prendere per signori Angeli e Profeti. Vi ordinerebbe la miscredenza mentre siete musulmani?"
Tra gli Angeli ci sono coloro di cui Allah ci ha indicato i nomi e le mansioni come quelli che seguono:
- Gibril (Gabriele): - pace su di lui- è incaricato della rivelazione fatta da Allah. Allah dice infatti: (Il Corano 26: 193-195): "è sceso con esso lo Spirito fedele, sul cuore tuo, affinché tu fossi un ammonitore in lingua araba esplicita."
- Mikail- pace su di lui- è incaricato della pioggia e delle piante: Allah dice infatti (Il Corano 2 :98): "chi è nemico di Allah e dei Suoi Angeli e dei Suoi messaggeri e di Gabriele e di Michele, ebbene [sappia che] Allah è il nemico dei miscredenti."
- L'Angelo della morte. Allah dice (Il Corano 32: 11) :"Di': «L'angelo della morte che si occuperà di voi, vi farà morire e poi sarete ricondotti al vostro Signore»."
- Israfil – pace su di lui- incaricato di soffiare nel Corno quando giungerà l'ora del Giudizio Universale. Allah dice (Il Corano 23: 101): "Quando poi sarà suonato il Corno, in quel Giorno non ci saranno tra loro più legami parentali, e non si porranno più domande."
- Malik – pace su di lui- è il guardiano dell'Inferno. Allah dice (Il Corano 43. 77) "Urleranno: «O Mâlik, che ci finisca il tuo Signore!». Risponderà: «In verità siete qui per rimanervi»."
- I guardiani dell'Inferno: Sono gli Angeli incaricati di castigare la gente in Inferno Allah dice (Il Corano: 96: 17-18): " Chiami pure il suo clan: Noi chiameremo i guardiani."
-Ogni persona ha due Angeli uno ad ogni lato: uno registra le buone opere e il secondo le cattive opere Allah dice infatti (Il Corano: 50: 17-18) "Quando i due che registrano seduti alla sua destra e alla sua sinistra, raccoglieranno [il suo dire], [l'uomo] non pronuncerà nessuna parola senza che presso di lui ci sia un osservatore solerte."
C'è anche l'Angelo Riduan, che è il guardiano del paradiso. Altri Angeli sono stati menzionati nel Corano e nella sunna; ci sono anche altri Angeli di cui non abbiamo indicazioni, ma in cui bisogna pur credere.
I benefici della fede negli Angeli
1- Conoscere la Grandezza di Allah Altissimo, della sua Potenza perchè la grandezza del Creato indica l'infinita grandezza del Creatore.
2- L'impegno di operare del bene e di evitare di fare del male in segreto e in pubblico quando il fedele sa dell'esistenza di Angeli che controllano il suo dire e il suo operato, li valutano di continuo e li contabilizzano, a suo favore o meno.
3- Evitare di cadere nelle superstizioni e nelle chimere come hanno fatto coloro che non credono nell'aldilà.
4- Gli Angeli dimostrano la misericordia e la sollecitudine di Allah nei confronti dei suoi servi, visto che gli Angeli si prendono cura degli uomini, li proteggono e gestiscono le loro faccende.
La fede nelle Sacre Scritture
Equivale a credere che Allah Altissimo ha rivelato Sacre Scritture ad alcuni Suoi Messaggeri per comunicare il loro significato agli uomini. Le Sacre Scritture contengono la verità, l'Unicità di Allah Altissimo nella sua Signoria, nella Sua Divinità e nei Suoi Nomi ed Attributi; Allah Eccelso dice: (Il Corano 57: 25) "Invero inviammo i Nostri messaggeri con prove inequivocabili, e facemmo scendere con loro la Scrittura e la Bilancia, affinché gli uomini osservassero l'equità."
Si esige dal fedele musulmano di credere in tutti i Libri sacri rivelati prima del Corano, nella loro origine divina, ma non è tenuto di applicare i precetti che contengono, perchè sono stati rivelati ad epoche, tempi e popoli precisi, diversi. Nel Corano Allah Eccelso ci menziona alcuni di questi Libri sacri:
- I Fogli di Ibrahim e di Mosè – pace su di loro-. Il Corano chiarisce e precisa d'altronde, alcuni principi religiosi che questi Fogli contengono. Allah Altissimo dice infatti (Il Corano 53:36-43) "Non è stato informato di quello che contengono i fogli di Mosè e quelli di Abramo, uomo fedele ? Che nessuno porterà il fardello di un altro, e che invero, l'uomo non ottiene che il [frutto dei] suoi sforzi; e che il suo sforzo gli sarà presentato [nel Giorno del Giudizio] e gli sarà dato pieno compenso, e che in verità tutto conduce verso il tuo Signore, e che Egli è Colui che fa ridere e fa piangere."
- La Torah: ed è il Libro Sacro rivelato a Mosè; Allah infatti dice nel (Corano 5:44) "Facemmo scendere la Torâh, fonte di guida e di luce. Con essa giudicavano tra i giudei, i profeti sottomessi ad Allah, e i rabbini e i dottori: [giudicavano] in base a quella parte dei precetti di Allah che era stata loro affidata e della quale erano testimoni. Non temete gli uomini, ma temete Me. E non svendete a vil prezzo i segni Miei. Coloro che non giudicano secondo quello che Allah ha fatto scendere, questi sono i miscredenti."
Il Sacro Corano ha evidenziato alcuni elementi riferiti dalla Torah, tra cui certi aspetti del Messaggero di Allah Muhammad – pace e benedizione di Allah su di lui-; Allah Altissimo dice (Il Corano :48: 29) "Muhammad è il Messaggero di Allah e quanti sono con lui sono duri con i miscredenti e compassionevoli fra loro. Li vedrai inchinarsi e prosternarsi, bramando la grazia di Allah e il Suo compiacimento. Il loro segno è, sui loro volti, la traccia della prosternazione: ecco l'immagine che ne dà di loro la Torâh. L'immagine che invece ne dà il Vangelo è quella di un seme che fa uscire il suo germoglio, poi lo rafforza e lo ingrossa, ed esso si erge sul suo stelo nell'ammirazione dei seminatori. Tramite loro Allah fa corrucciare i miscredenti. Allah promette perdono e immensa ricompensa a coloro che credono e compiono il bene."
Il Corano precisa inoltre alcune regole religiose indicate nella Torah: Allah Altissimo infatti dice (Il Corano:5: 45) "Per loro prescrivemmo vita per vita, occhio per occhio, naso per naso, orec- chio per orecchio, dente per dente e il contrappasso per le ferite. Quanto a colui che vi rinuncia per amor di Allah, varrà per lui come espiazione. Coloro che non giudicano secondo quello che Allah ha fatto scendere, questi sono gli ingiusti."
- Lo Zabur (Il Salterio) è il Libro sacro che fu rivelato a Daud –pace su di lui- (Il Corano: 4: 163) "...e a Davide demmo il Salterio."
- Il Vangelo: è il Libro Sacro che Allah ha rivelato a Gesù –pace su di lui- Allah Altissimo dice (Il Corano 5: 46) "Facemmo camminare sulle loro orme Gesù figlio di Maria, per confermare la Torâh che scese prima di lui. Gli demmo il Vangelo, in cui è guida e luce, a conferma della Torâh che era scesa precedentemente: monito e direzione per i timorati."
Il Corano ha chiarito alcuni elementi menzionati nella Torah e nel Vangelo tra cui l'annuncio del Profeta Muhammad- pace e benedizione di Allah su di lui- Allah dice (Il Corano 7:156-157) "la Mia misericordia abbraccia ogni cosa: la riserverò a coloro che [Mi] temono e pagano la decima, a coloro che credono nei Nostri segni, a coloro che seguono il Messaggero, il Profeta illetterato che trovano chiaramente menzionato nella Torâh e nell'Ingil, colui che ordina le buone consuetudini e proibisce ciò che è riprovevole, che dichiara lecite le cose buone e vieta quelle cattive, che li libera del loro fardello e dei legami che li opprimono."
Vi Troviamo anche l'esortazione al gihad per la causa di Allah; il gihad infatti non è una esclusività dell'islam, ma è anche un principio nelle altre religioni celesti: Allah dice: (Il Corano 9: 111) "Allah ha comprato dai credenti le loro persone e i loro beni [dando] in cambio il Giardino, [poiché] combattono sul sentiero di Allah, uccidono e sono uccisi. Promessa autentica per Lui vincolante, presente nella Torâh, nel Vangelo e nel Corano. Chi, più di Allah, rispetta i patti? Rallegratevi del baratto che avete fatto. Questo è il successo più grande."
- Il Sacro Corano: bisogna credere profondamente che il Corano è Parola di Allah che Gabriele- pace su di lui- ha portato a Muhammad – pace e benedizione di Allah su di lui-in lingua araba esplicita; Allah infatti dice (ll Corano 26:193-195) "è sceso con esso lo Spirito fedele, sul cuore tuo, affinché tu fossi un ammonitore in lingua araba esplicita."
Il Corano si distingue da tutti gli altri Libri Sacri in quanto:
1- É l'ultimo Libro sacro che conferma i Libri sacri precedenti che non sono stati cambiati nè falsificati riguardo all'Unicità di Allah, ai doveri diubbidirGli e di adorarLo.Allah dice nel (Corano 5:48): "E su di te abbiamo fatto scendere il Libro con la Verità, a conferma della Scrittura che era scesa in precedenza e lo abbiamo preservato da ogni alterazione."
2- Con il Corano Allah ha abrogato i Libri precedenti perchè contiene tutti gli insegnamenti ed i precetti divini sotto la loro forma definitiva e valida per ogni luogo e per ogni tempo. Allah dice infatti (iI Corano 5:3) "Oggi ho reso perfetta la vostra religione, ho completato per voi la Mia grazia e Mi è piaciuto darvi per religione l'Islàm."
3-Il Corano è destinato a tutti gli uomini e non a un popolo solo e in particolare, come è stato il caso per tutti gli altri Libri sacri; Allah Altissimo dice nel (Corano 14:1): "Alif, Lâm, Râ. Abbiamo fatto scendere su di te un Libro affinché, con il permesso del loro Signore, tu tragga le genti dalle tenebre alla luce, sulla via dell'Eccelso, del Degno di lode."
Gli altri Libri sacri benchè fossero concordi con il Corano riguardo ai principi fondamentali della religione, si rivolgevano a popoli precisi con regole e leggi specifiche a popoli ed epoche determinati. A titolo di esempio, Gesù -pace su di lui- dice nel vangelo di Matteo: "Sono stato inviato solo alle pecore smarrite della casa di Israele" (Vangelo secondo Matteo: 15: 24)
4 -La Lettura stessa come la memorizzazione del Corano sono atti di adorazione: il Messaggero di Allah- pace e benedizione di Allah su di lui-dice: "Chi legge una lettera dal Libro di Allah avrà una ricompensa ed ogni ricompensa sarà decuplicata; non dico che(Alm) è una lettera, ma dico che (a) costituisce una lettera, (l) elle una lettera e(m) emme una lettera." (Tirmidhi n° 2910)
5- Il Corano comporta tutte le leggi che permettono di fondare la società perfetta. J. S. Restler scrive nel suo libro: "La civiltà araba": "Il Corano dà soluzione a tutte le questioni, mette in relazione la legge religiosa e la legge morale, intende creare l'ordine e l'unità sociali, alleviare la miseria, abolire la crudeltà e le superstizioni. Fa di tutto per venire in aiuto ai deboli, raccomanda le buone opere e chiama alla misericordia...In materia di legislazione, ha stabilito regole per i più dettagliati atti di cooperazione quotidiani, ha messo in ordine i contratti e l'eredità,.. Nel campo della famiglia ha precisato il comportamento di ogni membro riguardo ai figli, ai servitori, agli animali, riguardo alla salute, all'abbigliamento..."
6-Va considerato un documento storico che chiarisce la rivelazione della religione ai Profeti ed i Messaggeri e riferisce quello che accadde loro con i loro rispettivi popoli da Adamo – pace su di lui- fino a Muhammad –pace e benedizine di Allah su di lui.
7-Allah ha preservato il Corano da ogni aggiunta o diminuzione, da ogni alterazione o falsificazione perchè persista come guida per l'umanità fino a quando tutto farà ritorno ad Allah Eterno. Allah infatti dice nel (Corano:15: 9) "Noi abbiamo fatto scendere il Monito, e Noi ne siamo i custodi."
Quanto agli altri Libri sacri, Allah non si è impegnato a preservarli perchè sono stati rivelati e destinati a popoli o comunità determinati ad epoche ben precise: perciò sono stati alterati e a volte anche falsificati. Allah dice nel Corano riguardo alla falsificazione della Torah da parte degli ebrei: (Il Corano 2:75): "Sperate forse che divengano credenti per il vostro piacere, quando c'è un gruppo dei loro che ha ascoltato la Parola di Allah per poi corromperla scientemente dopo averla compresa? "
Riguardo alla falsificazione del Vangelo eseguita dai cristiani, Allah dice nel Corano 5:14-15) "Con coloro che dicono: «Siamo cristiani», stipulammo un Patto. Ma dimenticarono una parte di quello che era stato loro ricordato. Suscitammo tra loro odio e inimicizia fino al Giorno della Resurrezione. Presto Allah li renderà edotti su quello che facevano. O gente della Scrittura, ora è giunto a voi il Nostro Messaggero, per spiegarvi molte cose della Scrittura che voi nascondevate e per abrogarne molte altre ! Una Luce e un Libro chiaro vi son giunti da Allah."
Tra le alterazioni fatte dagli Ebrei e dai Cristiani sulle loro sacre Scritture, riferiamo che gli Ebrei pretendevano che Esdra fosse figlio di Allah e che i Cristiani hanno preteso che Gesù fosse figlio di Allah; Allah dice nel (Corano 9:30) "Dicono i giudei: « Esdra è figlio di Allah»; e i nazareni dicono: « Il Messia è figlio di Allah». Questo è ciò che esce dalle loro bocche. Ripetono le parole di quanti già prima di loro furono miscredenti. Li annienti Allah. Quanto sono fuorviati."
Il Corano risponde a dette affermazioni e corregge la fede fuorviata. Allah dice nel (Corano 112:1-4) "Di': "Egli Allah è Unico, Allah è l'Assoluto. Non ha generato, non è stato generato e nessuno è eguale a Lui.""
Da ciò si desume chiaramente che i Vangeli che attualmente conosciamo e ai quali si riferiscono i cristiani non fanno parte della Parola di Allah, nè corrispondono alla parola di Gesù- pace su di lui-: contengono piuttosto quello che dissero i suoi compagni e discepoli trattando della sua biografia, delle sue prediche e dei suoi consigli. Hanno tutti introdotto modifiche che servivano interessi particolari. Il prete T. J. Tucker [3] dice: "Così, i vangeli riflettono chiaramente nella loro stessa composizione i bisogni pratici del gruppo per il quale sono stati scritti: Certo, ci si è serviti realmente delle conoscenze trasmesse, ma senza porsi questioni sulla loro modifica o la loro falsificazione, aggiungendo o togliendo tutto quello che non si adeguava agli obiettivi dell'autore."
I benefici della fede nei Libri sacri
- La conoscenza della misericordia di Allah per i suoi servi e il Suo amore per essi, dato che ha rivelato parecchi Libri sacri per indicare loro la retta via da seguire per giungere alla Sua grazia e non li ha lasciati in mano ai demoni e alle passioni.
- La conoscenza della Sapienza e della Saggezza di Allah, dato che ha prescritto per tutti i popoli leggi adeguate e conformi alle loro diverse situazioni.
- La distinzione tra i credenti veridici dagli altri, dato che chi crede nel Suo Libro è costretto a credere anche nel resto degli altri libri e nei diversi Messaggeri di Allah; l'annuncio di questi Libri e dei messaggeri relativi è infatti contenuto nel Libro di Allah.
- La moltiplicazione delle ricompense che Allah elargisce ai Suoi fedeli: infatti chi crede in un Suo libro insieme agli altri Libri rivelatisi dopo, riceve una doppia ricompensa.
La fede nei Messaggeri e Profeti
Equivale a credere che Allah Altissimo ha scelto tra gli uomini dei Messaggeri e dei Profeti che ha inviato ai Suoi servi con delle regole e leggi precise al fine di dare un contenuto concreto all'adorazione di Allah, costituire la Sua religione sul principio della Sua Unicità nella Signoria, nella Divinità e nei Suoi bei nomi ed Attributi: Allah Altissimo ha detto nel (Corano 21: 25) "Non inviammo prima di te nessun messaggero senza rivelargli: «Non c'è altro dio che Me. AdorateMi!»."
Allah ha dato ordine ai messaggeri di trasmettere agli uomini le Sue Leggi perchè gli uomini non trovassero argomento o pretesto dinnanzi ad Allah. I messaggeri e Profeti annunciano la Grazia di Allah e l'accesso al Paradiso a quegli uomini che hanno creduto in loro e nel Messaggio che hanno trasmesso, ammonendo nello stesso tempo i miscredenti ed i peccatori dell'Ira di Allah e del castigo che li aspettano. Allah Eccelso dice (il Corano 6: 48-49):"Non mandammo gli inviati se non come nunzi e ammonitori: quanto a chi crede e si emenda, non avrà nulla da temere e non sarà afflitto. Il castigo toccherà coloro che smentiscono i Nostri segni, per il loro perverso agire."
I Messaggeri e Profeti di Allah sono numerosi e solo Allah li conosce tutti. Allah infatti dice: (il Corano 40 :78) "Già inviammo dei messaggeri prima di te. Di alcuni ti abbiamo raccontato la storia, di altri non te l'abbiamo raccontata."
Bisogna credere in tutti i Profeti ed i Messaggeri e credere che sono esseri umani e non possiedono altra natura che quella degli uomini. Allah dice (il Corano: 21: 7-8) "Prima di te non inviammo che uomini, ai quali comunicammo la Rivelazione. Chiedete alla gente della Scrittura, se non lo sapete. Non ne facemmo corpi che facessero a meno del cibo, e neppure erano eterni."
Allah Altisimo dice riguardo a Muhammad – pace e benedizione di Allah su di lui- (Il Corano 18:110) :"Di': «Non sono altro che un uomo come voi. Mi è stato rivelato che il vostro Dio è un Dio Unico. Chi spera di incontrare il suo Signore compia il bene e nell'adorazione non associ alcuno al suo Signore.»"
Allah Eccelso dice riguardo a Gesù; -pace su di lui-(il Corano 5:75): "Il Messia, figlio di Maria, non era che un messaggero. Altri messaggeri erano venuti prima di lui, e sua madre era una veridica. Eppure entrambi mangiavano cibo. Guarda come rendiamo evidenti i Nostri segni, quindi guarda come se ne allontanano."
I Profeti e i Messaggeri non possiedono nessuna proprietà divina; non provocano danni nè vantaggi e non sono maestri dell'universo: Allah Eccelso dice: (il Corano 7 :188) " Di': « Non dispongo, da parte mia, né di ciò che mi giova né di ciò che mi nuoce, eccetto ciò che Allah vuole. Se conoscessi l'invisibile possederei beni in abbondanza e nessun male mi toccherebbe. Non sono altro che un nunzio e un ammonitore per le genti che credono. »"
Dobbiamo credere che hanno compiuto fedelmente la loro missione trasmettendo il Messaggio di Allah e che costituiscono creature perfette per conoscenza e pratica e che Allah li ha resi immuni dalla menzogna, dal tradimento e da ogni difetto relativo alla comunicazione. Allah Altissimo dice: (il Corano 13: 38): "... nessun messaggero recò alcun segno se non con il permesso di Allah."
Dobbiamo credere in tutti i Profeti e in tutti i Messaggeri; chi crede solo in uno o parte di loro è miscredente e non è un vero musulmano. Allah infatti dice (il Corano 4:150-151): "In verità coloro che negano Allah e i Suoi messaggeri, che vogliono distinguere tra Allah e i Suoi messaggeri, dicono:"Crediamo in uno e l'altro neghiamo"e vogliono seguire una via intermedia; sono essi i veri miscredenti, e per i miscredenti abbiamo preparato un castigo umiliante."
Il sacro Corano ci ha indicato venticinque tra Profeti e Messaggeri di Allah: Allah Altissimo dice: (Il Corano: 6:83) "Questo è l'argomento che fornimmo ad Abramo contro la sua gente. Noi eleviamo il livello di chi vogliamo. Il tuo Signore è saggio, sapiente. Gli demmo Isacco e Giacobbe, e li guidammo entrambi. E in precedenza guidammo Noè; tra i suoi discendenti [guidammo]: Davide, Salomone, Giobbe, Giuseppe, Mosè e Aronne. Così Noi ricompensiamo quelli che fanno il bene. E [guidammo] Zaccaria, Giovanni, Gesù ed Elia. Era tutta gente del bene. E [guidammo] Ismaele, Eliseo, Giona e Lot. Concedemmo a tutti loro eccellenza sugli uomini."
Allah Altissimo dice riguardo a Adamo – pace su di lui - (il Corano 3 :33) "In verità Allah ha eletto Adamo e Noè e la famiglia di Abramo e la famiglia di 'Imrân al di sopra del resto del creato."
Allah Altissimo dice riguardo a Hud – pace su di lui - (il Corano 11 :50) "Agli 'Âd [mandammo] il loro fratello Hûd. Disse: «O popol mio, adorate Allah, non c'è dio all'infuori di Lui. Voi siete degli inventori di menzogne."
Allah Altissimo dice riguardo a Salih – pace su di lui - (il Corano 11: 61) "E [mandammo] ai Thamûd il loro fratello Sâlih. Disse loro: «O popol mio, adorate Allah. Non c'è dio all'infuori di Lui. Vi creò dalla terra e ha fatto sì che la colonizzaste. Implorate il Suo perdono e tornate a Lui. Il mio Signore è vicino e pronto a rispondere».
Allah Altissimo dice riguardo a Sciuaib – pace su di lui - (il Corano11 : 84 ) "E ai Madianiti [mandammo] il loro fratello Shu'ayb. Disse: «O popol mio, adorate Allah. Non avete altro dio all'infuori di Lui. Non truffate sul peso e sulla misura. Vi vedo in agiatezza, ma temo per voi il castigo di un Giorno che avvolgerà."
Allah Altissimo dice riguardo a Idriss – pace su di lui - (il Corano 21: 85) "E Ismaele e Idris e Dhû 'l-Kifl ! Tutti furono perseveranti."
Allah Altissimo dice riguardo a Muhammad – pace e benedizione di Allah su di lui - (il Corano 33 :40 ) "Muhammad non è padre di nessuno dei vostri uomini, egli è l'Inviato di Allah e il sigillo dei profeti. Allah conosce ogni cosa."
La religione del nostro Profeta- pace e benedizione di Allah su di lui- completa così le religioni precedenti e le sigilla; è la vera, compiuta e persistente religione che bisognerà seguire fino al Giudizio Universale.
Tra i messaggeri di Allah ci sono quelli caratterizzati come volenterosi, e sono coloro più potenti a sopportare il Messaggio di Allah e a comunicarlo agli uomini; sono: Noè, Abramo, Mosè, Gesù, e Muhammad pace e benedizione su tutti loro-; Allah Altissimo dice a questo riguardo (il Corano: 33:7) "[Ricorda] quando accettammo il patto dei profeti: il tuo, quello di Noè, di Abramo, di Mosè e di Gesù figlio di Maria; concludemmo con loro un patto solenne."
I benefici della fede nei Messaggeri e Profeti
- La conoscenza della misericordia di Allah e del suo amore per i Suoi servi, dato che ha inviato loro Messaggeri scelti tra di loro per comunicare loro le Sue leggi e per fare da esempi da seguire.
- La distinzione tra i fedeli veraci e i miscredenti, in quanto chi crede nel proprio Messaggero deve necessariamente credere anche negli altri Messaggeri annunciati nel suo Libro.
- La moltiplicazione delle ricompense che Allah elargisce ai Suoi fedeli: infatti chi crede in un Suo Messaggero insieme agli altri inviatisi dopo, riceve una doppia ricompensa.
La fede nel Giorno del Giudizio Universale
É il fatto di credere che un giorno verrà in cui il mondo terrestre finirà e sparirà. Allah Altissimo dice nel Corano: ( 55: 26 ) "Tutto quel che è sulla terra è destinato a perire."
Quando Allah vorrà, darà l'ordine a Israfil – pace su di lui- di soffiare nella tromba; tutti gi esseri moriranno; Allah gli darà un secondo ordine di soffiare la tromba e tutti saranno resuscitati; riprenderanno vita tutti a partire da Adamo – pace su di lui. Allah dice infatti: (39: 68) "Sarà soffiato nel Corno e cadranno folgorati tutti coloro che saranno nei cieli e sulla terra, eccetto coloro che Allah vorrà. Quindi vi sarà soffiato un'altra volta e si alzeranno in piedi a guardare."
Credere nel Giorno del Giudizio implica di credere in tutto quello che Allah Altissimo ci ha indicato nel Sacro Corano sull'oltretomba, credendo nello stesso tempo in quello che il Profeta ci disse su quello che accade dopo la morte.
1- La vita del "barzakh": è il periodo che si estende dalla morte dell'uomo fino al giorno della resurrezione, la beatitudine dei credenti e il castigo dei miscredenti e gli associatori. Allah Altissimo dice: (40: 45-46) "Allah lo protesse dai mali che tramavano [contro di lui] e il peggiore dei castighi avvolse la gente di Faraone: vengono esposti al Fuoco, al mattino e alla sera. Il Giorno in cui sorgerà l'Ora, [sarà detto]: «Introducete la gente di Faraone nel più severo dei castighi!».
2- La resurrezione e il ritorno in vita: è il giorno in cui Allah resusciterà tutte le creature, nude e senza circoncisione. Allah infatti dice: (64:7) "Coloro che non credono affermano che non saranno affatto resuscitati. Di': «Invece sì, per il mio Signore: sarete resuscitati, quindi sarete informati di quel che avrete fatto. Ciò è facile per Allah»".
Visto che la resurrezione fa parte delle verità che molti assiciatori negano, Allah ha moltiplicato gli esempi e le indicazioni che ciò per Lui Eccelso è molto facile; Allah risponde inoltre alle obiezioni dei negatori. Tra questi esempi ed indicazioni:
- La terra che torna alla vita, attraverso il processo che Allah le infonde permettendo che le piante vi rispuntino. Allah Altissimo dice: (22: 5-7) "Vedrai [alla stessa maniera] la terra disseccata che freme e si gonfia quando vi facciamo scendere l'acqua e lascia spuntare ogni splendida specie di piante. Così avviene perché Allah è la Verità, è Lui che ridà la vita ai morti. Egli è onnipotente. Già l'Ora si avvicina, nessun dubbio in proposito, e Allah resusciterà quelli che sono nelle tombe."
- Meditare la creazione dei cieli e della terra che costituisce un processo molto più importante della creazione dell'uomo. Allah Altissimo dice infatti: (46: 33) "Non vedono che Allah ha creato i cieli e la terra, che non Si è stancato della loro creazione ed è capace di ridare la vita ai morti? Si, in verità Egli è l'Onnipotente».
-Meditare sul sonno ed il risveglio dell'uomo che rappresenta una resurrezione dopo una morte, ed è anche detto la morte minima. Allah Eccelso dice: (39: 42) "Allah accoglie le anime al momento della morte e durante il sonno. Trattiene poi quella di cui ha deciso la morte e rinvia l'altra fino ad un termine stabilito. In verità in ciò vi sono segni per coloro che riflettono."
- Meditare la prima creazione dell'uomo. Allah Altissimo dice infatti: (36: 78-79) "Ci propone un luogo comune e, dimentico della sua creazione, [dice]: «Chi ridarà la vita ad ossa polverizzate?» Di': « Colui che le ha create la prima volta ridarà loro la vita. Egli conosce perfettamente ogni creazione."
3- Credere nel raggruppamento e nella comparsa: tutte le creature saranno raggruppate per il Giudizio e le loro opere saranno esposte. Allah dice al riguardo: (18:47-48) "Nel Giorno in cui faremo muovere le montagne vedrai la terra spianata e tutti li riuniremo senza eccezione. Compariranno in file schierate davanti al tuo Signore: «Eccovi ritornati a Noi come vi creammo la prima volta. E invece pretendevate che mai vi avremmo fissato un termine?"
4- Credere nella testimonianza dei sensi e membri del corpo. Allah Altissimo dice (Il Corano (41: 20-22)"Quando vi giungeranno, il loro udito, i loro occhi e le loro pelli renderanno testimonianza contro di loro, per quello che avranno fatto. E diranno alle loro pelli: «Perché avete testimoniato contro di noi?». Risponderanno: « E' stato Allah a farci parlare, [Egli è] Colui che fa parlare tutte le cose. Egli è Colui che ci ha creati la prima volta e a Lui sarete ricondotti ». Non eravate celati a tal punto che non potessero testimoniare contro di voi il vostro udito, i vostri occhi e le vostre pelli. Pensavate invece che Allah non conoscesse quello che facevate."
5- Credere nell'interrogatorio. Allah Altissimo dice: (37:24-27) "Fermateli, devono essere interrogati». «Perché ora non vi aiutate a vicenda?» Ma in quel Giorno vorranno sottomettersi, e si rivolgeranno gli uni agli altri interrogandosi."
6- Credere nel ponte "Al sirat" e nella sua traversata: Allah Altissimo dice infatti: (19: 71-72) "Nessuno di voi mancherà di passarvi: ciò è fermamente stabilito dal tuo Signore. Salveremo coloro che Ci hanno temuto e lasceremo gli ingiusti in ginocchio."
7- Credere nell'operazione di pesare le opere, in seguito a cui i benefattori avranno il compenso di quello che hanno operato, mentre i malvagi saranno castigati in compenso ai peccati che hanno commesso. Allah dice infatti: (21: 47) "Rizzeremo bilance esatte, nel Giorno della Resurrezione e nessuna anima subirà alcun torto; foss'anche del peso di un granello di senape, lo riesumeremo. Basteremo Noi a tirare le somme."
8- Credere nell'esposizione dei registri e dei libri. Allah dice: (84: 7-12) "Quanto a colui che riceverà il suo libro nella mano destra, gli verrà chiesto conto con indulgenza, e lietamente ritornerà ai suoi. Quanto a colui che riceverà il suo libro da dietro le spalle, invocherà l'annientamento, e brucerà nella Fiamma !"
9-Credere nella retribuzione con il Paradiso o l'Inferno, in eterno. Allah dice infatti: (98: 7-8) "Quelli che invece credono e compiono il bene sono i migliori di tutta la creazione. Presso il loro Signore, la loro ricompensa saranno i Giardini di Eden, dove scorrono i ruscelli, in cui rimarranno in perpetuo. Allah si compiace di loro e loro si compiacciono di Lui. Ecco [cosa è riservato] a chi teme il suo Signore."
10- Credere nel bacino "Al haudh".., nell'intercessione, ed in molte altre disposizioni annunciate dal Messaggero di Allah, pace e benedizione di Allah su di lui. ( Bacino dove il Profeta Mohammad e i veri fedeli si incontreranno ) .
Benefici della credenza nel Giorno del Giudizio.
-La credenza nel Giorno del Giudizio incita i fedeli a prepararvisi operando costantemente il bene nella speranza della retribuzione, ed evitando di commettere i peccati per timore del castigo finale in eterno.
- Permette di consolare e confortare i credenti che sacrificano i piaceri di questo mondo in vista della retribuzione e delle delizie che sperano di ottenere da Allah, in Paradiso.
- Distinguere i veri e sinceri credenti dagli altri.
La fede nella predestinazione e nel decreto divino.
É il fatto di credere che Allah sa ed ha sempre saputo ogni cosa ed ogni evento prima che accadano nei fatti e che tutto accade secondo quello che progetta e decreta. Allah dice infatti: (54: 49) "Ogni cosa creammo in giusta misura." Il profeta disse da parte sua: "Non è vero fedele chi non crede nella predestinazione tanto buona quanto cattiva e non sa che quello che gli avviene non poteva mancare di avvenirgli e che quello che non gli avviene non poteva avvenirgli." (Tirmidhi n° 2144)
Questo non impedisce che l'uomo possa ricercare le cause e gli effetti degli eventi e fare in modo da provocare tali eventi; se ad esempio vuole procreare, deve prima sposarsi e quindi fissarsi gli obiettivi concreti da realizzare. Le cause poi possono produrre gli effetti e gli obiettivi previsti (come ad esempio, avere dei figli) o non produrli, secondo la volontà di Allah Eccelso. Le cause che produciamo fanno parte della volontà di Allah Altissimo. Il Messaggero di Allah – pace e benedizione di Allah su di lui- rispose ad una domanda fattagli dai suoi compagni: Gli fecero: "Che dici dei medicinali che usiamo per curarci, della rukya con la quale pratichiamo l'esorcismo, degli scudi e delle corazze che noi usiamo per proteggerci in guerra, tutte queste cose impediscono il destino di Allah ?"Il Profeta rispose: "Tutte queste cose fanno parte del destino." (Mustadrak n° 7431)
Anche la fame e la sete fanno parte del destino; e gli uomini si proteggono dalla fame e dalla sete mangiando e bevendo, azioni che fanno parte anche esse del destino di Allah: gli uomini si oppongono al destino con il destino stesso.
Benefici della fede nella predestinazione e nel decreto divino
- Credere nella destino e nella predestinazione ci porta a soddisfarci e ad accontentarci mettendoci in uno stato di quiete e di serenità. Si sa che la preoccupazione e l'inquietudine portano a molte malattie psichiche ed hanno anche effetti fisici negativi sul corpo. La fede nel destino scelto e mandatoci da Allah fa svanire ogni inquietudine ed ogni ansia. Allah dice infatti: (57: 22-23) "Non sopravviene sventura né alla terra né a voi stessi, che già non sia scritta in un Libro prima ancora che [Noi] la produciamo; in verità ciò è facile per Allah. E ciò affinché non abbiate a disperarvi per quello che vi sfugge e non esultiate per ciò che vi è stato concesso. Allah non ama i superbi vanagloriosi."
- Credere nella predestinazione incita ed esorta il fedele alla ricerca ed alla scoperta scientifica vuol dire alla conoscenza dei segreti dell'Universo: l'uomo ricerca le cause della malattia e perviene a trovarne la cura: la malattia come la scoperta della cura fanno parte del destino.
- Credere nella predestinazione consola il fedele, gli allevia il peso del dolore e delle disgrazie. La perdita di un bene è una disgrazia. Ma se il fedele reagisce disperandosi ed entrando in uno stato costante di tristezza, ne soffrirà in modo doppio: per la perdita del bene e per la tristezza che ne consegue. Mentre il fedele che crede nella predestinazione, accetterà la prima disgrazia (la perdita del bene) perchè sa che costituisce una parte di quello che gli è predestinato ed in conseguenza, non ne soffrirà così tanto. Il Profeta disse: "Il fedele forte è quello amato da Allah Altissimo, più del fedele debole e vi è bene in ambedue. Prendi di quello che ti è utile, fatti aiutare da Allah Eccelso e non indebolirti mai. Se una disgrazia ti accade non dire: "se avessi fatto quello o quello.." ma dì ' piuttosto: " é il decreto di Allah che fa quello che vuole." Il "se" mette in moto l'opera del diavolo."
(Muslim n° 2664)
Credere nella predestinazione non equivale però come tanti credono falsamente, alla rinuncia ad ogni sforzo e alla passività totale. Il Profeta stesso disse al riguardo ad un uomo che gli domandò: "Lascio la mia cammella e pongo la mia fiducia in Allah?" Gli rispose: "Piuttosto attacca la tua cammella e confida in Allah." (Ibn Habban n° 731)
I pilastri dell'islam
Gli atti di adorazione pratici e con la parola costituiscono quello che designamo come pilatri dell'islam.
Tra questi pilastri ci sono la doppia testimonianza di fede, la preghiera rituale, il digiuno, altri pilastri sono di ordine finanziario come la zakat, altri ancora sono nel contempo, di ordine finanziario e fisico come il pellegrinaggio.
L'intento dell'islam nel prescrivere questi pilastri ai fedeli non è una mera formalità, ma è la purificazione e l'educazione delle anime. La pratica che corrisponde a questi pilastri contribuisce all'educazione della persona e dell'individuo. Allah Altissimo dice ad esempio riguardo alla preghiera: (29: 45) "Recita quello che ti è stato rivelato del Libro ed esegui l'orazione. In verità l'orazione preserva dalla turpitudine e da ciٍ che è riprovevole."
Allah dice riguardo alla zakat: (9:103) "Preleva sui loro beni un'elemosina tramite la quale li purifichi e li mondi e prega per loro."
Riguardo al digiuno, Allah dice: (2:183) "O voi che credete, vi è prescritto il digiuno come era stato prescritto a coloro che vi hanno preceduto. Forse diverrete timorati."
Il digiuno è un'esercizio utile nell'intento di educarsi ed allenarsi per il controllo delle proprie passioni e desideri. Il Profeta disse infatti: "Da chi non può fare a meno delle bugie, di agire con cattiveria non serve ad Allah che smetta di mangiare e di bere." (Bukhari n° 5710)
Per quello che riguarda il pellegrinaggio, Allah Altissimo dice: (2:197) "Il Pellegrinaggio avviene nei mesi ben noti. Chi decide di assolverlo, si astenga dai rapporti sessuali, dalla perversità e dai litigi durante il Pellegrinaggio."
Gli atti di adorazione sono quindi importantissimi nella religione islamica per l'acquisizione della virtù. I pilastri dell'islam sono quelli che seguono:
Primo pilastro: la doppia testimonianza di fede
É la testimonianza ossia sciahada che "non vi è altra divinità che Allah" e "che Muhammad è servitore e messaggero di Allah". Questo pilastro che si esegue oralmente è la chiave d'ingresso nell'islam ed è alla sua base.
Significato della doppia "sciahada"
É l'espressione dell'Unicità di Allah (tawhid), per cui le creature sono state create così come sono stati creati il Paradiso e l'Inferno. É il messaggio fondamentale di tutti i Messaggeri e Profeti – pace su di tutti loro- da Noè fino al loro sigillo: Muhammad. Allah Altissimo dice infatti: (21:25) "Non inviammo prima di te nessun messaggero senza rivelargli: «Non c'è altro dio che Me. AdorateMi!».
Il che significa:
- Nessuno ha creato l'Universo al di fuori di Allah
- Nessuno al di fuori di Allah è padrone e gestore dell'Universo
- Nessuna divinità al di fuori di Allah merita di essere adorata
- Allah ha tutti gli attributi di perfezione ed è esente da ogni difetto o imperfezione.
Implicazioni della sciahada che "Non vi è altro dio all'infuori di Allah"
1- Si deve sapere che ogni altra divinità al di fuori di Allah è una falsa divinità. Nessuno al di fuori di Allah è degno di adorazione, di invocazione, di sacrificio, di preghiera costante. Chi rivolge le sue adorazioni e le sue invocazioni ad altro che Allah è miscredente, anche se pronuncia le due testimonianze di fede.
2- Nessun dubbio e nessuna esitazione dovranno sussistere nell'animo e nella mente del musulmano. Allah dice al riguardo: (49:15) "I veri credenti solo coloro che credono in Allah e nel Suo Inviato senza mai dubitarne e che lottano con i loro beni e le loro persone per la causa di Allah: essi sono i sinceri."
3- Si deve accettare questa verità senza respingerla: Allah Altissimo dice: (37:35) "Quando si diceva loro: " Non c'è dio all'infuori di Allah", si gonfiavano d'orgoglio."
4- Si deve operare in conformità con questa fede e sottomettersi alle esigenze che implica. Si ubbidisce agli ordini di Allah e si devono evitare i peccati che ha definito. Allah dice infatti: (Il Corano 31:22) "Chi sottomette il suo volto ad Allah e compie il bene, si afferra all'ansa più salda. In Allah è l'esito di tutte le cose!"
5- Bisogna essere sinceri, pronunciando le due testimonianze. Allah dice infatti: (3: 166) "Le loro bocche non dicevano quello che celavano nel cuore."
6-Bisogna adorare Allah con sincerità. Allah dice (98: 5) "eppure non ricevettero altro comando che di adorare Allah, tributandoGli un culto esclusivo e sincero, di eseguire l'orazione e di versare la decima. Questa è la Religione della verità. "
7- La doppia sciahada implica l'amore per Allah, per il Suo Messaggero, per i Suoi alleati ed i suoi servi virtuosi e l'odio dei nemici di Allah, del Suo Messaggero... Allah dice: (9: 24) "Di': « Se i vostri padri, i vostri figli, i vostri fratelli, le vostre mogli, la vostra tribù, i beni che vi procurate, il commercio di cui temete la rovina e le case che amate vi sono più cari di Allah e del Suo Messaggero e della lotta per la causa di Allah, aspettate allora che Allah renda noto il Suo decreto! Allah non guida il popolo degli empi.»"
- Tra le implicazioni della doppia sciahada, vi è il riconoscimento che il diritto di legiferare, di organizzare gli atti di adorazione ed i rapporti tra gli individui e le comunità, appartiene solo ad Allah che comunica attraverso il Suo Messaggero – pace e benedizione di Allah su di lui-. Allah infatti dice: (59: 7) "Prendete quello che il Messaggero vi dà e astenetevi da quel che vi nega e temete Allah."
Significato di sciahada "che Muhammad è il Messaggero di Allah"
Significa che è dovere di ogni fedele ubbidirgli, considerare vero quello di cui ha portato notizia, evitare quello che ha vietato. Allah dice: " Prendete quello che il Messaggero vi dà e astenetevi da quel che vi nega e temete Allah." Detta testimonianza implica:
- La fede nel suo messaggio e nel fatto che è il sigillo dei profeti; non ci sarà dopo di lui nessun profeta.
- Convincersi che il messaggio che ha trasmesso viene da parte di Allah Altissimo, in conformità a quello che Allah dice (53: 3-4): "e neppure parla d'impulso: non è che una Rivelazione ispirata."
In materia di vita terrestre, il Profeta deve essere considerato un essere umano: i suoi giudizi e le sue sentenze riflettono la sua natura umana. Il Profeta stesso disse: (Bukhari n° 6566) :"Ricorrete a me per giudicare tra di voi secondo giustizia. Eppure basta che uno di voi sia più abile dell'altro nell'esporre le sue ragioni, perchè io gli sia favorevole, per più ascolto da me prestatogli. Chi dalla mia sentenza avrà ottenuto più del meritato, non lo prenda; se lo fa avrà preso una parte dell'inferno."
- Convincersi che il suo messaggio è destinato agli uomini e agli ginni (demoni) fino al giorno del Giudizio. Allah Altissimo dice infatti: (34: 28) "Non ti abbiamo mandato se non come nunzio ed ammonitore per tutta l'umanità, ma la maggior parte degli uomini non sanno."
- Seguire ed applicaere la sua sunna (la pratica di vita del Profeta Mohammad ) in modo scrupoloso senza aggiungervi altro, in conformità con la parola di Allah Eccelso (3: 31) "Di':"Se avete sempre amato Allah, seguitemi. Allah vi amerà e perdonerà i vostri peccati. Allah è perdonatore, misericordioso.""
Secondo pilastro: la preghiera
La preghiera rituale è un pilastro indispensabile dell'islam. Chi non la osserva è considerato miscredente. Il Profeta disse: "Il fondamento dell'islam è la doppia testimonianza di fede. Il suo pilastro è la preghiera rituale e la sua cima è il gihad, (il gihad :affermare la parola di ALLAH ) ." (Tirmidhi n° 2616)
La preghiera è un insieme di atti e di parole introdotta dal takbir e conclusa dal saluto finale , (takbir inizio della preghiera) . Ogni musulmano la compie nell'intento di adorare e venerare Allah Altissimo. Nella preghiera il musulmano è direttamente a contatto con Allah gli confessa i suoi segreti e Lo invoca. La preghiera è la concretizzazione del legame tra Allah ed i suoi servi: ogni volta che la fiamma della fede sta per spegnersi, la preghiera la riaccende nel cuore del fedele che ritrova la serenità a invocare il perdono di Allah e la Sua Grazia.
Sono cinque preghiere quotidiane che i musulmani eseguono in gruppo in moschea, tranne in caso di impossibilità. É anche un'occasione per conoscersi e per rafforzare i legami di affetto e di concordia tra i fedeli. Si mettono in fila insieme, ricchi o poveri, vecchi o giovani, tutti uguali ed umili dinnanzi ad Allah, volti verso la qibla per invocare Allah e rendergli grazia, compiendo gli stessi gesti, tutti negli stessi orari.
Terzo pilastro: la zakat
É il prelievo di una determinata somma di denaro che ogni musulmano agiato fa sulla propria ricchezza, in modo disinteressato e che dà a quei bisognosi tra i poveri, al fine di sovvenire alle loro necessità ed evitare loro l'accattonaggio. La zakat è obbligatoria ed è dovere pagarla da ogni musulmano la cui ricchezza raggiunge il limite stabilito , nissab (quantita minima di proprieta soggetta alla ZAKAT : questa si chiama NISSAB) . Allah Altissimo dice (Il Corano 98:5) "eppure non ricevettero altro comando che di adorare Allah, tributandoGli un culto esclusivo e sincero, di eseguire l'orazione e di versare la decima. Questa è la Religione della verità."
Colui che nega la zakat e non la fa è considerato miscredente, perchè priva i deboli, i poveri ed i bisognosi dai loro diritti. La zakat non è come lo affermano gli ignoranti, una tassa prelevata dallo Stato islamico presso la popolazione: se fosse una tassa sarebbe obbligatoria per tutti quelli che vivono nello Stato islamico, musulmani e non musulmani; sappiamo invece che l'appartenenza alla comunità islamica è una delle sue condizioni. La zakat non è quindi obbligatoria per i non musulmani. La zakat ha condizioni che l'islam precisa:
1-Possedere una ricchezza che raggiunge e supera il limite imponibile, ossia nissab, e cioè l'equivalente del prezzo di 85 grammi d'oro.
2- Possedere detta ricchezza da almeno un anno in particolare per il bestiame, il denaro o le merci. Non vi è zakat su beni di meno di un anno. Per il grano ed altri cereali, la zakat si effettua al tempo della raccolta. Allah infatti dice precisando nel (Corano 9:60) "Le elemosine sono per i bisognosi, per i poveri, per quelli incaricati di raccoglierle, per quelli di cui bisogna conquistarsi i cuori, per il riscatto degli schiavi, per quelli pesantemente indebitati, per [la lotta sul] sentiero di Allah e per il viandante . Decreto di Allah! Allah è saggio, sapiente."
Il tasso della zakat è valutato a circa il 2,5 % del capitale. L'islam prescrive la zakat per estirpare la povertà dalla società islamica e per rimediare alle sue gravi conseguenze che sono il furto, la criminalità e gli attentati alla dignità umana. L'islam mira con l'istituzione della zakat a sviluppare il senso di solidarietà sociale tra i fedeli. La diversità tra la zakat e l'imposta sta nel fatto che il musulmano paga la zakat in modo disinteressato, senza esservi costretto o forzato. Non lo controlla altro che la propria coscienza che è di solito convinta di doverne liberarsi. Per altro, l'origine stessa della parola ci chiarisce l'intento: la tazkya: la purificazione dell'anima del ricco dall'avarizia e dalla cupidità. La zakat purifica i cuori dall'eccessivo amore della vita terrestre e dalle passioni del mondo. Allah dice nel (Corano 64:16) " Temete Allah per quello che potete, ascoltate, obbedite e siate generosi: ciò è un bene per voi stessi. Coloro che si saranno preservati dalla loro stessa avidità saranno quelli che prospereranno."
La zakat purifica anche i cuori dei poveri dall'odio, dall'invidia che possono nutrire nei confronti dei ricchi quando li vedono prelevare quello che Allah ha prescritto sui loro beni e spenderlo per aiutare i deboli. I testi di legislazione islamica ammoniscono dal rifiuto di pagare la zakat; Allah Altissimo dice nel (Corano 3:180) "Coloro che sono avari di quello che Allah ha concesso loro della Sua grazia, non credano che ciò sia un bene per loro. Al contrario, è un male: presto, nel Giorno del Giudizio, porteranno appeso al collo ciò di cui furono avari. Ad Allah l'eredità dei cieli e della terra; e Allah è ben informato di quello che fate."
Inoltre il profeta disse: "Ad ogni possidente d'oro e d'argento a cui non paga i diritti, si fabbricheranno lame di fuoco che saranno portate ad incandescenza nella fornace dell'inferno il giorno del giudizio universale; ne sarà cauterizzato nel fianco, alla fronte e sul dorso. Ogni volta che le lame si saranno raffreddate, si ricomincerà a portarli ad incandescenza in una giornata lunga cinquantamila anni, finquando tutti non saranno giudicati e che non saprà quale sarà il suo cammino: verso il paradiso o verso l'inferno" (Muslim n° 987)
Quarto pilastro: osservare il digiuno nel mese di Ramadan
É un mese durante il quale i musulmani osservano ogni anno il digiuno, cioè si astengono dal mangiare, dal bere, e dall'avere rapporti sessuali per ubbidienza ad Allah, dall'alba al tramonto.
Il digiuno non è in vero una novità, perchè altre religioni lo avevano prescritto, come ce lo ricorda Allah Altissimo nel (Corano 2: 183) "O voi che credete, vi è prescritto il digiuno come era stato prescritto a coloro che vi hanno preceduto. Forse diverrete timorati."
Lo scopo del digiuno non è tanto l'astensione dalle attività concrete dell'alimentazione e della soddisfazione del desiderio sessuale quanto l'astensione dal peccato sotto tutte le sue forme come la menzogna, la maldicenza, il tradimento, la truffa, l'inganno, la calunnia, le chiacchiere inutili ed altri vizi. Si sa che tutti questi vizi vanno evitati anche al di fuori del mese di Ramadan, ma purificandosi evitandoli scrupolosamente nel mese di Ramadan, è una esigenza e anche una garanzia della validità del digiuno materiale stesso. Il profeta disse in proposito: "Chi non rinuncia alle menzogne nel dire e nel fare, Allah non ha a che fare con la sua astensione dal bere e dal mangiare." (Bukhari n° 1804)
Il digiuno è un gihad dell'anima che vince i suoi appetiti, desideri e passioni ed innalza il musulmano a rinunciare ad ogni peccato nel suo dire e nel suo fare. Il profeta disse: "Allah mi ha rivelato quello che segue: "Tutto l'operato del figlio di Adamo è per lui, tranne il digiuno che è fatto a Me e io lo retribuisco. Il digiuno è paradiso. Chi l'osserva deve astenersi dalle indecenze e dalle brighe, e se viene provocato, ingiuriato od offeso, risponda solo con "Sto digiunando." Per Allah Altissimo!, l'alito di chi osserva il digiuno è per Allah più gradevole del profumo del muschio. Chi digiuna è poi ricompensato doppiamente: prima con la gioia di romperlo al tramonto, poi con la gioia di portarlo ad Allah, il Giorno del Giudizio." (Bukhari n° 1805)
Il digiuno sviluppa inoltre il senso di compassione e solidarietà tra i musulmani che sono così, più disposti a soccorrersi e ad aiutarsi a vicenda.
Quinto pilastro: il pellegrinaggio
Consiste nel recarsi a visitare la Sacra Casa di Allah a Mecca, almeno una volta nella vita, al fine di eseguire riti determinati di adorazione di Allah, ad un determinato periodo dell'anno. É dovere da compiere da ogni musulmano adulto, la sua salute e le sue condizioni materiali permettendo.
Chi soffre di un male incurabile che gliene impedisce il compimento, può mandatare un altro musulmano a compiere il pellegrinaggio al suo posto e a suo nome. É esente del pellegrinaggio ogni musulmano povero che non riesce a soddisfare le necessità di quelli che ha a carico. Allah dice al riguardo (Il Corano 3:97) "Spetta agli uomini che ne hanno la possibilità di andare, per Allah, in pellegrinaggio alla Casa. Quanto a colui che lo nega sappia che Allah fa a meno delle creature."
Il pellegrinaggio è il più grande raggruppamento islamico in cui si ritrovano musulmani dei quattro lati del mondo per invocare la clemenza di Allah e la Sua Grazia. Vi portano lo stesso abito, vi compiono lo stesso rito, gridando tutti la stessa dichirazione: "Eccoci venuti a Te O,Allah! Rispondiamo al Tuo Appello, per implorare la Tua Grazia e per confermare la Tua Unicità; Te Unico degno di adorazione e di Ubbidienza.!"
Non ci sono differenze tra i nobili e gli umili, nè tra i colori di pelle, nè tra gli arabi e i fedeli non arabi, nessuna differenza e tutti sono uguali dinnanzi ad Allah: l'unica differenza tra di loro è il grado di pietà in cuore ad ognuno.
Alcune caratteristiche e qualità della religione islamica
Essendo l'ultima religione celeste rivelata, la religione islamica doveva possedere caratteristiche e qualità specifiche che la privilegiassero e la distinguessero dalle precedenti religioni, le conferissero una validità permanente nello spazio e nel tempo, e le permettessero di assicurare la felicità dell'umanità nei due mondi, fino al Giorno del Giudizio Universale.
Nel presente scritto, ci fermeremo solo su alcune di queste caratteristiche e qualità.
* I documenti e testi dell'islam sono espliciti e significano chiaramente che la religione presso Allah Altissimo è una, unica e che Allah ha inviato i Suoi profeti e messaggeri – pace su tutti loro – per completarsi a vicenda, da Noè fino a Muhammad.
Il Profeta disse: "La differenza tra me ed i profeti che mi hanno preceduto è simile a quella di un uomo che ha costruito una casa, l'ha tutta abbellita ed ornata lasciandovi libero in uno degli angoli, lo spazio di una tegola. Affascinati dalla casa, tutti gli ospiti non possono fare a meno di porre al padrone la stessa domanda: "Perchè hai lasciato quel vuoto?" Quella tegola sono io; sono il sigillo dei Profeti." (Bukhari n° 3342)
Solo che Gesù tornerà alla fine dei tempi per ripristinare la giustizia sulla terra dopo l'ingiustizia e l'iniquità. Però non sarà portatore di una nuova religione, ma sarà giudice secondo la religione islamica rivelata a Muhammad, pace e benedizione di Allah su di lui. Il Profeta disse, secondo (Bukhari n° 2344): "Non verrà il Giorno del giudizio finquando non sarà tornato il figlio di Maria in quanto arbitro equo: distruggerà la croce, ucciderà il porco, istituirà il testatico, il denaro sarà così abbondante che nessuno lo accetterà."
Tutti i profeti e messaggeri di Allah sono concordi sulla Unicità di Allah, sul rifiuto di associare ad Allah ogni altro, diverso o uguale, sulla Sua adorazione diretta ed il rifiuto di ogni forma di intermedio tra Allah ed i suoi servi, sulla necessità di purificazione dell'anima umana e della sua guida verso quello che le giovi e le procuri la felicità terrestre e nell'aldilà. Allah Altissimo dice nel (Corano 42:13) "[Egli] ha stabilito per voi, nella religione, la stessa via che aveva raccomandato a Noè, quella che riveliamo a Te, [o Muhammad,] e che imponemmo ad Abramo, a Mosè e a Gesù: « Assolvete al culto e non fatene motivo di divisione»."
* Con l'islam, Allah ha abrogato le precedenti religioni. Allah non accetta che Lo si adori praticando un'altra religione al di fuori dell'islam. Allah dice infatti nel (Corano 5: 48) "E su di te abbiamo fatto scendere il Libro con la Verità, a conferma della Scrittura che era scesa in precedenza e per prevalere su di essa [4] e lo abbiamo preservato da ogni alterazione."
Essendo l'ultima delle religioni celesti rivelate, Allah si è dichiarato Garante della sua protezione fino alla fine del Mondo, contrariamente alle religioni precedenti, perchè erano rivelate ognuna per un determinato periodo e ad un determinato popolo. Allah dice nel (Corano 15:9) "Noi abbiamo fatto scendere il Monito, e Noi ne siamo i custodi."
Quello che precede implica che Muhammad, Messaggero dell'islam sia l'ultimo dei Messaggeri di Allah. Allah altissimo dice nel Corano (33: 40) "Muhammad non è padre di nessuno dei vostri uomini, egli è l'Inviato di Allah e il sigillo dei profeti. Allah conosce ogni cosa."
Questo non vuol dire che il musulmano non debba credere nei messaggi dei Messaggeri precedenti: Gesù completa la religione di Mosè, Muhammad completa quella di Gesù e con Muhammad si chiude il ciclo dei Profeti e Messaggeri – pace su tutti loro. É prescritto al musulmano di credere in tutti i libri celesti e in tutti i profeti precedenti: Colui che non crede in tutti loro o crede solo in uno di loro è miscredente e non fa parte dei musulmani. Allah dice infatti nel (Corano 4 :150-151) "In verità coloro che negano Allah e i Suoi messaggeri, che vogliono distinguere tra Allah e i Suoi messaggeri, dicono: "Crediamo in uno e l'altro neghiamo" e vogliono seguire una via intermedia, sono essi i veri miscredenti, e per i miscredenti abbiamo preparato un castigo umiliante."
* La religione islamica perfeziona e rifinisce le religioni precedenti che si basavano solo su principi spirituali, si rivolgevano all'anima dei fedeli ed incitavano alla purificazione, senza trattare delle questioni della vita quotidiana e delle pratiche religiose in tutti gli aspetti della vita umana, contrariamente all'islam che tiene conto di tutte le dimensioni della vita terrena e ne regola l'andamento per avere accesso alla vita eterna in paradiso. Allah Altissimo dice nel (Corano 5: 3) "Oggi ho reso perfetta la vostra religione, ho completato per voi la Mia grazia e Mi è piaciuto darvi per religione l'Islàm." É per questo che l'islam costituisce la miglior religione e che Allah Altissimo dice nel (Corano 3:110) "Voi siete la migliore comunità che sia stata suscitata tra gli uomini, raccomandate le buone consuetudini e proibite ciò che è riprovevole e credete in Allah. Se la gente della Scrittura credesse, sarebbe meglio per loro; ce n'è qualcuno che è credente, ma la maggior parte di loro sono empi."
*L'islam è una religione mondiale, rivolta a tutti senza nessuna eccezione, per tutte le epoche e per tutti luoghi. Non è destinata ad una razza od un popolo determinati, bensì essa riunisce tutti gli esseri umani sulla sola base della comune credenza. Perciò ogni persona che crede in Allah come unico Dio, nell'islam come religione e in Muhammad come profeta e messaggero di Allah, si colloca sotto la bandiera dell'islam. Allah dice nel (Corano 34: 28) "Non ti abbiamo mandato se non come nunzio ed ammonitore per tutta l'umanità, ma la maggior parte degli uomini non sanno." Quanto al resto dei profeti e dei messaggeri – pace su tutti loro- erano stati inviati ai loro popoli rispettivi: Allah dice circa Noè (7: 59) " In verità mandammo Noè al suo popolo. Disse: "O popol mio, adorate Allah! Per voi non c'è altro dio che Lui. Temo, per voi, il castigo di un Giorno terribile."" Allah dice circa Hud pace su di lui (Il Corano 7: 65) "E agli 'Âd [inviammo] il loro fratello Hûd: «O popol mio, disse, adorate Allah. Per voi non c'è altro dio che Lui. Non Lo temerete?»" Allah Altissimo dice circa il profeta Salih – pace su di lui: (il Corano 7: 73) "E ai Thamûd [inviammo] il loro fratello Salih. [Disse]: «O popol mio, adorate Allah. Per voi non c'è altro dio all'infuori di Lui. Ecco che vi è giunta una prova da parte del vostro Signore: ecco la cammella di Allah, un segno per voi. Lasciatela pascolare sulla terra di Allah e non le fate alcun male." scontereste un doloroso castigo." Circa Lot pace su di lui, Allah dice (7: 80): "E quando Lot disse al suo popolo: «Vorreste commettere un'infamità che mai nessuna creatura ha mai commesso?"" E circa il profeta Sciuaib - pace su di lui, Allah dice nel (Corano 7: 85):"Agli abitanti di Madyan [inviammo] il loro fratello Shu'ayb! Disse:«O popol mio, adorate Allah. Per voi non c'è altro dio che Lui. Vi è giunta una prova da parte del vostro Signore. Riempite la misura e date il giusto peso e non danneggiate gli uomini nei loro beni. Non corrompete la terra dopo che Allah la creò pura: ciò è meglio per voi, se siete credenti."" Poi Allah dice nel Corano circa Mosè, pace su di lui (7: 103) "Poi, dopo di loro, inviammo Mosè, con i Nostri segni, a Faraone e ai suoi notabili, ma essi trasgredirono." Allah dice ancora circa Gesù, figlio di Maria nel (Corano 61:6) "E quando Gesù figlio di Maria disse: «O Figli di Israele, io sono veramente un Messaggero di Allah a voi [inviato], per confermare la Torâh che mi ha preceduto..."
Dato che l'islam è una religione universale e che costituisce un messaggio destinato a tutti gli uomini, è prescritto a tutti i suoi fedeli trasmetterla e presentarla agli altri ovunque siano. Allah infatti dice nel (Corano 2:143) "E così facemmo di voi una comunità equilibrata, affinché siate testimoni di fronte ai popoli e il Messaggero sia testimone di fronte a voi."
* le leggi e prescrizioni dell'islam sono di origine divina, immutevoli ed insostituibili. Non costituiscono un'opera umana che comporti imperfezioni od errori o sottomessa ad influenze culturali o dell'ambiente circostante come è il caso per tutte le legislazioni elaborate dall'uomo. Le legislazioni che sono opera degli uomini sono valide o adeguate in modo relativo: valide in certe comunità non lo sono più per un'altra, adeguate per un'epoca precisa non lo sono più durante un'altra. Ogni legislatore elabora ovviamente le leggi che servono i propri interessi e le proprie necessità. Mentre la legislazione islamica è come detto, di origine divina, perchè elaborata dal Creatore, Il Quale è il Sommo Conoscitore. Nessuno degli esseri umani ha il diritto di opporsi alla legge di Allah, di aggiungervi o di sottrarvi uno o più elementi. Allah Altissimo dice nel (Corano 5:50): "E' la giustizia dell'ignoranza che cercano ? Chi è migliore di Allah nel giudizio, per un popolo che crede con fermezza?"
* Eppure la religione islamica è disposta al progresso ed all'evoluzione, capace di adattarsi ad ogni luogo e tempo. Il fatto è che l'islam comporta specialmente principi generali e regole globali stabili e immutevoli: é il caso del dogma, degli atti di adorazione come la fede, la preghiera, la zakat, il digiuno, il pellegrinaggio, le sanzioni corrispondenti ai delitti e peccati... Se si è confrontati ad avvenimenti inediti, condizioni nuove e necessità nuove, ci si affida alla valutazione del Corano. Se la soluzione vi si trova, è inutile consultare il resto delle fonti; se no, si fa ricorso alla sunna autentica del profeta. Se ancora qui la soluzione non si trova, si fa ricorso allo studio dei grandi specialisti di ogni epoca e di ogni zona che devono prendere in considerazione l'interesse generale della Comunità islamica, i bisogni della loro epoca e della situazione generale della società. Elaborano le loro proposte partendo dall'analisi del Corano e della sunna e tenendo conto in generale, delle regole che seguono:
- Tutto in principio è lecito, tranne quando si trova un divieto esplicito.
- Gli interessi generali e globali vanno preservati
- Quello che va ricercato in priorità, è la facilità e la semplicità invece della difficoltà e la complessità.
- Ostruire la via che conduce alla perversità.
- La necessità conduce a permettere l'illecito.
- I casi di forza maggiore vanno valutati diligentemente.
- Tra due mali, va scelto sempre il minimo.
- Il male non si respinge con un altro male
- Il danno personale va sopportato per evitare il danno generale ...e molte altre regole.
Al ijtihad non significa che si seguano le passioni per formulare una opinione, anzi significa raggiungere una soluzione nell'interesse dell'umanità senza opporsi nè scontrarsi con il Corano e alla sunna profetica. Il fine è quello di fare in modo che l'islam assecondi sempre le esigenze delle società e dei tempi.
* L'islam non ammette distinzioni nè discriminazioni nell'applicazione delle sue leggi. Tutti i musulmani sono uguali, non conta nè la razza, nè l'origine, nè la professione, nè la condizione sociale o economica. Ecco un esempio concreto risolto dal profeta fin dagli inizi dell'islam: Aiscia (moglie del Profeta ) - che Allah sia soddisfatto di lei- riferisce che i quraisciti si sono molto preoccupati del caso di una nobile meccana che un giorno, ha commesso un furto. Si chiedevano chi potesse intercedere presso il Profeta in suo favore e non trovarono altro che Ussama Ibn Zaid, che allora, era molto caro al Profeta. Ussama gliene parlò, ma il Messaggero di Allah gli fece: "Come vuoi infrangere uno dei principi dettati da Allah?" Poi balzando in piedi, si rivolse ai presenti dicendo: "Quello che ha provocato lo smarrimento dei vostri avi è l'impunità che facilmente concedevano ai potenti mentre si accanivano a punire il ladro se è povero o misero. Giuro su Allah, che anche Fatima, figlia del Profeta se commettesse un furto, le taglierei la mano." (Muslim n°1688)
*Le fonti dell'islam sono autentiche ed intatte, i testi sacri non hanno subito nessuna ripresa, ritocco o falsificazione. Le fonti essenziali sono due: il Corano e la Sunna profetica.
1- Il Corano è ancora tale qual'era stato rivelato al Messaggero di Allah, con i suoi versetti e le sue sure. Il profeta aveva incaricato alcuni tra i suoi più degni compagni per fare i registratori e trascrittori della rivelazione: Ali, Muawiya, Ibn Abi Kaab, Zayd Ibn Thabet. Ogni volta che un versetto era rivelato, il profeta ordinava loro di trascriverlo indicando loro il luogo preciso dove localizzarlo nella sura. Il Corano si trascrisse così per scritto e si memorizzò nei cuori degli uomini. I musulmani hanno dedicato molta cura al Libro di Allah, facevano a gara per apprenderlo a memoria e farlo apprendere agli altri per ottenere la grazia di Allah. Il profeta infatti disse: "Il migliore tra di voi è colui che impara il Corano e lo fa apprendere." (Bukhari n° 4739) Molti musulmani si dedicarono al servizio del Corano, non risparmiavano i loro beni per curarlo e memorizzarlo, le diverse generazioni se lo sono trasmesse una dopo l'altra, quale degnissima sacra eredità, dato che apprenderlo e recitarlo, sono atti di pietà e di adorazione. Il Messaggero di Allah- pace e benedizione di Allah su di lui-disse: "Chi legge una lettera dal Libro di Allah avrà una ricompensa ed ogni ricompensa sarà decuplicata; non dico che(Alm) è una lettera, ma dico che (a) costituisce una lettera, (l) elle una lettera e(m) emme una lettera." (Tirmidhi n° 2910)
2- La Sunna profetica è la seconda fonte della legislazione islamica; è anche un commento al Sacro Corano ed una esplicitazione di molti dei suoi principi e prescrizioni. La sunna del Profeta è stata conservata ben lungi dalla manipolazione e dalla falsificazione. Molti musulmani studiosi e ricercatori hanno passato intera la loro vita a saggiare e trascrivere i hadith del profeta per distinguerne l'autentico dal poco affidabile o dal falso. Per fortuna e grazie agli sforzi di molti che vi si sono dedicati, un corpus consistente di hadith autentici ci è pervenuto. Chi voglia accertarsene di persona e conoscere il modo con cui la sunna è stata vagliata e conservata, potrà ricorrere ai libri di scienza dei hadith e potrà vedere che è impossibile mettere in dubbio l'autenticità di quello che è stato raccolto sul profeta, sulla sua vita e le sue raccomandazioni. Sarà anche per tutti l'occasione di misurare l'ampiezza di respiro dello sforzo fornito dagli studiosi e gli investigatori nel campo della sunna del profeta dell'islam, pace e benedizione di Allah su di lui.
*L'islam considera che tutti gli esseri umani sono uguali. Il primo uomo creato da Allah Altissimo è Adamo: è il padre di tutti gli uomini e da lui è stata creata poi Eva, la madre dell'umanità. Così tutti gli uomini hanno una origine comune unica. Allah Altissimo dice nel (Corano 4:1) "Uomini, temete il vostro Signore che vi ha creati da un solo essere, e da esso ha creato la sposa sua, e da loro ha tratto molti uomini e donne. E temete Allah, in nome del Quale rivolgete l'un l'altro le vostre richieste e rispettate i legami di sangue. Invero Allah veglia su di voi." Il Profeta disse: "In verità Allah vi ha liberato dall'orgoglio dell'epoca preislamica e dalla fierezza che si traeva dall'epoca degli antenati. Ci sono due specie di gente: il credente devoto ed il triste perverso, ma tutti sono figli di Adamo ed Adamo è stato creato dalla polvere" (Ahmad n° 8721)
Tutti gli uomini passati e da venire risalgono ad Adamo. Dall'origine sono tutti seguaci di una unica religione, usavano una unica lingua, ma con il loro moltiplicarsi si sono dispersi e si sono diffusi in tutti i luoghi e zone della terra ed è quindi normale che in conseguenza si moltiplicassero le lingue, i colori della pelle, i caratteri, tutti risultando dall'influenza dell'ambiente. In parallelo a dette diversità, si fece strada anche la diversità dei modi di pensare, di vivere, ed anche la diversità nelle credenze. Allah Altissimo dice nel (Corano 10:19) "Gli uomini non formavano che un'unica comunità, poi furono discordi. Se non fosse giunta in precedenza una Parola del tuo Signore, sarebbe già stato deciso a proposito di ciò su cui erano discordi."
Le prescrizioni islamiche mettono tutti gli uomini in situazione di assoluta uguaglianza indipendentemente dalla razza, dal colore della loro pelle, dalla loro lingua e dalla loro patria. Tutti sono uguali dinnanzi ad Allah e tra di loro non vi è diversità che per quello che attiene all'applicazione e all'osservazione della religione di Allah. Allah Altissimo dice nel (Corano 49:13) "O uomini, vi abbiamo creato da un maschio e una femmina e abbiamo fatto di voi popoli e tribù, affinché vi conosceste a vicenda. Presso Allah, il più nobile di voi è colui che più Lo teme."
Sulla base di detta uguaglianza, tutti gli esseri umani secondo la legislazione islamica godono di una uguale libertà, - libertà definita ed intesa dalle norme religiose, completamente diversa dalla libertà di tipo animale-. Conformemente a detta libertà, tutti hanno diritto a:
1- La libertà di pensiero e di espressione. L'islam incoraggia i fedeli a dire la loro opinione, a dire la verità, ad essere costruttivi e di non temere nessuno. Il Profeta disse: "Il migliore dei gihad è una parola di giustizia detta di fronte ad un tiranno." (Abu Daud n° 4344)
I compagni del profeta facevano a gara per mettere in applicazione questo principio. Uno di loro disse a Umar Ibn Al Khattab: "Abbi timore di Allah, o comandante dei credenti!" Un altro disse al primo: "Come dici di temere Allah all'Emiro dei musulmani?" Umar rispose al secondo: "Lascia che lo dica; è vostro diritto e dovere dirlo, ed è nostro diritto e dovere accettarlo da voi."
Ad una altra ocasione, accadde ad Ali – Allah sia soddisfatto di lui- di emettere una sentenza mentre Umar Ibn Al Khattab era Emiro dei musulmani. Si domandò a Umar: "Perchè non annulli la sentenza di Ali?" Rispose: "Se questo fosse nel Corano o nei hadith lo avrei annullato; ma è un punto di vista oculato e nessuno sa quale degli avvisi è più giusto presso Allah."
2- Il diritto di proprietà e di acquisizione lecita di beni: Allah dice nel (Corano 4:32) "Non invidiate l'eccellenza che Allah ha dato a qualcuno di voi: gli uomini avranno ciò che si saranno meritati e le donne avranno ciò che si saranno meritate."
3- Ad ogni musulmano è riconosciuto il diritto al sapere e alla conoscenza, anzi l'islam lo considera un dovere per tutti i musulmani. Il Profeta disse:"Conoscere è un obbligo per ogni musulmano." (Ibn Magia n° 224)
4- Ad ogni musulmano è data facoltà di godere di quello che la terra offre all'uomo. Allah Altissimo dice infatti: (67: 15) "Egli è Colui che vi ha fatto remissiva la terra: percorretela in lungo e in largo, e mangiate della Sua provvidenza. Verso di Lui è la Resurrezione."
5- Il diritto di dirigere e di occupare posti di responsabilità nella società, a patto di esserne degni e capaci. L'islam considera infatti che permettere ad uno indegno di assumere una responsabilità sociale come un crimine, una slealtà che indica la fine del mondo. Il Profeta disse: "Se la lealtà scompare, sarà la fine del mondo." Gli domandarono "Come scomparirà?" Rispose: "Quando i problemi e le loro soluzioni saranno di competenza degli incompetenti, aspettatevi all'ora del Giudizio Universale." (Bukhari n° 6131)
L'islam non comporta autorità religiose e gerarchie di intermedi; anzi è stato rivelato nell'intento di abbattere le gerarchie e gli intermedi tra Allah e i Suoi servi. Allah Altissinmo dice nel (Corano 39: 3): "Non appartiene forse ad Allah il culto sincero? Coloro che si prendono padroni all'infuori di Lui [si giustificano dicendo]: «Li adoriamo solo perché ci avvicinano ad Allah»."
Ma Allah ha chiarito che questi intermediari sono creature e non hanno nessuna utilità: (Il Corano 7:194): "In verità coloro che invocate all'infuori di Allah, sono [Suoi] servi come voi. Invocateli dunque e che vi rispondano, se siete sinceri!"
Così l'islam ha stabilito che il rapporto con Allah è un rapporto diretto: il fedele si rivolge direttamente ad Allah, Lo prega e Lo invoca senza nessun intermedio: Allah dice (4 :110) "Chi agisce male o è ingiusto verso sé stesso e poi implora il perdono di Allah, troverà Allah perdonatore, misericordioso." Nessuno può detenere di potere fare da intermedio tra i fedeli ed Allah; il potere di legiferare appartiene solo ad Allah. Allah Altissimo dice infatti: (Il Corano 9:31): "Hanno preso i loro rabbini, i loro monaci e il Messia figlio di Maria, come signori all'infuori di Allah, quando non era stato loro ordinato se non di adorare un Dio unico."
Il Profeta disse: "In verità non li adoravano, ma quando decretavano loro una cosa lecita, la consideravano lecita e quando vietavano loro un'altra, la consideravano vietata." (Tirmidhi n° 3095)
* L'islam è la religione della consultazione vicendevole in ogni caso ed in ogni circostanza, su tutti i problemi materiali e spirituali, a tutti i livelli, nell'intento di diffondere la concordia e la pace. Allah dice nel (Corano 42 :38) "..coloro che rispondono al loro Signore, assolvono all'orazione, si consultano vicendevolmente su quel che li concerne e sono generosi di ciò che Noi abbiamo concesso loro."
La consultazione è un principio essenziale della sciaria islamica; perciò al Profeta è stato dato l'ordine di applicarla praticamente in tutti i campi. Allah infatti dice nel (Corano 3: 159) "E' per misericordia di Allah che sei dolce nei loro confronti! Se fossi stato duro di cuore, si sarebbero allontanati da te. Perdona loro e supplica che siano assolti. Consultati con loro sugli ordini da impartire; poi, quando hai deciso abbi fiducia in Allah. Allah ama coloro che confidano in Lui."
Con la consultazione permanente si risolvono i problemi ed infatti i primi musulmani hanno sempre ed ovunque applicato questo principio con successo e progresso per l'islam ed i musulmani. Oggi per il fatto che questo principio non viene applicato, le faccende dell'islam e dei musulmani sono in continuo deterioramento.
* L'islam ha stabilito una legislazione corrispondente ai diversi ceti della società, con i diritti ed i doveri che spettano ad ogni strato sociale, nell'intento di realizzare ua società che vive nella concordia e la pace. I genitori, i figli, i parenti vicini, i vicini di casa, i compagni, tutti questi gruppi hanno dei diritti specifici rispettivi. Allah altissimo dice (4:36): "Adorate Allah e non associateGli alcunché. Siate buoni con i genitori, i parenti, gli orfani, i poveri, i vicini vostri parenti e coloro che vi sono estranei, il compagno che vi sta accanto, il viandante e chi è schiavo in vostro possesso. In verità Allah non ama l'insolente, il vanaglorioso."
Il profeta disse da parte sua: "Non invidiatevi a vicenda, non odiatevi a vicenda, non siate nemici gli uni degli altri, non vendete per soppiantarvi a vicenda e siate servi di Allah e fratelli! ogni musulmano è fratello dell'altro, non gli è ingiusto, non gli mente, non lo disprezza. Il timore di Allah è nel cuore (e per tre volte mostra il petto). Non vi è peggio per un musulmano di disprezzare il fratello. Tutto il musulmano è sacro per il musulmano: il suo sangue, i suoi beni e il suo onore." (Muslim nà 2564) Come dice ancora: "Nessuno di voi sarà vero credente se non vorrà per il suo simile quello che vuole per se stesso." (Bukhari n° 13)
Perfino i nemici dell'islam godono di diritti indiscutibili. Il Profeta disse: "Siate buoni con i prigionieri e trattateli bene." (Al Muugiam Al-Saghir n° 409)
L'islam prevede diritti anche per gli animali. Il Profeta disse: "Chi uccide un uccello per gioco o inutilmente, lo toverà il Giorno del Giudizio Universale a lamentarsi presso Allah dicendo: "O Allah, il tale mi ha ucciso per gioco e non per necessità." (Ibn Habban n° 5894) Alcuni giovani quraisciti giocavano un giorno a bersagliare un uccello con le loro freccie. Passando di là e vedendoli, Ibn Umar gliene impedì dicendo che il Profeta disse: "Maledetto chi prenda un essere vivente come bersaglio." (Muslim n° 1958)
Il Profeta vide un giorno un cammello magrissimo per motivi di fame disse: "Abbiate pietà e timore da Allah per queste bestie che non parlano; usatele come conviene e consumatele in buono stato."
(Ibn Khuzeima n° 2545)
L'islam ha anche previsto diritti per il gruppo sul singolo e diritti per il singolo sul gruppo. Il singolo opera nell'interesse del gruppo e vice versa. Il profeta disse: "Il fedele nei confronti del suo simile è come i materiali di un edificio: uno sostiene l'altro." (Bukhari n° 467) Ma quando accade uno scontro tra l'interesse del singolo e quello del gruppo, è l'interesse del gruppo che prevale, come è il caso ad esempio per la distruzione di una casa decrepita per paura che rovini su i passanti. "Si racconta che Sumra Ibn Giundub aveva un tronco di palma nel muro di uno degli Ansar, il quale aveva casa e famiglia. Sumra si permetteva di controllare la sua palma il che disturbava grandemente l'Ansar e gli doleva perchè violava l'integrità della sua famiglia e dei suoi. Gli chiese di venderglielo, ma Sumra non volle, gli chiese di sostituirglielo, l'altro pure non accettò. L'Ansari andò a dirlo al Profeta che chiese a Sumra di venderglielo; Sumra non volle; gli chiese di sostituirglielo ed ancora non volle. Il Profeta disse allora a Sumra: "Sei proprio pernicioso"; disse poi al Ansari: "Va' e sradica la sua palma." (Baihaki n° 11663)
* L'islam è religione di misericordia, di pietà e di compassione, che esorta ad evitare la violenza, l'ingiustizia e la crudeltà. Il Profeta disse: "Siate misericordiosi, Allah sarà Misericordioso con voi; siate misericordiosi con i vostri simili vi saranno misericordiosi gli abitanti del cielo: il legame di sangue è ramo del Misericordioso, chi lo stringe Allah gli sarà grato e chi lo spezza Allah gli sarà contrario." (Mustadrak n° 7274)
Nell'Islam è vietato far del male non solo agli umani ma anche agli animali. In uno dei hadith, il profeta - pace e benedizione di Allah su di lui - disse: "Ad una donna è stato inflitto il castigo dell'inferno perché ha rinchiuso un gatto fino a quando non è morto. Questo le è valso di essere condannata all'inferno. Quando aveva rinchiuso l'animale, non gli ha dato nè cibo nè da bere e non gli ha nemmeno lasciato facoltà di nutrirsi da solo, consumando l'erba o gli insetti della terra." (Bukhari n° 3295).
L'islam ha fatto della misericordia con gli animali un motivo di perdono dei peccati e di entrata in paradiso. Il profeta disse infatti: "Un uomo camminava per strada ed aveva una gran sete. Trovò dopo poco un pozzo; vi discese e bevve fino a sazietà. Risalendo, vide un cane che ansimava e dalla sete, masticava l'erba che trovava. L'uomo si disse: "Questo cane ha una sete uguale a quella che io avevo." Scese di nuovo nel pozzo, riempì la sua scarpa d'acqua e la diede da bere al cane. Allah lo retribuì cancellandogli i suoi peccati." I compagni del Profeta gli dissero: "Avremo retribuzioni anche per quello che facciamo alle bestie?" il Profeta rispose: "Sì, c'è una retribuzione per ogni essere che porta un cuore in petto." (Bukhari n° 2334)
Questa è compassione e misericordia con gli animali; che dire allora della compassione e della misericordia con gli esseri umani? Allah Altissimo dice infatti: (Il Corano 17:70) "In verità abbiamo onorato i figli di Adamo, li abbiamo condotti sulla terra e sul mare e abbiamo concesso loro cibo eccellente e li abbiamo fatti primeggiare su molte delle Nostre creature."
L'islam non ammette funzionari che si occupino solo di religione, nè vi si pronunciano voti per dedicarsi alla devozione tralasciando la vita e le preoccupazioni terrestri. Il musulmano non rinuncia ai piaceri della vita presente, resi e dichiarati leciti da Allah. Allah dice al riguardo: (Il Corano 57: 27) "il monachesimo, invece, lo istituirono da loro stessi, soltanto per ricercare il compiacimento di Allah. Non fummo Noi a prescriverlo. Ma non lo rispettarono come avrebbero dovuto."
Il profeta disse da parte sua: "Non ricercatevi le difficoltà e le strettezze che alle difficoltà e alle strettezze soccomberete; genti hanno fatto così prima di voi e Allah li ha fatti soccombere; i loro resti sono là nelle moschee e nelle rovine." (Ibn Daud n° 4904) Il profeta disse ancora: "Mangiate e bevete e fate l'elemosina senza sperpero nè avarizia. Allah Altissimo ama vedere la traccia della Sua benevolenza sul Suo servo. " (Mustadrak n° 7188)
Pertanto l'islam non è una religione che esorta a godere i piaceri terrestri senza curarsi dell'aldilà. Piuttosto è la religione della moderazione: concilia la religione e la vita e li mette in equilibrio. Allah dice infatti: (Il Corano 62:9) " O credenti, quando viene fatto l'annuncio per l'orazione del Venerdì, accorrete al ricordo di Allah e lasciate ogni traffico. Ciò è meglio per voi, se lo sapeste." Poi quando l'uomo pende troppo verso l'adorazione e la devozione, Allah lo richiama alle necessità della vita e dice (62 :10): "Quando poi l'orazione è conclusa, spargetevi sulla terra in cerca della grazia di Allah, e molto ricordate Allah, affinché possiate avere successo."
L'islam elogia quindi l'uomo che riunisce le due qualità: devoto ad Allah e uomo pratico che non tralascia completamente le necessità vitali sue e della sua famiglia. Allah infatti dice (Il Corano: 24:37) "...da uomini che il commercio e gli affari non distraggono dal ricordo di Allah, dall'esecuzione dell'orazione, dall'erogazione della decima e che temono il Giorno in cui i cuori e gli sguardi saranno sconvolti."
* L'islam ha quindi stabilito una via che preservi i diritti rispettivi dello spirito e del corpo secondo un equilibrio perfetto: al musulmano è richiesto di controllare la propria coscienza e di esaminare i suoi atti ed opere secondo quello che dice Allah Altissimo (99 :8 ): " e chi avrà fatto [anche solo] il peso di atomo di male lo vedrà."; gli è richiesto allo stesso modo di non trascurare il proprio corpo e deve godere di quello che Allah gli ha permesso come alimentazione, bevande, abbigliamento o sposandosi, secondo queste parole di Allah Altissimo (7:32): "Di': «Chi ha proibito gli ornamenti che Allah ha prodotto per i Suoi servi e i cibi eccellenti?». Di':«Appartengono ai credenti, in questa vita terrena e soltanto ad essi nel Giorno della Resurrezione »."
L'islam ha vietato solo quello che è nocivo e pericoloso o dannoso all'uomo, al suo spirito e al suo organismo, ai suoi beni e alla società in cui necessariamente vive. L'anima umana dal punto di vista islamico, è stata creata da Allah Altissimo che le ha assegnato la funzione di adorarlo su terra e di applicare la sua sciaria: nessuno ha quindi il diritto di ucciderla o distruggerla tranne per sacrificio ad Allah; Allah ha creato per questa anima un corpo armonico e complementare per eseguire gli atti di adorazione, compiere i dirtti ed i doveri e popolare la terra ; Allah infatti dice (Il Corano 95:4): "Invero creammo l'uomo nella forma migliore."
Per questo Allah ci ordina di preservare questo nostro corpo e di curarlo, applicando le norme della legislazione islamica, e rispettando i principi che seguono:
1- La purificazione e la pulizia: Allah altissimo dice (2: 222) "In verità Allah ama coloro che si pentono e coloro che si purificano."
L'islam considera le abluzioni una condizione della validità della preghiera. Il Profeta disse infatti: "Nessuna preghiera sarà accettata senza purificazione e nessuna carità sarà accettata se è risultato di un furto." (Muslim n° 224) L'islam prescrive di lavarsi con acqua in caso di grande impurità: Allah infatti dice (Il Corano 5: 6): " Se siete in stato di impurità, purificatevi."
La grande abluzione è raccomandata anche prima delle preghiere del venerdi, delle due feste di Aid, prima del pellegrinaggio e della umra.
2- La permanente preoccupazione per la pulizia e la purificazione. Il musulmano deve
- Pulirsi le mani, lavandosele prima e dopo ogni pasto: il Profeta disse: "La benedizione del cibo è l'abluzione prima di prenderlo e l'abluzione dopo di averlo preso." (Tirmidhi n° 1846)
- Pulirsi la bocca dopo il pasto: l'interesse per la pulizia dei denti, con l'incoraggiamento dell'uso del siwak. Il Profeta disse al riguardo: "Se non temessi di opprimere oltremodo la mia umma (comunità), le avrei ordinato di usare il siwak ad ogni preghiera." (Muslim n° 252)
- Eliminare tutto quello che può diventare fertile per i microbi e ammucchiare sporcizia e danneggiare la salute. Il Profeta disse." Le pratiche quasi innate di pulizia per l'uomo sono cinque: la circoncisione, radersi il pube, togliere il pelo delle ascelle, tagliarsi il baffo e ridurre le unghie." (Bukhari n° 5939)
3- Consumare quello che è lecito.
Allah Altissimo dice (Il Corano 2: 172) "O voi che credete, mangiate le buone cose di cui vi abbiamo provvisto e ringraziate Allah, se è Lui che adorate."
Ma nello stesso tempo Allah Altissimo ammonisce da ogni eccesso: (Il Corano 7: 31) "O Figli di Adamo, abbigliatevi prima di ogni orazione. Mangiate e bevete, ma senza eccessi, ché Allah non ama chi eccede."
Il Profeta suggerì in un hadith un modo esemplare di nutrirsi. Disse infatti: "L'uomo non ha mai riempito un recipiente peggiore del suo ventre. Figlio di Adamo, accontentati di alcuni bocconi che ti sostengano; ma se ad ogni costo vuoi di più, limitati al terzo del tuo stomaco per l'alimento, un terzo per l'acqua ed il terzo finale per poter respirare." (Ibn Habban n° 4237)
4- Vietato consumare cibi e bevande cattivi e pericolosi: come bestie morte, sangue, carne suina, bevande alcoliche, droga, sigarette e tabacco: lo scopo è quello di preservare in buona salute il corpo dell'uomo. Allah dice infatti (Il Corano 2:173): "In verità vi sono state vietate le bestie morte, il sangue, la carne di porco e quello su cui sia stato invocato altro nome che quello di Allah. E chi vi sarà costretto, senza desiderio o intenzione, non farà peccato. Allah è perdonatore, misericordioso."
Allah dice ancora (Il Corano 5:90-91) "O voi che credete, in verità il vino, il gioco d'azzardo, le pietre idolatriche, le frecce divinatorie sono immonde opere di Satana. Evitatele affinché possiate prosperare. In verità col vino e il gioco d'azzardo, Satana vuole seminare inimicizia e odio tra di voi e allontanarvi dal Ricordo di Allah e dall'orazione. Ve ne asterrete? "
5- Praticare esercizi e competizioni sportivi utili all'organismo. Si riferisce che il Profeta aveva vinto in una competizione di lotta, uno di nome Rakana (Mustadrak n° 5903) e Aiscia – Allah sia soddisfatto di lei – riferisce da parte sua che gareggiava a volte con il profeta a corsa: "Gareggiai a corsa con il messaggero di Allah e lo vinsi, quando poi ho preso del peso mi vinse. Il profeta disse: "La vittoria compensò la disfatta."" (Ibn Habban n° 4691)
Si registra inoltre che Umar Ibn Al Khattab incoraggiava i genitori ad apprendere ai figli pratiche sportive. Si riferisce che disse: "Insegnate ai vostri figli il tiro, il nuoto e l'equitazione."
6- Medicare il corpo e l'organismo quando ci si ammala. Il Profeta disse: "Allah ha creato la malattìa ed il rimedio ed ha preposto per ogni malattìa il rimedio corrispondente: curatevi quindi ma non in modo illecito." (Abu Daud n° 3874)
7-L'islam prescrive di eseguire le adorazioni che Allah ha ingiuto di osservare per il fatto che sono un alimento dello spirito e gli evitano l'angoscia e l'ansia che agiscono come si sa, sul corpo e provocano malattie diverse. Allah Altissimo dice infatti (Il Corano 13: 28) "..coloro che credono, che rasserenano i loro cuori al Ricordo di Allah. In verità i cuori si rasserenano al Ricordo di Allah."
L'islam considera che trascurare il corpo non riconoscendogli, rifiutandogli il suo legittimo diritto al nutrimento e al riposo e reprimendo l'espressione della sua energia sessuale per le vie lecite e ragionevoli, è tra gli atti illeciti e vietati. "Anass Ibn Malek – Allah sia soddisfatto di lui – riferisce che tre persone vennero un giorno nelle case del profeta a chiedere informazioni sulle pratica del culto da parte del profeta. Quando si rispose ai loro quesiti, trovarono che quello che fa il profeta era poca cosa. Dissero : "C'è una differenza notevole tra di noi ed il profeta: è che Allah gli ha già perdonato tutti i suoi peccati passati e da venire." Ed uno aggiunse: "Io, d'ora innanzi, voglio pregare tutte le notti e non dormire mai." "Io, disse il secondo, voglio osservare il digiuno ininterrottamente." Il terzo disse: "Quanto a me, voglio privarmi delle donne e non sposarmi mai." Sopravvenne il profeta che disse loro: "Siete voi che avete detto questo e quello? Per Allah, io che più di voi temo Allah e Lo riverisco, osservo e interrompo il digiuno, prego, dormo e mi ammoglio. Chi si distoglie dalla mia sunna, non è dei miei." (Bukhari n° 4776)
* L'islam è la religione del sapere e della scienza: esorta i fedeli a ricercare ed a sapere sempre di più. Allah infatti dice (Il Corano 39: 9) "Di': «Sono forse uguali e coloro che sanno e coloro che non sanno?»" L'islam riprova l'ignoranza e gli ignoranti. Allah dice ancora (Il Corano 2 :67) "Mi rifugio in Allah dall'essere tra gli ignoranti."
L'islam ha perfino distinto alcune scienze precisando che sono un campo d'obbligo per ogni musulmano: sono le scienze indispensabili per la pratica della religione e per il discernimento quotidiano delle vicende della vita. Altre scienze invece costituiscono obblighi collettivi (kifaya): vale a dire che se una parte dei musulmani non li coltiva, non le viene considerato un peccato. Allah non ha ingiunto al profeta di chiedere ad Allah sempre di più, altro che nel campo della scienza: Allah infatti dice (Il Corano 20: 114) "... di': «Signor mio, accresci la mia scienza.»"
L'islam rispetta la scienza e gli scienziati: Il profeta disse: "Non appartiene alla mia comunità colui che non venera l' anziano, non prova pietà per il fanciullo e non rispetta lo scienziato." (Ahmad n° 22807)
Ha attribuito allo scienziato una grande importanza. Il Profeta disse infatti: "Il vantaggio che lo scienziato ha rispetto al fedele, è quello stesso che corre tra di me e il più semplice tra di voi." (Tirmidhi n° 2685)
Per incitare a diffondere il sapere, la scienza e l'insegnamento della scienza, l'islam li considera una forma di gihad che va retribuito e una via per giungere al paradiso. Il Profeta infatti disse: "Chi emigra per acquisire scienza è come se fosse andato al gihad, fino a quando non torni." (Tirmidhi n° 2647)
L'islam non ha solo raccomandato di studiare le scienze religiose, ha anche incitato ad approfondire le altre scienze ed ha precisato che il loro studio è considerato un atto di adorazione retribuito da Allah. L'umanità ha infatti bisogno di queste scienze, come Allah dice nel (Corano 35: 27-28) "Non hai visto che Allah fa scendere l'acqua dal cielo e che suscitiamo da essa frutti di diversi colori? E le montagne hanno striature bianche e rosse, di diversi colori e anche nere,corvine.
E in egual modo anche gli uomini, gli animali e le greggi, hanno anche essi colori diversi. Tra i servi di Allah solo i sapienti Lo temono . Allah è il Potente, il Perdonatore."
In questi versetti c'è un invito a riflettere e a meditare che conducono alla conoscenza e a concludere che il creato dimostra l'esistenza del Sommo Creatore. Allah ci invita a mettere a profitto quello che ha celato nel creato e nell'universo. Solo gli scienzati specializzati in fisica ed in chimica possono ad esempio, giungere ad illustrare il segreto della formazione delle nubi e della pioggia; solo gli specialisti di agronomia potranno spiegare il segreto della crescita degli alberi e delle piante; solo chi ha fatto approfonditi studi di geologia potrà capire i segreti della diversità delle montagne nei colori e nella sostanza di cui sono composte. Così come solo gli studiosi di etnologia possono spiegare la diversità delle razze degli umani. Allah ci invita a riflettere, a sperimentare e ad approfondire le scienze; così saremo sempre più convinti della Sua Onnipotenza e della Sua Eccellenza.
* L'islam è la religione della padronanza delle proprie facoltà e della propria coscienza: ogni musulmano si sforza in tutto quello che fa e dice di ottenere la grazia di Allah e di allontanarsi dalla Sua ira. Il musulmano sa di essere continuamente e costantemente sotto sorveglianza divina. Se il musulmano non commette un furto, non lo fa tanto perchè ha paura della polizia o della giustizia civile quanto per la paura che gli incute il castigo previsto da Allah per il furto, nel Giorno del Giudizio. Lo stesso si dirà per tutti gli altri delitti e crimini. Gli insegnamenti islamici educano il musulmano a non fare differenza tra gli atti segreti e quelli dichiarati. Allah infatti dice nel (Corano 20: 7)" [E' inutile che] parli ad alta voce, ché in verità Egli conosce il segreto, anche il più nascosto." Anche il profeta dice a questo proposito: "Devi adorare Allah come se Lo vedessi, e se non Lo vedi, Lui ti sta vedendo" (Bukhari n° 50)
Per stabilire il principio di autocontrollo o di autogoverno di sè, l'islam prevede le tappe che seguono:
Prima tappa: Ha stabilito la fede nell'esistenza di Allah, Dio Unico Onnipotente, Perfetto nella Sua Essenza e nei Suoi Attributi, Conoscitore e Creatore dell'Universo. Nulla accade al di fuori della Sua volontà. Allah Altissimo dice (Il Corano 57:4) " Egli conosce ciò che penetra nella terra e ciò che ne esce, quel che scende dal cielo e quel che vi ascende; Egli è con voi ovunque voi siate. Allah osserva ciò che fate."
La Sua Scienza va ben oltre le apparenze materiali, sensibili e visibili e raggiunge i più profondi e reconditi pensieri dell'anima. Allah infatti dice nel (Corano: 50: 16) "In verità siamo stati Noi ad aver creato l'uomo e conosciamo ciò che gli sussurra l'animo suo. Noi siamo a lui più vicini della sua vena giugulare."
Seconda tappa: Ha stabilito la fede nella Resurrezione. Allah Altissimo dice infatti: (il Corano: 64: 7) " Coloro che non credono affermano che non saranno affatto resuscitati. Di': «Invece sì, per il mio Signore: sarete resuscitati, quindi sarete informati di quel che avrete fatto. Ciò è facile per Allah.»"
Terza tappa: l'islam ha stabilito il principio del giudizio individuale: ognuno sarà personalmente e individualmente retribuito e castigato a seconda di quello che ha fatto. Allah dice (Il Corano:99:7-8): "Chi avrà fatto [anche solo] il peso di un atomo di bene lo vedrà, e chi avrà fatto [anche solo] il peso di atomo di male lo vedrà."
Quarta tappa: ha insistito sulla preminenza dell'ubbidienza ad Allah e al Suo Profeta e sul loro Amore su ogni altro essere o cosa. Allah dice (Il Corano: 9 24) "Di': « Se i vostri padri, i vostri figli, i vostri fratelli, le vostre mogli, la vostra tribù, i beni che vi procurate, il commercio di cui temete la rovina e le case che amate vi sono più cari di Allah e del Suo Messaggero e della lotta per la causa di Allah, aspettate allora che Allah renda noto il Suo decreto! Allah non guida il popolo degli empi.»"
Nell'islam, la retribuzione delle buone opere viene moltiplicata, mentre il castigo per le cattive opere equivale solo al loro corrispondente. Allah infatti dice (Il Corano: 6: 160): "Chi verrà con un bene, ne avrà dieci volte tanto e chi verrà con un male ne pagherà solo l'equivalente. Non verrà fatto loro alcun torto" Inoltre l'islam prevede la retribuzione anche della buona intenzione anche se non è seguita dall'atto. Se uno ha l'intenzione di operare del bene anche se non lo fa, viene computata al suo attivo la retribuzione di una buona azione. Meglio ancora: se un musulmano decide di commettere un peccato e finalmente vi rinuncia per timore del castigo di Allah Altissimo, Allah lo ricompenserà con buone azioni perchè ha rinunciato al male per timore di Allah. Il Profeta disse infatti: "Allah Altissimo dice: "Se un mio servo vuole commettere un peccato non gli va ascritto finchè non l'abbia compiuto, se lo esegue registrateglielo con un suo corrispondente castigo, ma se vi rinuncia per timore di Me, registrateglielo come buona opera; se nutre l'intenzione di una buona opera e non la compie iscrivetegliela pure come opera buona; e se la esegue iscrivetegliela aggiungendole da dieci a settecento suoi equivalenti." (Bukhari n° 7062)
Per di più, i desideri leciti quando sono soddisfatti sono considerati atti di adorazione che sono come le opere buone, retribuiti: nutrisrsi per conservare la propria salute, avere dei rapporti sessuali con la moglie in modo da evitare il peccato per sè e per lei, soddisfare i bisogni della famiglia facendo la spesa necessaria, educare i figli e soddisfare le loro necessità fondamentali... sono tutte azioni considerate retribuibili come opere buone per il musulmano. Il profeta disse a questo proposito: "Quando il musulmano spende a favore della propria famiglia e lo fa per amore ad Allah, il denaro che spende gli è contato come elemosina." (Bukhari n° 55) Il Profeta disse ancora: "Andare a letto con la moglie è una elemosina." I compagni del profeta dissero allora: "Messaggero di Allah, una ricompensa anche per il fatto di soddisfare i nostri desideri?" Disse loro: "Secondo voi, se uno di voi lo facesse per via illecita, non caverebbe un peccato? Così, se lo fa in maniera lecita con buona intenzione, ne avrà ricompensa."(Muslim n° 1006)
Più generalmente: ogni atto, ogni gesto, accompagnati da una buona intenzione e fatti in uno scopo di bene sono contati come opera buona di elemosina. Il Profeta disse: "Ogni musulmano deve fare l'elemosina." Domandarono al profeta: "Ma se non possiede nulla ?" Rispose: " Che lavori e faccia l'elemosina con il ricavato." "E se non lo può?" Rispose: "Aiuti il bisognoso! Ed avrà fatto un'elemosina." "E se non lo può?" Domandarono ancora. Rispose: " Dia l'ordine di fare il bene!" "E se non ne ha la possibilità?" Rispose: "Rinunci a fare il male, gli equivarrebbe ad un'elemosina." (Bukhari n° 5676)
Nella religione islamica, i peccati dei musulmani che sinceramente si pentono e si impegnano a non commetterne di nuovi, sono mutati in opere buone. Allah Altissimo dice nel (Corano: 25: 68-70) "coloro che non invocano altra divinità assieme ad Allah; che non uccidono, se non per giustizia, un'anima che Allah ha reso sacra; e non si danno alla fornicazione. E chi compie tali azioni avrà una punizione, avrà castigo raddoppiato nel Giorno della Resurrezione e vi rimarrà in perpetuo coperto d'ignominia, a meno che non si penta, creda e operi il bene, ché a costoro Allah cambierà le loro cattive azioni in buone. Allah è perdonatore, misericordioso"
Questo è per quello che riguarda i diritti di Allah Eccelso; riguardo però ai diritti degli uomini tra di loro, serve che il peccatore ricorra a riparare i danni causati ai suoi simili e chieda loro perdono. Quindi la legislazione islamica si rivolge alla coscienza e alla ragione del peccatore e gli apre la porta del pentimento perchè possa astenersi dal commettere altri peccati. Allah infatti dice (Il Corano 39:53) "Di': « O Miei servi, che avete ecceduto contro voi stessi, non disperate della misericordia di Allah. Allah perdona tutti i peccati. In verità Egli è il Perdonatore, il Misericordioso."
L'islam facilita ed agevola il pentimento; Allah dice ancora (Il Corano 4: 110): "Chi agisce male o è ingiusto verso sé stesso e poi implora il perdono di Allah, troverà Allah perdonatore, misericordioso."
Tutto questo vale per i musulmani. Per i non musulmani che abbracciano l'islam invece, la loro retribuzione è doppia: per la fede che hanno nel loro profeta e per la loro fede nel messaggio del Messaggero di Allah, Muhammad – pace e benedizione di Allah su di lui. Allah dice infatti: (Il Corano 28:52-54): "Coloro ai quali abbiamo dato il Libro prima che a lui, credono in esso.
Quando glielo si recita dicono: « Noi crediamo in esso. Questa è la verità proveniente dal nostro Signore. Già eravamo sottomessi a lui prima che giungesse ».Essi sono coloro cui verrà data ricompensa doppia per la loro perseveranza, per aver respinto il male con il bene e per essere stati generosi di quello che Noi abbiamo concesso loro."
Inoltre, tutti i peccati che hanno commesso prima di abbracciare l'islam vengono loro cancellati: infatti è quello che si desume dalle parole del profeta rivolte ad Amr Ibn Al Ass quando abbracciò l'islam e pose come condizione il perdono di tutti i suoi passati peccati; il Profeta gli disse: "... Ma non sai che l'islam cancella i peccati commessi prima di abbracciarlo?.." (Muslim n° 121)
Così come l'islam garantisce a coloro che lo abbracciano la continuità delle loro opere buone anche dopo la loro morte, conformemente a quello che disse il profeta: "Quando l'uomo muore la sua opera viene interrotta, tranne per tre vie: una elemosina continua, una scienza utile o un figlio virtuoso che gli invoca il perdono del Signore." (Muslim n° 1631) Il profeta ha anche detto: "Colui che indirizza la gente alla retta via, avrà una retribuzione simile a quella di tutti quelli che lo avranno seguito senza che nessuno di loro sia privato delle proprie ricompense; e colui che invece chiama al peccato avrà il peso dei peccati di quelli che lo avranno seguito senza che a nessuno di loro sia diminuito il peso dei peccati propri." (Muslim 2674)
É questo uno dei motivi essenziali per i quali il musulmano tiene moltissimo ad introdurre riforme nella società in cui vive, promovendo le opere di beneficienza ed incitando gli altri a fare lo stesso, combattendo la corruzione e mostrando i pericoli della sua diffusione.
* L'islam rispetta la ragione ed il pensiero in generale ed esorta a mettere in rilievo i risultati ed i ritrovati del progresso scientifico e razionale. Allah Altissimo dice nel (Corano 45: 3-5) "In verità nei cieli e sulla terra ci sono segni per coloro che credono, nella vostra creazione e negli animali che dissemina [sulla terra], ci sono segni per coloro che credono con fermezza. Nell'alternarsi della notte e del giorno, nell'acqua che Allah fa scendere dal cielo e per mezzo della quale vivifica la terra dopo che era morta, nel dispiegarsi dei venti, ci sono segni per coloro che ragionano."
Gran parte dei versetti coranici si rivolgono alla ragione e la stimolano: Il Corano (2: 44) "Non ragionate dunque ?"; (4: 82) "Non meditano sul Corano?"; (6: 50) "Di': «Sono forse uguali il cieco e colui che vede? Non riflettete dunque?»"... Però l'islam ha anche definito il quadro entro il quale deve svolgersi l'attività della ragione. L'uso della ragione deve necessariamente limitarsi al mondo visibile e sensibile. Tutto quello che ha a che fare con il mondo invisibile[5] è per la ragione impenetrabile e sarebbe per essa uno spreco di energia e di tempo.
Una delle prove del rispetto dell'islam per la ragione è il fatto che condanna e biasima l'imitazione cieca senza criterio e senza discernimento. Allah dice nel Corano (2: 170): "E quando si dice loro: "Seguite quello che Allah ha fatto scendere", essi dicono:"Seguiremo piuttosto quello che seguivano i nostri antenati!" E ciò anche se i loro antenati non comprendevano e non erano ben guidati."
* L'islam è la religione della vera natura che non si scontra nè contraddice la natura umana creata da Allah. Allah Altissimo dice: (Il Corano 30: 30) "natura originaria che Allah ha connaturato agli uomini ; non c'è cambiamento nella creazione di Allah. " Ma questa natura dell'uomo può essere influenzata dall'ambiente e dai fattori ambientali che le stanno attorno e così viene deviata dal suo normale e corretto corso. Il Profeta disse: "Ogni neonato fa parte naturalmente della religione musulmana. Sono poi i genitori che ne fanno un ebreo, un cristiano o un adoratore del fuoco." (Bukhari e Muslim)
* L'islam è la religione della retta via; Allah Eccelso dice (6: 161) " Di': « Il Signore mi ha guidato sulla retta via, in una religione giusta, la fede di Abramo, che era un puro credente e non associatore. »" Nulla nella religione islamica urta la ragione; anzi la ragione e il pensiero razionali confermano la verità e l'utilità del messaggio islamico. Le prescrizioni ed i divieti islamici sono giusti e non comportano nulla di iniquo: nessun divieto è fuori campo; nessuna prescrizione è fatta senza un suo fine utile e pertinente. Chi riflette sul Corano e sulla sunna profetica non può che confermarlo.
* L'islam ha liberato l'anima umana dal culto di un altro dio all'infuori di Allah, profeta o angelo che sia. Il musulmano ha nel cuore solo il culto di Allah Altissimo, Unico da temere e Unico da invocare in caso di aiuto, Unico che va adorato e a cui si deve ubbidienza. Allah Eccelso dice (Il Corano: 25: 3) "E invece si sono presi, all'infuori di Lui, divinità che, esse stesse create, nulla creano, e che non sono in grado neanche di fare il male o il bene a loro stesse, che non son padrone né della morte, né della vita, né della Resurrezione."
Tutto quindi è nelle mani di Allah Altissimo. Allah dice (Il Corano10: 107) "Se Allah decreta che ti giunga una sventura, non c'è nessuno, eccetto Lui, che possa liberartene. E se vuole un bene per te, nessuno puòٍ ostacolare la Sua grazia. Egli ne gratifica chi vuole tra i Suoi servi. Egli è il Perdonatore, il Misericordioso."
Quello che vale per tutti gli esseri umani vale anche per il profeta anche se gode di un rilievo speciale presso Allah Altissimo. Allah Eccelso dice (Il Corano 7: 188): "Di': «Non dispongo, da parte mia, né di ciò che mi giova né di ciò che mi nuoce, eccetto ciò che Allah vuole. Se conoscessi l'invisibile possederei beni in abbondanza e nessun male mi toccherebbe. Non sono altro che un nunzio e un ammonitore per le genti che credono »."
* L'islam ha liberato l'anima umana dall'ansia, dall'inquietudine e dalla paura perchè affronta le loro cause. Ad esempio :
- Se si tratta della paura dalla morte, Allah Altissimo dice (Il Corano 3: 145) "Nessuno muore se non con il permesso di Allah, in un termine scritto e stabilito." Allah dice ancora (62:8 ): "Di' [loro, o Muhammad]: « Invero, la morte che fuggite vi verrà incontro.."
- La paura dalla povertà e dall'indigenza: Allah dice a questo proposito (Il Corano 11 :6) " Non c'è animale sulla terra, cui Allah non provveda il cibo; Egli conosce la sua tana e il suo rifugio, poiché tutto [è scritto] nel Libro chiarissimo."
- La paura dalle malattie e dalle disgrazie, Allh Altissimo dice nel Corano (57: 22-23) "Non sopravviene sventura né alla terra né a voi stessi, che già non sia scritta in un Libro prima ancora che [Noi] la produciamo; in verità ciò è facile per Allah. E ciò affinché non abbiate a disperarvi per quello che vi sfugge e non esultiate per ciò che vi è stato concesso. Allah non ama i superbi vanagloriosi."
- La paura dalle altre creature. A questo proposito, il profeta- pace e benedizione di Allah su di lui- disse: " Abbi cura degli ordini di Allah, Allah avrà cura di te; abbi presente in mente Allah, Allah ti si farà sempre presente. Invoca Allah nella tua agiatezza, Allah ti aiuterà nelle strettezze e se chiedi non chiedere ad altro che ad Allah; invoca il soccorso solo di Allah. La penna ha già scritto quello che accadrà. Se tutti convenissero di venirti in aiuto con quello che Allah non ti ha destinato, non vi riuscirebbero mai. Se tutti convenissero di nuocerti con quello che Allah non ha decretato contro di te, non vi riuscirebbero mai. Se sei in grado di operare con fede e pazienza, fallo; ma se non lo puoi abbi pazienza! Dalla pazienza nelle disgrazie si ricavano tanti beni. Sappi che con la pazienza si giunge alla vittoria, che dopo l'angoscia ti aspetta il sollievo, e che dopo la pena c'è la gioia." (Mustadrak n° 6303)
* L'islam è la religione della medianità riguardo alle questioni di fede come per quelle della vita corrente. Allah Altissimo dice infatti (Il Corano 2:143) "E così facemmo di voi una comunità equilibrata, affinché siate testimoni di fronte ai popoli e il Messaggero sia testimone di fronte a voi." É la religione della facilità e della semplicità. Il Profeta ha detto: "Allah non mi ha inviato per complicare od ostinarmi, mi ha inviato per insegnare ed agevolare." (Muslim n° 1478) Le sue prescrizioni incitano ad agevolare ogni cosa. Il Profeta disse: "Rincuorate la gente, non ispirate avversione; agevolate le cose non le complicate." (Muslin n° 1732)
* É la religione della bontà, della magnanimità e della pietà. Aiscia –Allah sia soddisfatto di lei- disse:"Un gruppo di ebrei entrarono un giorno a casa del profeta dicendo:"Morte sia su voi!"(invece di "assalam aleikom": dissero "assam aleikom".) Aiscia che aveva afferrato la sfumatura rispose: "Morte e maledizione su di voi! " ll profeta che aveva sentito ed afferrato si rivolse alla moglie dicendo: "Calma Aiscia! ad Allah piace la benevolenza in tutto!" " Ma non hai sentito quello che hanno detto?", domandò lei. "Si, rispose il profeta, ho semplicemente risposto loro: "Lo stesso su di voi!"" (Bukhari n° 6024)
L'islam è la religione del bene per altrui. Il Profeta disse: "Il fedele più amato da Allah è quello più utile. L'opera che piace di più ad Allah è la gioia che tu infondi nel cuore di un musulmano, il sollievo da una strettezza che tu gli permetti, sdebitandolo o sfamandolo; invece di un mese di devozione in moschea, preferirei accompagnare un musulmano per sollevarlo da un'angoscia; chi soffoca la propria ira Allah lo proteggerà dalla vergogna; chi reprime una propria rabbia che poteva ben sfogare, Allah gli riempirà il petto di soddisfazione il giorno del giudizio; chi difende saldamente un suo fratello e gli permette di riavere un suo diritto, Allah gli permetterà di tenersi saldo sui piedi il giorno in cui sarà facile scivolare; la maleducazione distrugge l'opera buona come l'aceto corrompe il gusto del miele." (Riferito da Al Tabarani e da Abu Al Dunya; corretto da Al Albani: "Sahih al giama'a")
* L'islam è la religione della moderazione e della moderatezza, non quella del rigorismo e dell'ostinazione. Allah Altissmo dice nel (Corano 2: 286) "Allah non impone a nessun'anima al di là delle sue capacità. Quello che ognuno avrà guadagnato sarà a suo favore e ciò che avrà demeritato sarà a suo danno."
Le prescrizioni dell'islam sono fondate su questa metodologia indicata dal Profeta: "Evitate quello che vi proibisco ed eseguite quello che vi ordino di svolgere; eseguitene il possibile. Ecco quello che provocò la dannazione dei vostri predecessori: le moltissime loro questioni e la loro continua opposizione ai profeti." (Muslim n° 1337)
Una delle migliori illustrazioni di questa metodologia sta nel racconto che segue."Un compagno del profeta venne un giorno a dirgli: "O Messaggero di Allah, sono perduto!" " Che hai ?"gli domandò il profeta. "Ho fatto l'amore con mia moglie, essendo in stato di digiuno." Il Profeta gli domandò: "Hai qualche schiavo da affrancare?" L'altro rispose: "No!" "Puoi osservare il digiuno per due mesi di seguito?" L'altro rispose "No!" "Potresti dare da mangiare a sessanta persone?" L'altro disse: "No!" Nel frattempo si portò al profeta il dono di un canestro di datteri freschi. Il profeta chiamò il compagno e gli disse: "Prendi questo e fanne elemosina!" L'uomo allora esclamò: "Elemosina ad uno più povero di me? Messaggero di Allah, ti giuro che in tutta la contrada non troverai famiglia più povera della mia!" Il Profeta scoppiò a ridere poi gli disse: "Allora dàllo da mangiare alla tua famiglia!"" (Bukhari n° 1834)
Così tutti gli atti di adorazione prescritti dall'islam si eseguono nel quadro dei limiti di capacità dell'essere umano e a nessun fedele viene imposto uno sforzo superiore alle sue possibilità. I pilastri e prescrizioni dell'islam vengono annullati in certi casi, come indicheremo in seguito.
- Per la preghiera rituale, viene formulato l'obbligo di tenersi in piedi. Tuttavia, se non si riesce a farla in piedi, la preghiera può farsi anche seduti, distesi, oppure compiendo solo dei gesti.
- Chi non possiede una ricchezza che raggiunge la soglia imponibile viene esentato dalla zakat. Anzi, può al contrario diventarne beneficiairio se è povero bisognoso.
- Il malato, la donna in stato di mestruo, la donna incinta, sono esenti dall'osservazione del digiuno di Ramadan.
- Il pellegrinaggio non è obbligatorio per quelli che non ne hanno la capacità materiale (fisica) o finanziaria. Allah Altissimo dice infatti (Il Corano 3: 97) "Spetta agli uomini che ne hanno la possibilità di andare, per Allah, in pellegrinaggio alla Casa."
- Ad ogni uomo in pericolo di morte, è permesso nel limite dello stretto necessario per sopravvivere, consumare o bere cibi e bevande proibite dall'islam... Allah dice a questo riguardo (Il Corano 2:173) "E chi vi sarà costretto, senza desiderio o intenzione, non farà peccato. Allah è perdonatore, misericordioso."
Seyid Kotb scrive commentando il versetto citato: "E' la credenza che riconosce l'uomo in quanto umano, diverso dall'animale, dall'angelo o dal diavolo. Lo considera tale qual'è, con le sue forze e le sue debolezze tenendo conto del fatto che è una entità composta da un corpo che ha le sue inclinazioni, da una ragione che esercita la sua riflessione e da un 'anima che ha i propri desideri. In conseguenza, essa prescrive obblighi che egli è in grado di assumere e fa in modo che vi sia accordo tra obbligo e capacità, senza difficoltà nè disturbo."
* L'islam è una religione rispettosa delle altre religioni celesti, ingiunge al fedele di credere in esse, di rispettarle, di venerare ed amare i profeti ai quali dette religioni furono rivelate. Allah Altissimo dice nel (Corano 4: 150-151) " In verità coloro che negano Allah e i Suoi messaggeri, che vogliono distinguere tra Allah e i Suoi messaggeri, dicono:"Crediamo in uno e l'altro neghiamo" e vogliono seguire una via intermedia; sono essi i veri miscredenti, e per i miscredenti abbiamo preparato un castigo umiliante."
L'islam vieta di insultare le credenze e le religioni degli altri. Allah dice nel (Corano 6: 108) " Non insultate coloro che essi invocano all'infuori di Allah, ché non insultino Allah per ostilità e ignoranza. Abbiamo reso belle, [agli occhi di ogni comunità], le loro proprie azioni. Ritorneranno poi verso il loro Signore ed Egli li renderà edotti sul loro comportamento."
L'islam prescrive ai credenti di discutere e dibattere con coloro che si oppongono all'islam con saggezza e moderazione. Allah infatti dice (Il Corano16:125) "Chiama al sentiero del tuo Signore con la saggezza e la buona parola e discuti con loro nella maniera migliore. In verità il tuo Signore conosce meglio [di ogni altro] chi si allontana dal Suo sentiero e conosce meglio [di ogni altro] coloro che sono ben guidati."
L'islam chiama al dialogo costruttivo ed obiettivo che unisce nella via del Signore: Allah infatti dice: (Il Corano 3: 64) "Di': "O gente della Scrittura, addivenite ad una dichiarazione comune tra noi e voi: [e cioè ] che non adoreremo altri che Allah, senza nulla associarGli, e che non prenderemo alcuni di noi come signori all'infuori di Allah."Se poi volgono le spalle allora dite: "Testimoniate che noi siamo musulmani.""
* L'islam è la religione della pace con tutto il senso che questa parola implica, sia all'interno della società musulmana, in conformità con quello che disse il profeta: "Volete che vi indichi chi è il credente? É quello di cui la gente si fida per il suo bene e per la sua persona; è colui che risparmia alla gente i misfatti della sua lingua e delle sue mani; il mugiahid è colui che fa il possibile per obbedire ad Allah; ed il muhagir è colui che sfugge gli errori ed i peccati." (Ibn Habban n° 4862); sia a livello mondiale: la pace basata su rapporti di sicurezza, di stabilità e di non aggressione tra la società musulmana e le altre società, in particolare quelle società che non ostacolano la diffusione della fede religiosa. Allah dice nel (Corano 2: 208) "O voi che credete! Entrate tutti nella Pace. Non seguite le tracce di Satana. In verità egli è il vostro dichiarato nemico." Per conservare e preservare la pace, l'islam esorta i fedeli a respingere l'aggressione e a resistere ad ogni ingiustizia. Allah dice infatti (2:194): "Aggredite coloro che vi aggrediscono. Temete Allah e sappiate che Allah è con coloro che Lo temono."
A dimostrazione dell'attaccamento alla pace, l'islam prescrive ai suoi fedeli in caso di guerra di accettare la pace e di smettere le operazioni di guerra quando il nemico lo richiede: Allah Altissimo dice nel (Corano 8: 61) " Se inclinano alla pace, inclina anche tu ad essa e riponi la tua fiducia in Allah. Egli è Colui che tutto ascolta e conosce."
Ma malgrado il grande attaccamento alla pace, l'islam non vuole pertanto che i suoi fedeli si avviliscano a ricercarla ad ogni costo, nè che il loro onore sia perciò calpestato: Allah Altissimo dice infatti (47: 35) "Non siate dunque deboli e non proponete l'armistizio mentre siete preponderanti. Allah è con voi e non diminuirà [il valore del]le vostre azioni."
* L'islam vieta di essere costretti e di costringere altri nell'abbracciarlo; abbracciare l'islam deve essere un atto libero, che risulta da un profondo convincimento; la costrinzione non è una soluzione per la diffusione della fede di Allah. Allah dice a questo riguardo (Il Corano 2: 256) "Non c'è costrizione nella religione. La retta via ben si distingue dall'errore."
Se il messaggio islamico raggiunge la gente e le viene spiegato chiaramente, avrà completa facoltà di scelta: l'islam crede nella libertà dell'uomo e nella sua volontà di accettare o rifiutare la fede. Allah dice in proposito nel (Corano 8:29) " Di': « La verità [proviene] dal vostro Signore: creda chi vuole e chi vuole neghi. » La fede e la retta via sono nelle mani di Allah, che dice (Il Corano 10:99) "Se il tuo Signore volesse, tutti coloro che sono sulla terra crederebbero. Sta a te costringerli ad essere credenti?"
Una tra le qualità dell'islam sta nella sua tolleranza riguardo alla gente della Scrittura, cioè i cristiani e gli ebrei, ai quali assicura la libertà di praticare il loro culto. Abu Bakr Esseddik – Allah sia soddisfatto di lui- disse: "Incontrerete genti che si sono fatti eremiti, dediti alla loro devozione; lasciateli in pace alle loro pratiche." (Tabari 3/ 226) Lascia loro intera facoltà di vivere secondo i dettami delle loro religioni, consumando carne suina e vino o praticando le loro tradizioni di matrimonio, divorzio e di rapporti commerciali, entro limiti definiti e precisati, di cui non si potrà qui trattare.
* L'islam ha lottato contro lo schiavismo e prescrive l'affrancamento degli schiavi in compenso dell'ingresso in paradiso; il profeta disse infatti: "A chi libera uno schiavo, Allah libera dall'inferno ogni membro del suo corpo compreso l'organo genitale." (Muslim n° 1509)
L'islam ha vietato ogni forma di schiavismo ad eccezione di quella eseguita in condizioni di guerra: solo i prigionieri di guerra è lecito ridurli in schiavitù, se il capo dei musulmani lo decide. Ma anche i prigionieri di guerra sono previsti dall'islam e il loro trattamento è diverso secondo i casi. Allah dice nel (Corano 47:4) "Quando [in combattimento] incontrate i miscredenti, colpiteli al collo finché non li abbiate soggiogati, poi legateli strettamente. In seguito liberateli graziosamente o in cambio di un riscatto, finché la guerra non abbia fine."
Così l'islam ha ristretto le possibilità dello schiavismo lasciando solo una via; d'altra parte, ha diversificato e moltiplicato le forme di affrancamento degli schiavi corrispondentemente ai peccati commessi dai musulmani. Indichiamo in seguito alcuni esempi:
- l'omicidio involontario: Allah dice nel (Corano 4:92) "Il credente non deve uccidere il credente, se non per errore. Chi, involontariamente, uccide un credente, affranchi uno schiavo credente e versi alla famiglia [della vittima] il prezzo del sangue, a meno che essi non vi rinuncino caritatevolmente. Se il morto, seppur credente, apparteneva a gente vostra nemica, venga affrancato uno schiavo credente. Se apparteneva a gente con la quale avete stipulato un patto, venga versato il prezzo del sangue alla [sua] famiglia e si affranchi uno schiavo credente."
- lo spergiuro: Allah Eccelso dice nel (Corano 5: 89) "Allah non vi punirà per una avventatezza nei vostri giuramenti, ma vi punirà per i giuramenti che avete ponderato. L'espiazione consisterà nel nutrire dieci poveri con il cibo consueto con cui nutrite la vostra famiglia, o nel vestirli, o nel liberare uno schiavo. E chi non ha i mezzi di farlo, digiuni allora per tre giorni. Ecco l'espiazione per i giuramenti che avrete disatteso. Tenete fede ai giuramenti!Così Allah vi spiega i Suoi segni affinché, siate riconoscenti."
- il ripudio dhihar: Allah Altissimo dice nel Corano infatti (Il Corano 58: 3) "Coloro che paragonano le loro mogli alla schiena delle loro madri e poi si pentono di quello che hanno detto, liberino uno schiavo prima di riprendere i rapporti coniugali. Siete esortati a far ciò. Allah è ben informato di quello che fate."
- espiazione del rapporto sessuale consumato in pieno giorno del mese di ramadan: Abu Hureira – Allah sia soddisfatto di lui- riferisce che un uomo ebbe un rapporto con la moglie in piena giornata di Ramadan e venne a consultarsi con il Profeta. Il Profeta gli ordinò "di affrancare uno schiavo, o di osservare per due mesi consecutivi il digiuno, o di dare da mangiare a sessanta poveri bisognosi." (Muslim n° 1111)
- espiazione dell'aggressione fatta allo schiavo stesso: il profeta disse: "Colui che picchia o dà uno schiaffo ad un suo schiavo, per espiazione lo deve affrancare." (Muslm n° 1657)
A dimostrare la serietà dell'islam nella sua volontà di affrancare gli schiavi vanno riferiti i due seguenti provvedimenti:
1- l'istituzione di un contratto scritto di affrancamento (mukataba) tra il padrone e lo schiavo, in cui si registra il compenso in denaro dell'affrancamento. Detto contratto è obbligatorio a richiesta dell'affrancato, conformemente alla parola di Allah nel (Corano 24:33) "Ai vostri schiavi che ve lo chiedano concedete l'affrancamento contrattuale, se sapete che in essi c'è del bene, e date loro parte dei beni che Allah ha dato a voi."
2- l'islam registra l'affrancamento e la liberazione dei prigionieri tra le voci delle spese della zakat. Allah dice infatti nel (Corano 9: 60) "Le elemosine sono per i bisognosi, per i poveri, per quelli incaricati di raccoglierle, per quelli di cui bisogna conquistarsi i cuori, per il riscatto degli schiavi, per quelli pesantemente indebitati, per [la lotta sul] sentiero di Allah e per il viandante . Decreto di Allah! Allah è saggio, sapiente."
* La religione islamica ha un carattere globale e prevede una legislazine precisa in tutti i campi della vita: i rapporti sociali, la guerra, il matrimonio, l'economia, la politica, gli atti di adorazione..., cioè tutti i fondamenti della società esemplare che gli uomini riuniti non potrebbero mai ed in nessun modo concepire. La decadenza di una società si misura proprio dalla sua lontananza dal modello islamico di legislazione sociale, politica ed economica. Allah Altissimo dice (Il Corano 16: 89) "Abbiamo fatto scendere su di te il Libro, che spiegasse ogni cosa, guida e misericordia e lieta novella per i musulmani."
L'islam ha organizzato i rapporti dei fedeli col Signore, con la società, e con il mondo che li circonda; nulla nell'organizzazuione islamica, nella sua legislazione o nelle sue prescrizioni si scontra con la ragione o l'interesse dell'uomo ben compreso. Una delle prove essenziali della globalità dell'islam è il suo interesse perfino per le particolarità minime o secondarie della vita degli uomini, come il modo di compiere i propri bisogni e di quello che è richiesto effettuare prima e dopo. Abdul Rahmane Ibn Zaid – Allah sia soddisfatto di lui – riferisce: "Si disse a Salmane: "Il vostro profeta vi ha insegnato tutto, perfino come andare in bagno e pulirvi dagli escrementi." Salmane rispose: "É vero. Ci ha vietato, quando compiamo i nostri bisogni, di affacciarci alla Qibla, e di pulirci usando la mano destra, di fare uso di meno di tre pietruzze, o di fare uso di sterco o di un osso." (Muslim n° 262)
* L'islam onora la donna e le riserva un posto rilevante; il rispetto della donna è il segnale della perfezione di comportamento del fedele. Il Profeta disse al riguardo: "Il credente più compiuto è quello che osserva il comportamento migliore; ed i migliori tra di voi sono coloro che meglio si comportano con le loro donne." (Ibn Habban n° 4176) L'islam preserva alla donna la sua natura, considera che non è all'origine di nessuna colpa, che non è il motivo della cacciata di Adamo dal paradiso, come alcune religioni fanno credere. Allah dice infatti (Il Corano 4:1) "Uomini, temete il vostro Signore che vi ha creati da un solo essere, e da esso ha creato la sposa sua, e da loro ha tratto molti uomini e donne. E temete Allah, in nome del Quale rivolgete l'un l'altro le vostre richieste e rispettate i legami di sangue. Invero Allah veglia su di voi."
L'islam sopprime così tutte le antiche leggi e credenze ingiuste nei confronti della donna, in particolare quelle che la considerano un essere debole, inferiore all'uomo e la privano di molti suoi diritti. Il profeta disse: "Le donne sono solo le sorelle dell'uomo." (Abu Daud n° 236) L'islam protegge la donna e preserva il suo onore; chi attenta al suo onore è pesantemente punito. Allah dice infatti (Il Corano 24:4) "E coloro che accusano le donne oneste senza produrre quattro testimoni, siano fustigati con ottanta colpi di frusta e non sia mai più accettata la loro testimonianza. Essi sono i corruttori." Con l'islam la donna si trova garantito il diritto all'eredità. Allah Altissimo dice nel (Corano 4:7) "Agli uomini spetta una parte di quello che hanno lasciato genitori e parenti; anche alle donne spetta una parte di quello che hanno lasciato genitori e parenti stretti: piccola o grande che sia, una parte determinata." Inoltre, l'islam garantisce alla donna il diritto di possedere e gestire i propri beni senza nessuna forma di tutela o limitazione, tranne quando è in gioco il rispetto della legge islamica: Allah infatti dice (Il Corano 2 : 267) "O voi che credete, elargite le cose migliori che vi siete guadagnati e di ciò che Noi abbiamo fatto spuntare per voi dalla terra."
L'islam le ha anche prescritto il diritto all'istruzione ed ha promesso ricompensa di rilievo a chi le garantisce una buona e cortese educazione. Il Profeta disse infatti: "Il sapere è un obbligo che va ricercato da ogni musulmano." (Ibn Magia n° 224); "Chi cura la crescita di tre femmine, educandole, maritandole e trattandole sempre con benevolenza, andrà in paradiso." (Abu Daud n° 5147)
* L'islam è religione della purificazione
1- purificazione morale. L'islam protegge l'uomo dal peccato di associazione. Allah Altissimo dice:
(Il Corano 31: 13) "Attribuirgli (ad Allah) associati è un'enorme ingiustizia».
-Il musulmano si purifica ugualmente dall'ostentazione: Allah Altissimo dice infatti (Il Corano 107-4-7) " Guai a quelli che fanno l'orazione e sono incuranti delle loro orazioni, che sono pieni di ostentazione e rifiutano di dare ciò che è utile."
- Il musulmano si libera dall'arroganza: Allah Eccelso dice nel (Corano 31:18-19): "Non voltare la tua guancia dagli uomini e non calpestare la terra con arroganza: in verità Allah non ama il superbo vanaglorioso. Sii modesto nel camminare e abbassa la tua voce: invero la più sgradevole delle voci è quella dell'asino».
- Il musulmano si libera dalla vanità. Il profeta disse infatti: "Chi trascina vanagloriosamente il proprio abito, Allah non lo guarderà il giorno del giudizio." (Bukhari n° 3465)
- Il musulmano si purifica dall'orgoglio: il profeta disse: "Non entrerà in paradiso chi ha in cuore il peso di un atomo di arroganza" Un uomo allora disse "O Messaggero di Allah! Ad ognuno piace l'abito bello e la scarpa buona." Il Profeta gli rispose: "Allah è Bello ed ama la bellezza; ma l'arroganza respinge la verità e disprezza la gente." (Muslim n° 91)
- Il musulmano si purifica dall'invidia: Il Profeta – pace e benedizione di Allah su di lui-disse: "Guai dall'invidia! L'invidia consuma le opere di bene come il fuoco consuma la legna." (Abu Daud n° 4903)
2-purificazione fisica. Allah Altissimo dice nel (Corano5: 6) "O voi che credete! Quando vi levate per la preghiera, lavatevi il volto, le mani [e gli avambracci] fino ai gomiti, passate le mani bagnate sulla testa e lavate i piedi fino alle caviglie. Se siete in stato di impurità, purificatevi. Se siete malati o in viaggio o uscendo da una latrina o dopo aver accostato le donne non trovate acqua, fate la lustrazione con terra pulita, passandola sul volto e sugli avambracci."
Abu Hureira – Allah sia soddisfatto di lui- riferisce che il profeta disse:""Questo versetto è stato rivelato in rapporto con la gente di Quba'a. (Il Corano 9: 108): "Vi è gente che ama purificarsi ed Allah ama coloro che si purificano." Disse: "Si lavavano con acqua e questo versetto è stato rivelato riguardo a loro. Allah Altissimo dice: " Vi è gente che ama purificarsi ed Allah ama coloro che si purificano." (Tirmidhi n° 3100)
* L'islam possiede una forza intrinseca che gli permette di conquistare il cuore e di convincere la ragione. Lo dimostrano la sua rapida propagazione ed il gran numero di coloro che lo abbracciano malgrado il modesto sforzo materiale e morale che i musulmani vi forniscono. Dall'altra parte invece ci sono enormi mezzi materiali che vengono messi quotidianamente in opera dai nemici dell'islam al fine di combatterlo, snaturare il suo messaggio e tentare di dissuadere la gente di abbracciarlo. La bellezza della fede islamica, l'autenticità dei principi dell'islam, la sua perfetta corrispondenza alla natura umana e alla ragione, hanno provocato un grande movimento di conversione all'islam e un grande cambiamento nella vita di coloro che lo hanno abbracciato. Anche i nemici dichiarati dell'islam testimoniano che costituisce la religione della verità, come è il caso di Margoliouth, che malgrado la sua intolleranza e la sua opposizione all'islam, non ha potuto fare a meno di riconoscere che è stato affascinato dalla grandezza del Corano. Dice infatti: "Gli studiosi sono concordi nel considerare che il Corano ha un rilievo particolare tra le Sacre Scritture che hanno fatto la storia, benchè ne sia la più recente. É il libro sacro più recentemente rivelato ma è quello che provoca più impatto sull'individuo, che incita più al dubbio l'uomo. Ha creato un nuovo pensiero umano e ha fondato una notevole scuola morale."[6]
* L'islam è una religione di solidarietà sociale che prescrive al fedele di occuparsi e curarsi del suo simile dovunque sia. Il profeta disse: "Vedrai i credenti nella loro misericordia, nel loro affetto e nella loro compassione vicendevoli come un solo organismo: se una delle sue parti è sofferente, è tutto il corpo che viene affetto dalla veglia e dalla febbre." (Bukhari n° 5665)
L'islam prescrive di migliorare sempre le condizioni di vita per via della zakat o dell'elemosina facoltativa: il Profeta disse: "Il vero credente è colui che vuole per suo fratello quello che vuole per se." (Bukhari n°13) L'islam prescrive inoltre la solidarietà ed il mutuo sostegno tra musulmani in caso di calamità. Il Profeta disse infatti: "Il fedele è per il suo simile come i materiali di una costruzione: si sostengono a vicenda." (lo disse frammischiando le dita) (Bukhari n° 2314) L'islam raccomanda ai musulmani di soccorrersi a vicenda in caso di necessità: Allah Altissimo dice nel (Corano 8: 72) "Se vi chiedono aiuto in nome della religione, prestateglielo pure, ma non contro genti con le quali avete stretto un patto. Allah ben osserva quel che fate."
L'islam vieta al fedele di rifiutarsi di venire in aiuto al suo simile. Il profeta disse infatti: "Chi rifiuta di venire in aiuto ad un musulmano a cui si attenta all'onore e di cui si calpesta la dignità, Allah gli rifiuterà ogni aiuto nelle circostanze in cui ne sentirà il bisogno; chi si porta al soccorso di un musulmano a cui si attenta all'onore e alla dignità, Allah gli porgerà il Suo soccorso appena ne sentirà la necessità." (Abu Daud n° 4884)
* L'islam ha stabilito un sistema di successione che distribuisce l'eredità tra gli aventi diritto secondo una logica di equità che tiene in considerazione il legame di parentela dell'ereditiero e del grado di utilità che ne trarrà. Uno dei vantaggi di detto sistema sta nel disperdere le ricchezze tra le mani di molte persone il che rende il monopolio di un gruppo ristretto quasi impossibile. Il Corano precisa le parti dei figli, dei padre e madre, degli sposi, dei fratelli e sorelle nella sura di Annisa ( le donne ), nei versetti 11, 12 e 176. Il profeta disse in proposito: "Allah ha già dato ad ognuno quello che gli spetta, non c'è quindi bisogno di testamento per gli eredi." (Abu Daud n° 2870)
L'islam autorizza il sistema di lascito di beni per testamento che permette al fedele di destinare dopo la morte alcuni suoi beni ad opere di beneficienza, per costituire in suo favore una stabile elemosina. Però l'islam determina che tale porzione dell'eredità non debba superare il terzo dei beni, al fine di non danneggiare gli eredi del defunto. Amr Ibn Saad – Allah sia soddisfatto di lui- disse: "Il Profeta venne a rendermi visita essendo ammalato a Mecca; gli dissi: "Ho del denaro, posso disporlo tutto in beneficienza ? Mi disse "No!" "Allora la metà", gli dissi. Mi disse ancora " No" Dissi allora: "Allora un terzo" Mi disse "Un terzo e un terzo è anche troppo; meglio lasciare ricchi i tuoi eredi, invece di lasciarli poveri costretti a chiedere l'elemosina; ogni spesa che fai è una carità per te non fosse altro che un boccone che metti in bocca a tua moglie; può darsi che Allah ti ridia la salute: sarà a favore di alcuni e a scapito di altri."(Bukhari n° 1233) Allah insiste sulla necessità di non danneggiare gli eredi, precisando nel (Corano 4:12) "...dopo aver dato seguito al testamento e [pagato] i debiti senza far torto [a nessuno]."
* L'islam ha messo in piedi un sistema penale che garantisce la sicurezza della società contro il proliferare dei crimini e dei delitti. Con detto sistema si proteggono la vita, i beni e l'onore degli individui, si reprimono le aggressioni e gli aggressori e si diminuisce il numero dei criminali e dei malviventi. Per ogni delitto, l'islam ha previsto una pena corrispondente alla gravità del misfatto. Così è previsto il contrappasso per l'omicidio volontario. (Corano2:178) "O voi che credete, in materia di omicidio vi è stato prescritto il contrappasso: libero per libero, schiavo per schiavo, donna per donna. E colui che sarà stato perdonato da suo fratello, venga perseguito nella maniera più dolce e paghi un indennizzo: questa è una facilitazione da parte del vostro Signore, e una misericordia. Ebbene, chi di voi, dopo di ciò, trasgredisce la legge, avrà un doloroso castigo."
Per il furto è prescritto il taglio della mano. Allah Altissimo dice nel (Corano 5: 38) " Tagliate la mano al ladro e alla ladra, per punirli di quello che hanno fatto e come sanzione da parte di Allah. Allah è eccelso, saggio."
Per il peccato o delitto di adulterio è prescritta la flagellazione per chi non è sposato. Allah Eccelso dice nel (Corano 24: 2): "Flagellate la fornicatrice e il fornicatore, ciascuno con cento colpi di frusta e non vi impietosite [nell'applicazione] della Religione di Allah, se credete in Lui e nell'Ultimo Giorno, e che un gruppo di credenti sia presente alla punizione."
Per la calunnia è prescritta ancora la flagellazione. Allah dice nel (Corano 24:4) "E coloro che accusano le donne oneste senza produrre quattro testimoni, siano fustigati con ottanta colpi di frusta e non sia mai più accettata la loro testimonianza. Essi sono i corruttori, eccetto coloro che in seguito si saranno pentiti ed emendati. In verità Allah è perdonatore, misericordioso."
Per valutare il resto delle pene, la legislazione islamica ha stabilito una regola generale: Allah Altissimo dice infatti nel (Corano 42: 40) "La sanzione di un torto è un male corrispondente, ma chi perdona e si riconcilia, avrà in Allah il suo compenso." Allah aggiunge nel (Corano 16: 126) "Se punite, fatelo nella misura del torto subito. Se sopporterete con pazienza, ciò sarà [ancora] meglio per coloro che sono stati pazienti."
Si vede che Allah non prescrive una applicazione sistematica; al contrario: si lascia aperta la possibilità del perdono (Il Corano 42:40)" ma chi perdona e si riconcilia, avrà in Allah il suo compenso."
In verità l'islam non ha l'intento di ricercare la crudeltà e la violenza; anzi il suo intento è di preservare il dirittto di tutti, di stabilire la pace e la sicurezza. Se i delinquenti sanno già le loro pene e i loro castighi, si asterranno sicuramente dal commettere i loro misfatti. Allah dice nel (Corano 2: 179) "Nel contrappasso c'è una possibilità di vita, per voi che avete intelletto. Forse diventerete timorati [di Allah]."
Alcuni potrebbero pensare che queste pene prescritte dall'islam sono molto severe. Si risponderà che tutti sono d'accordo che i delitti ed i crimini evocati sono pericolosissimi e vanno assolutamente sradicati prescrivendo sanzioni radicali. Ognuno rifletta se sono le sanzioni islamiche ad essere più efficaci ad cancellare tali crimini o sono quelle prescritte dagli uomini, specie nei paesi occidentali, dove le sanzioni non fanno altro che aggravare di più la diffusione del crimine.Un membro difettoso va amputato al fine di salvaguardare il resto del corpo.
* La religione islamica permette tutte le transazioni finanziarie come il commercio, l'azionariato, l'affitto ed i compensi, perchè tutto questo facilita ed agevola la vita quotidiana della gente. Pertanto tutte le transazioni devono essere conformi alle norme islamiche e non portare danno ad alcuna delle parti implicate. Tutte le parti devono essere consenzienti ed i termini dei contratti vanno chiaramente definiti. L'islam vieta solo le transazioni che si basano o permettono l'interesse di usura, il gioco d'azzardo e le transazioni incerte o confuse. Tutti possono ed hanno diritto di disporre liberamrente dei loro beni e di compiere ogni transazione lecita; eppure l'islam può sospendere ad ogni momento tale diritto se la persona si rivela incapace, si fa torto o causa un torto ad altrui; è il caso dell'andicappato mentale, del minorenne o dell'irresponsabile. É il caso anche della persona indebitata. Nessun dubbio che tale pratica è delle più saggie, dato che garantisce i diritti altrui.
* L'islam è la religione dell'unità, della solidarietà e della concordia. Esorta tutti i musulmani a formare una sola fila, ad unirsi per essere forti. Questo può realizzarsi solo con :
- l'abbandono dei desideri e delle passioni suscitati dalle correnti fanatiche che si attaccano alle scuole di giurisprudenza, alle tribù o altri raggruppamenti che costituiscono un fattore di divisione e di debolezza.
-la purificazione delle credenze e del culto da tutti i politeismi e dalle innovazioni. Allah dice nel (Corano 59: 7) " Prendete quello che il Messaggero vi dà e astenetevi da quel che vi nega e temete Allah"
- la coordinazione tra i musulmani in tutti i campi: politico, economico, sociale....in modo da assicurare a tutti i fedeli la pace e la stabilità. Allah Altissimo dice nel (Corano 3:103) "Aggrappatevi tutti insieme alla corda di Allah e non dividetevi tra voi e ricordate la grazia che Allah vi ha concesso: quando eravate nemici è Lui che ha riconciliato i cuori vostri e per grazia Sua siete diventati fratelli" L'islam vieta le dispute e le divisioni e Allah lo dice chiaramente (3:105) "E non siate come coloro che si sono divisi, opposti gli uni agli altri, dopo che ricevettero le prove. Per loro c'è castigo immenso."
- Il settarismo non costituisce una via islamica: Allah infatti dice (Il Corano 6: 159) "Tu non sei responsabile di coloro che hanno fatto scismi nella loro religione e hanno formato delle sette. La loro sorte appartiene a Allah. Li informerà di quello che hanno fatto." Le conseguenze della divisione sono la perdita della dignità ed in seguito, la dominazione del nemico e la decadenza. Allah dice nel (Corano 8: 46) " Non siate discordi, chè altrimenti vi scoraggereste e verrebbe meno la vostra risolutezza."
* La religione islamica ha fatto scoprire agli uomini elementi di verità appartenenti all'aldilà ed ha esposto numerosi aspetti della storia delle nazioni anteriori. In molti versetti del Corano Allah Altissimo ci espone la missione compiuta dai profeti passati- pace su tutti loro- presso i loro popoli rispettivi e le difficoltà che hanno dovuto fronteggiare:
- Mosè (43: 46) "Già inviammo Mosè con i Nostri segni al Faraone e ai suoi notabili. Disse: « Io sono il messaggero del Signore dei mondi. »"
- Gesù figlio di Maryem (61: 6) "E quando Gesù figlio di Maria disse: « O Figli di Israele, io sono veramente un Messaggero di Allah a voi [inviato], per confermare la Torâh che mi ha preceduto, e per annunciarvi un Messaggero che verrà dopo di me, il cui nome sarà "Ahmad" » . Ma quando questi giunse loro con le prove incontestabili, dissero: « Questa è magia evidente». "
- Hud (7: 65) "E agli 'Âd [inviammo] il loro fratello Hûd : « O popol mio, disse, adorate Allah. Per voi non c'è altro dio che Lui. Non Lo temerete?»
- Salih (7: 73):"E ai Thamûd [inviammo] il loro fratello Sâlih . [Disse]: « O popol mio, adorate Allah. Per voi non c'è altro dio all'infuori di Lui. Ecco che vi è giunta una prova da parte del vostro Signore: ecco la cammella di Allah , un segno per voi. Lasciatela pascolare sulla terra di Allah e non le fate alcun male: scontereste un doloroso castigo."
* L'islam lancia una sfida a chiunque di produrre un libro come il Corano, ultimo dei libri celesti rivelati. É una sfida perpetua valida fino all'ora del giudizio universale. Allah dice nel (Corano 52: 34) "Producano dunque un discorso simile a questo, se sono sinceri." All'inizio la sfida era di produrre alcune sure simili a quelle del Corano Allah altissimo dice: (Il Corano 11: 13) "Oppure diranno: «Lo ha inventato ». Di': « Portatemi dieci sure inventate [da voi] simili a questa: e chiamate chi potete, all'infuori di Allah, se siete sinceri».
Poi la sfida si è limitata a produrre solo una sura simile a quelle del Corano. Allah dice infatti (2 :23) "E se avete qualche dubbio in merito a quello che abbiamo fatto scendere sul Nostro Servo, portate allora una Sura simile a questa e chiamate altri testimoni all'infuori di Allah, se siete veritieri. Se non lo fate - e non lo farete - temete il Fuoco, il cui combustibile sono gli uomini e le pietre, che è stato preparato per i miscredenti."
Inoltre la sfida è lanciata non solo agli umani ma anche ai demoni. Allah dice infatti: (Il Corano 17:88) "Di': " Se anche si riunissero gli uomini e démoni per produrre qualcosa di simile di questo Corano, non ci riuscirebbero, quand'anche si aiutassero gli uni con gli altri."
* L'islam costituisce uno dei segni della vicinanza del Giorno del Giudizio Universale e della scomparsa del mondo terrestre. Il Profeta ha infatti annunciato che era il profeta dell'Ora e che la sua profezia era la prova della vicinanza del Giorno del Giudizio. Anass – Allah sia soddisfatto di lui – riferisce che il profeta disse: "Sono stato inviato con l'Ora (del Giudizio Universale) come questi due dita (e indicò l'indice ed il maggiore)." (Muslim)
Come tutti sanno, il Messaggero di Allah è l'ultimo ed il sigillo dei profeti.
Alcuni aspetti della vita politica nell'islam
Come in tutti gli altri campi della vita, la legislazione islamica ha stabilito dei principi fondamentali e delle regole che costituiscono la base di formazione dello stato islamico come l'esecutore degli ordini di Allah con l'applicazione di detti principi e regole. Allah Altissimo dice nel (Corano 5:50): "E' la giustizia dell'ignoranza che cercano? Chi è migliore di Allah nel giudizio, per un popolo che crede con fermezza?"
Il dirigente dello stato islamico è il mandatario della Comunità islamica che gli prescrive di:
1-Fare tutto il possibile per applicare la legislazione islamica, e procurare a tutti i sudditi i mezzi per condurre una vita dignitosa, protegere la loro fede, la loro sicurezza, le loro vite e le loro ricchezze. Il Profeta disse: "Chi sarà chiamato a governare una comunità e non si applicherà a darle cura conveniente, non sentirà del paradiso neppure l'odore" (Bukhari 6731)
Il governatore nello stato islamico deve essere come quello di cui parla Umar Ibn Al Khattab ai suoi compagni. Disse loro un giorno: "Indicatemi un uomo che posso utilizzare per una faccenda importante dei musulmani. Gli dissero: "Abderrahmane Ibn Auf" Disse : "é debole." Gli dissero: "Allora il tale del tale". Disse: " Non ne ho bisogno." Gli dissero: "Vuoi chi allora?" Rispose: "Voglio uno che se è un loro capo sia come se fosse solo uno di loro; e se non è il loro capo, sia come lo fosse veramente." Gli dissero: "L'unico che noi conosciamo e risponde a questi criteri è Al Rabii Ibn Al Hareth" Disse : "Dite la verità." Così lo designò governatore."
2-Chi non è degno di assumere l'incarico di governare i musulmani con lealtà, non deve essere designato; non va accettata la designazione per favorire amicizie o parentele mentre vengono trascurati coloro che ne sono degni. Abu Bakr Esseddik – Allah sia soddisfatto di lui -, primo califfo dei musulmani disse a Yazid Ibn Sufiyene, mentre lo mandava a governare Al-Sciam: "O Yazid! Hai una parentela di cui temo che influenzi la tua funzione come governatore; è quello che temo per te, perchè il messaggero di Allah disse: " Chi governa i musulmani e designa per dirigerli uno per motivi di parentela o per favoritismo, Allah lo maledirà e non accetterà nulla da lui finquando non lo metterà in inferno."" (Mustadrak n° 7024)
I principi e le regole di legislazione islamica hanno le caratteristiche seguenti:
- Sono principi e regole divini: é Allah Creatore che li ha stabiliti Tutti sono uguali davanti ad Allah, governatori o governati, ricchi o poveri, bianchi o neri... Nessuno ha diritto di opporsi ai principi e alle regole di Allah. Allah Altissimo dice infatti (Il Corano 33:36) "Quando Allah e il Suo Inviato hanno decretato qualcosa, non è bene che il credente o la credente scelgano a modo loro. Chi disobbedisce ad Allah e al Suo Inviato palesemente si travia."
- Allah ha prescritto a tutti di rispettare detti principi e regole e di impegnarsi a metterli in applicazione, da parte sia del governatore che del governato. Allah Altissimo dice (Il Corano 24:51) "Quando i credenti sono chiamati ad Allah e al Suo Inviato affinché egli giudichi tra loro, la loro risposta è "Ascoltiamo e obbediamo." Essi sono coloro che prospereranno! "
Nessuno possiede un potere assoluto in islam. Tutti i poteri sono ristretti nei limiti determinati dalla legislazione islamica. Se avviene che il dirigente violi la legge, nessuno è tenuto ad obbedirgli, conformemente a quello che disse il profeta: "É obbligo del musulmano ascoltare ed obbedire che gli piaccia o non gli piaccia, tranne se gli si ordina di commettere un peccato. Se gli si comanda un peccato, ogni musulmano è sciolto dall ascolto e dall' ubbidienza." (Bukhari n° 1839)
3- La consultazione: é un principio fondamentale sul quale si basa il sistema politico e su cui si fonda lo Stato islamico. Allah dice nel (Corano 42 :38) "Coloro che rispondono al loro Signore, assolvono all'orazione, si consultano vicendevolmente su quel che li concerne e sono generosi di ciò che Noi abbiamo concesso loro." Allah Altissimo dice ancora (3:159) "E' per misericordia di Allah che sei dolce nei loro confronti! Se fossi stato duro di cuore, si sarebbero allontanati da te. Perdona loro e supplica che siano assolti. Consultati con loro sugli ordini da impartire; poi, quando hai deciso abbi fiducia in Allah. Allah ama coloro che confidano in Lui."
Nel primo versetto indicato Allah evoca la consultazione mettendola accanto alla preghiera rituale che costituisce il secondo pilastro dell'islam; il che dimostra l'importanza che Allah Altissimo le attribuisce. Tutto quello che è in rapporto con l'interesse della Comunità islamica deve essere l'oggetto di consultazione tra gli scienziati ed i dirigenti. Alla fine del versetto, Allah elogia i fedeli in generale, perchè si consultano fra di loro riguardo a tutto.
Nel secondo versetto indicato Allah prescrive al Suo messaggero che è il capo dello Stato islamico, di consultarsi riguardo a tutte le questioni in rapporto con l'interesse della Comunità islamica e che non sono state trattate da un testo rivelato. Quanto a quelle coperte da leggi rivelate non c'è bisogno di consultarsi in proposito. Il Profeta infatti si consultava molto di frequente con i suoi compagni come chiarisce Abu Hureira- Allah sia soddisfatto di lui: "Non ho mai visto uno che si consultasse con i suoi compagni più del Messaggero di Allah, pace e benedizione di Allah su di lui" (Tirmidhi n° 1714)
Gli uomini di scienza islamica prescrivono al dirigente di
consigliarsi e consultarsi con la comunita' riguardo a tutte le questioni che hanno rapporto con l'interesse generale, e se il dirigente tralascia questa pratica, la comunità sarà nell'obbligo di esigerla per esprimere la sua opinione e le sue proposte. Gli ulema ( uomini di scienza islamica ) si fondano proprio sui due versetti precedenti per prescrivere tale obbligo visto che la legislazione islamica considera il dirigente della Comunità come il mandatario la cui funzione sta nell'assumere ed eseguire l'incarico affidatogli; mentre la comunità si assume il compito di controllare l'applicazione della sciaria da parte del dirigente.
L'islam garantisce ad ogni fedele la libertà di esprimere la propria opinione con i mezzi che egli considera idonei, a patto di impegnarsi a rispettare il metodo indicato da Allah, cioè di esprimersi evitando di provocare dissensi, divisioni e fitna (tentazione) . Il Profeta disse infatti: "Il miglior gihad è una parola di giustizia pronunciata in faccia ad un tiranno." (Mustadrak n° 8543)
Ecco Abu Bakr Esseddik, primo califfo dei musulmani- Allah sia soddisfatto di lui- che si rivolge ai musulmani e dice: "O uomini! Sono stato designato per dirigervi, ma non sono il migliore tra di voi. Se mi vedete nella retta via aiutatemi, se mi vedete errare, correggetemi. Ubbiditemi finquando non ubbidisco ad Allah in quello che vi riguarda; se vedete che non ubbidisco al Signore, non ho più autorità su di voi." Ed ecco Umar Ibn Al Khattab, secondo califfo dei musulmani, in uno dei suoi discorsi: "O musulmani! Se vedete nella mia condotta dello storto, vi invito a rettificarlo! Un beduino si alzò e disse: "Per Allah! se vediamo dello storto in quel che fai lo drizzeremo anche colla spada!" Umar non se ne adirò, nè ebbe rancore, bensì giunse le mani levandole al cielo e disse: "Lodato sia Allah, che permette a Umar di trovare nella sua Comunità, chi lo raddrizza!""
Troviamo tra i sudditi anche chi controlla e critica giustamente: "Umar Ibn Al Khattab portava un giorno due abiti e si mise in piedi per rivolgersi alla gente. Appena disse: "O musulmani!, ascoltate ed ubbidite! " ,un uomo esclamò: "Nè ascolto nè ubbidienza!" Umar gli domandò: " Perchè?" L'uomo gli disse: " Perchè stai portando due abiti, mentre tutti noi portiamo uno solo." Umar aveva infatti imposto a tutti di portare solo un abito.Umar allora chiamò: "Abdullah Ibn Umar, diglielo!" questi disse: "É il mio abito, gliel'ho dato io!" Quell'uomo prima indignato allora disse: "Ora ascoltiamo ed ubbidiamo."
L'islam ha così garantito i diritti e le libertà personali e collettivi allontanando le fonti della legislazione dalle passioni personali e regionali dei legislatori. Se la legislazione islamica non ha trattato di molte altre questioni particolari e secondarie, è al fine di lasciare la porta aperta ai musulmani per istituire le leggi che loro sembrino più adatte ed adeguate alle loro condizioni ed esigenze, a patto che dette leggi e regole non contraddicano i principi e basi fondamentali della religione islamica.
L'economia nell'islam
La ricchezza è il nerbo della vita e il suo fondamento e la religione islamica mira a costruire una società equilibrata che realizzi la giustizia sociale che permette ad ogni membro di vivere nella dignità.Allah ha detto della riccheza (18: 46) "Ricchezze e figli sono l'ornamento di questa vita."
Dato che la ricchezza nell'islam è una tra le tante necessità di cui l'uomo non può fare a meno, Allah ha stabilito leggi per definire i mezzi di procurarsela, i modi di spenderla, precisando anche una proporzione equivalente al 2,5 % chiamata zakat che viene prelevata dal capitale dei ricchi musulmani ogni anno, per essere distribuita ai poveri. Ne abbiamo parlato in precedenza ma conviene ricordare che costituisce uno dei diritti dei poveri che è proibito vietare.
Ciò non vuol dire che l'islam sopprime la proprietà privata e il commercio libero e individuale. Al contrario, l'islam li incoraggia, li rispetta e tantissimi sono i testi espliciti che vietano di attaccarsi ai beni dei musulmani, alle loro ricchezze, alla loro proprietà mobile ed immobile... Allah dice nel Corano: (2: 188) "Non divoratevi l'un altro i vostri beni, e non datene ai giudici affinché vi permettano di appropriarvi di una parte dei beni altrui, iniquamente e consapevolmente."
L'islam ha espresso prescrizioni chiarissime per realizzare ad ogni fedele e cittadino le condizioni di un vita dignitosa in cui possa assicurare per se e per i suoi, una attività lecita che lo renda felice in questo mondo e nell'aldilà.
Ecco alcuni provvedimenti islamici in materia:
- L'islam vieta l'usura e l'interesse usuraio, perchè è uno sfruttamento delle necessità e degli sforzi degli uomini tra di loro e l'impossessarsi di beni altrui senza compenso; l'usura contribuisce alla diffusione della malvagità tra la gente e il monopolio delle ricchezze tra le mani di una categoria di cittadini che si arricchisce sempre a scapito del resto degli strati sociali. Allah dice: (2: 278-279) "O voi che credete, temete Allah e rinunciate ai profitti dell' usura se siete credenti. Se non lo farete vi è dichiarata guerra da parte di Allah e del Suo Messaggero; se vi pentirete, conserverete il vostro patrimonio. Non fate torto e non subirete torto."
- L'islam esorta a contrattare prestiti per cancellare l'usura in tutti i suoi modi. Il Profeta disse: "Chi presta ad un musulmano un dirham due volte avrà la retribuzione di chi li avesse dati in elemosina." (Abu Yaala n° 5030); il Messaggero di Allah disse ancora: "Chi solleva da un angoscia il cuore di un musulmano, Allah lo solleverà delle angosce del Giorno del Giudizio."
- L'islam prescrive di rimandare la scadenza della restituzione del prestito per chi è in difficoltà, specie se il debitore è serio e fa tutto per sdebitarsi: Allah infatti dice: (2: 280) "Chi è nelle difficoltà, abbia una dilazione fino a che si risollevi. Ma è meglio per voi se rimetterete il debito, se solo lo sapeste!" Il Profeta disse da parte sua "Chi rimanda la scadenza di un debito ad uno in difficoltà, Allah gli farà ombra il giorno del giudizio." (Muslim 3006)
- L'islam esorta senza farne un obbligo, a dilazionare il debito di un povero e specialmente a trasformare il debito in una elemosina. Allah dice infatti: (2: 280) "Chi è nelle difficoltà, abbia una dilazione... Ma è meglio per voi se rimetterete il debito, se solo lo sapeste! "
- L'islam vieta la cupidigia e il monopolio sotto ogni forma, perchè chi monopolizza una merce o un prodotto si impadronisce delle derrate di cui hanno bisogno i musulmani, che così scarseggiano sul mercato per poi fissare il prezzo di vendita che egli vuole: danneggia così tutta la comunità. Il Profeta disse in proposito: "Chi monopolizza un prodotto o una merce commette un reato, vale a dire commette un peccato." (Muslim n° 1605)
Chi governa ha l'obbligo di vietare il monopolio e chi lo fa deve essere costretto a vendere la merce in monopolio ad un prezzo ragionevole; se non lo fa volentieri deve essere costretto a farlo con l'intervento dello Stato.
- L'islam vieta le tasse che si prelevano ai commercianti e venditori di prodotti o sui prodotti che sono introdotti in un paese e provenienti da un altro. Il Profeta disse infatti: "Colui che riscuote una tassa, non andrà in paradiso." (Ibn Huzeima n° 2333)
- L'islam vieta la tesorizzazione dei beni e del denaro senza che ne sia prelevata la parte di Allah; lo vieta perchè dette somme e detti beni vengono sottratti all'economia e non sono fatti circolare nell'utile dei cittadini e della comunità. Allah Altissimo dice: (9:34) "O voi che credete, molti dottori e monaci divorano i beni altrui, senza diritto alcuno, e distolgono dalla causa di Allah. Annuncia a coloro che accumulano l'oro e l'argento e non spendono per la causa di Allah un doloroso castigo."
Così, anche se l'islam rispetta la proprietà privata egli vi introduce diritti e doveri: doveri nei confronti della famiglia di cui si è responsabili, doveri nei confronti della società in cui si vive, come quelli della zakat, dell'elemosina e della beneficienza, come anche il contributo che si dà allo Stato per costruire scuole, ospedali, istituti per orfani ...e tutto quello che serve per risolvere problemi sociali.
- L'islam vieta la frode sulla misura e sul peso e lo considera una specie di furto, di inganno e di tradimento. Allah Eccelso dice: (83:1-3) "Guai ai frodatori, che quando comprano esigono colma la misura, ma quando sono loro a misurare o a pesare, truffano."
- L'islam vieta di impossessarsi di tutto quello che costituisce una necessità generale comune agli uomini, come le risorse dell'acqua, i pascoli pubblici; ha vietato di impedire che la gente se ne serva o che ne tragga profitto. Il Profeta disse: "Tre sono coloro che Allah non guarderà e a cui non parlerà il Giorno del Giudizio: chi ha fatto un falso giuramento sul prezzo di una merce più alto di quello che gli si dava; chi giura falsamente dopo la preghiera del Asr(pomeriggio) per appropriarsi di una parte del bene di un musulmano; e colui che rifiuta di offrire o dare dell'acqua che ha in eccesso; Allah gli dirà allora: "Oggi ti rifiuto quello che avanza perchè prima hai rifiutato quello che ti avanzava e che non avevi nemmeno prodotto." (Bukhari n° 2240) Il Profeta inoltre disse: "I musulmani sono associati in tre : il pascolo, l'acqua e il fuoco." (Ahmad n° 23132)
- Il sistema dell'eredità contemplato dall'islam è un sistema che distribuisce l'eredità sui successori secondo la vicinanza parentale e secondo l'utilità. Nessuno ha diritto di dividere l'eredità secondo le sue passioni personali. Tra i vantaggi del sistema islamico di eredità, la frantumazione dei beni in piccole proprietà in modo da non permettere mai la concentrazione dei capitali tra le mani di un piccolo gruppo. Il Profeta disse: "Allah ha dato ad ognuno quello che gli spetta e non vi è bisogno di testamento per un erede." (Abu Daud n° 2870)
- Il sitema waqf o di lascito pio. Comprende due categorie:
a) il lascito particolare alla famiglia ed i figli del testamentario al fine di preservarli dalla povertà e dall'accattonaggio. Per essere valido detto lascito richiede prima la stipulazione che dopo l'estinzione dei figli, il lascito sarà riconducibile alle opere caritative.
b) Il lascito caritativo pubblico il cui scopo è di fornire beni da usare come opere di carità e di beneficienza come la costruzione di ospedali, di strade, di scuole, di biblioteche... Il Prodfeta disse in proposito: "Quando uno muore le sue opere si fermano, tranne da tre fonti: una elemosina continua, una scienza utile, o un figlio virtuoso che invoca Allah in suo favore." (Muslim n° 1631)
- Il sistema testamentario nell'islam: l'islam prescrive che il fedele può lasciare per testamento una parte della sua eredità destinandola ad opere di beneficienza e di carità, ma determina che tale porzione dell'eredità non debba superare il terzo dei beni, al fine di non danneggiare gli eredi del defunto. Amr Ibn Saad – Allah sia soddisfatto di lui- disse. "Il Profeta venne a rendermi visita essendo ammalato a Mecca, gli dissi: "Ho del denaro, posso disporlo tutto in beneficienza?" Mi disse "No!" "Allora la metà", gli dissi. Mi disse ancora "No" Dissi allora: "Allora un terzo" Mi disse "Un terzo e un terzo è anche troppo; meglio lasciare ricchi i tuoi eredi, invece di lasciarli poveri costretti a chiedere l'elemosina; ogni spesa che fai è una carità per te non fosse altro che un boccone che metti in bocca a tua moglie; può darsi che Allah ti ridia la salute: sarà a favore di alcuni e a scapito di altri." (Bukhari n° 1233)
- L'islam vieta tutto quello che entra nel quadro di queste parole di Allah Altissimo:(4: 29) "O voi che credete, non divorate vicendevolmente i vostri beni."
1- la spogliazione qualunque sia la sua forma, perchè è fondamentalmente una ingiustizia per quelli che ne sono la vittima e perchè rappresenta una minaccia per la società. Il profeta disse: "Colui che si appropria il bene di un musulmano con un suo falso giuramento, Allah gli imporrà l'Inferno e gli vieterà il Paradiso." Uno allora si esclamò: "E se fosse una cosa da niente, Messaggero di Allah ?" il Profeta rispose: "Non fosse altro che un bastoncino di arak!"" (Muslim n° 137)
2- il furto, perchè costituisce un impadronirsi dei beni altrui in modo ingiusto e prepotente: il Profeta disse: "Non è musulmano chi commette adulterio, non è credente chi commette un furto, non è credente chi si ubriaca; dopo ciò, il pentimento è ricorso libero." (Muslim n° 57) Il furto è un atto di arroganzza violenta. Allah Altissimo dice in proposito: (5: 38) "Tagliate la mano al ladro e alla ladra, per punirli di quello che hanno fatto e come sanzione da parte di Allah. Allah è eccelso, saggio."
3- l'inganno e il tradimento: il Profeta disse infatti: "Chi impugna contro di noi un'arma non è dei nostri, e chi ci inganna non è dei nostri." (Muslim n° 101)
4- la corruzione: Allah Altissimo dice: (2: 188) "Non divoratevi l'un altro i vostri beni, e non datene ai giudici affinché vi permettano di appropriarvi di una parte dei beni altrui, iniquamente e consapevolmente." Il Profeta da parte sua, condanna il corruttore, il corrotto e chi fa da intermedio tra i due suddetti: "Allah maledica il corruttore ed il corrotto!" (Ibn Habban n° disse: "Non vendere 5076)
5- Rincarare la dose per soppiantare il fratello in campo commerciale ed altro. Il Profeta infatti per soppiantare tuo fratello, non chiedere la mano della ragazza che tuo fratello ha voluto sposare prima di te, a meno che non te ne dia l'autorizzazione." (Muslim n° 1412)
Aspetti del sistema sociale islamico
L'islam ha stabilito un sistema di leggi sociali in cui diritti e doveri dei cittadini sono determinati in modo preciso, nell'intento globale di fondare una società di armonia e benessere. Tra i diritti e i doveri contemplati indichiamo in modo schematico i seguenti:
Diritti del dirigente sui cittadini
- Uno dei diritti di chi dirige è quello di essere ascoltato ed obbedito, finquando questi due diritti non contraddicono all'obbedienza ad Allah Altissimo. Se non ordina di disubbidire ad Allah Eccelso, ubbidire al dirigente equivale ad ubbidire ad Allah. Allah dice al riguardo: (4: 59) "O voi che credete, obbedite ad Allah e al Messaggero e a coloro di voi che hanno l'autorità. Se siete discordi in qualcosa, fate riferimento ad Allah e al Messaggero, se credete in Allah e nell'Ultimo Giorno. E' la cosa migliore e l'interpretazione più sicura."
- Non ingannarlo ma dargli consiglio con dolcezza e bontà nell'interesse della comunità, e richiamando la sua attenzione sui diritti e i bisogni del popolo. Dobbiamo ricordare sempre quello che dice Allah Eccelso a Mosè e suo fratello Aronne – pace su di loro- quando li mandò presso Faraone per chiamarlo a credere in Allah Creatore dell'Universo: (20: 43-44) "Andate da Faraone: in verità si è ribellato! Parlategli con dolcezza. Forse ricorderà o temerà [Allah]." Il Profeta disse: "La fede è lealtà" Gli domandarono: "Nei confronti di chi, O messaggero di Allah?" Il Profeta rispose: "Lealtà nei confronti di Allah, del Suo Libro, del Suo Messaggero, nei confronti degli imam e dell'intera comunità dei musulmani." (Muslim n° 55)
- Essergli favorevoli, appoggiarlo e sostenerlo nelle difficoltà e guardarsi dall'insorgere contro di lui anche se si è mostrati contrari alla sua scelta iniziale. Il profeta disse infatti: "Colui che viene a distruggere la vostra unione e disgregare la vostra comunità se siete uniti dietro un vostro dirigente, uccidetelo!" (Muslim n°1852)
Diritti dei cittadini sui dirigenti
Tra i diritti dei cittadini sui dirigenti elenchiamo:
1- Realizzare l'uguaglianza e l'equità dando ad ognuno i suoi diritti: la giustizia nei diritti e la giustizia nei doveri, la giustizia nella distribuzione delle responsabilità e nell'applicazione delle leggi, tutti devono essere eguali senza favoritismi o preferenze. Il profeta disse: "Il più amato ed il più vicino ad Allah il giorno del Giudizio sarà il dirigente giusto e quello più destestato ed il più lontano da Allah è il dirigente iniquo ed ingiusto: avrà il castigo più atroce." (Tirmidhi n° 1329)
2- Il dirigente non deve usare menzogne con i suoi sudditi, nè tradirli, nè commettere ingiustizie. Il Profeta disse: "Ad ogni dirigente di una comunità che muore ingannando la sua comunità sarà vietato l'accesso al paradiso." (Muslim n° 142)
3- Ogni dirigente deve consultarsi con i suoi sudditi circa i loro interessi politici, sociali ed economici: consultazione su ciò che non è trattato da testi espliciti; il dirigente deve dare ai sudditi la possibilità di esprimere la loro opinione in tutta libertà ed accettare quelle opinioni utili che vanno nell'interesse generale. Il Profeta durante la campagna di Badr, quando l'esercito si è accampato vicino ai pozzi d'acqua, è stato apostrofato da uno dei suoi compagni che gli domandò: "O Messaggero di Allah, questa sosta è indicazione da Allah o è tattica di guerra? Il Profeta gli rispose: "E' tattica di guerra." Il compagno allora gli disse: "Se è tattica, è meglio che sostiamo dopo i pozzi d'acqua per privarne il nemico." Il profeta apprezzò questa proposta e l'adottò.
4- La fonte di potere deve essere la sciaria islamica: la base fondamentale da adottare nei suoi rapporti con i cittadini: nessuno spazio dovrà essere dato ai sentimenti personali e alle leggi passionali che possono permettere risultati variabili. Umar Ibn Al Khattab – Allah sia soddisfatto di lui- secondo califfo dei musulmani, appena investito dal califfato, disse ad Abu Mariyem As-Saluli, uccisore di suo fratello Zayd Ibn Al Khattab: "Per Allah non ti amerò mai; lo farò solo quando la terra avrà amato il sangue." Zayd rispose domandandogli: "E questo mi priverà di uno dei miei diritti? "Umar rispose:"No!" Zayd disse: "Allora non c'è male; solo le donne, si rattristano per amore."
5- Non costruire una barriera tra se ed i sudditi, nè chiudere le porte alle loro faccie, nè considerarsi superiore a loro anzi, irragiungibile se non attraverso intermedi. Il Profeta disse: "Chi si assume una responsabilità presso i musulmani e si ritrae non facendo alcun conto delle loro necessità, della loro povertà e della loro miseria, Allah non farà il giorno del Giudizio alcun conto delle sue necessità, nè della sua povertà." (Mustadrak, n° 7027)
6- Il dirigente deve essere clemente con i sudditi, compatirli e non imporre loro quello che non possono sopportare: Il profeta disse: "Allah! Chi dirige la mia Comunità usando le cattive e rendendo la vita difficile rendigli la vita difficile! e chi la dirige con le buone alleviando le sue pene, alleviagli la vita!" (Muslim n° 1828) Umar Ibn Al Khattab precisa l'importanza della responsabilità e dice: "Per Allah, se una mula inciampasse in Irak temerei che Allah mi chiedesse di essa, perchè non le avessi spianato la strada."
Il dirigente musulmano deve corrispondere a quello che Al Hassan Al Basri – Allah gli sia misericordioso- descrive nella lettera che mandò al califfo dei musulmani Umar Ibn Abdelaziz-Allah gli sia misericordioso. Gli scrisse dicendo:
"Sappi, Comandante dei credenti che Allah ha fatto dell'imam giusto il riparatore di ogni storto, il sostegno di ogni tiranno, il risanatore di ogni corrotto, la forza di ogni debole, il giustiziere di ogni vittima e il rifugio di ogni oppresso.
L'imam giusto è simile al pastore buono che compatisce il suo gregge di cammelli, lo conduce al migliore dei pascoli, gli evita ogni burrone pericoloso, lo protegge da ogni animale selvaggio e lo mette al riparo da ogni freddo e caldo.
L'imam giusto è simile al padre che si preoccupa per i figli, li sostenta, li educa da grandi, si dispende per essi in vita, e lascia loro morendo quel che risparmia. É come la madre tenera, dolce, generosa con il figlio: lo ha portato sofferente in seno, lo ha partorito sofferente, lo ha fatto crescere vegliandolo, svegliandosi al suo risveglio, allattandolo, felice per la sua salute ed in angoscia per il suo lamento.
L'imam giusto, o Capo dei credenti ! è il tutore degli orfani, il tesoriere dei nullatenenti, educa i loro fanciulli e ristora i loro anziani. É come il cuore all'interno del petto: il petto è sano se è sano e si ammala se va male il cuore.
L'imam giusto o Comandante dei credenti, sta tra Allah Altissimo e i Suoi servi: ascolta la parola del Signore e dà ascolto a loro; guarda Allah e Glielo mostra, va nella retta via di Allah e ve li conduce; non essere in quello che Allah ti ha fatto assumere come ha fatto lo schiavo a cui il padrone affidò la ricchezza e la famiglia, ma sperperò la ricchezza e disperse la famiglia, impoverendo i suoi e sprecando il suo denaro.
Sappi, Comandante dei credenti, Allah rivelò le Sue leggi per dissuadere dal male e dal peccato. Che dire se sono commessi da chi deve ammonirne? Allah ha fatto del contrappasso la legge che preserve la vita dei Suoi servi. Che dire se sono uccisi da chi deve vendicarli?
Ricordati Comandante dei credenti, della morte e di quello che le succede e dei pochi tuoi alleati presso di essa e dei pochi tuoi partigiani contro di essa. Fa' dunque provvista per la morte e per il gran terrore che le verrà dopo.
E sappi o Comandante dei credenti, che hai una dimora diversa da quella in cui stai, dove dormirai a lungo e ti lasceranno gli amati solo, in fondo; fa' dunque provvista di che ti accompagnerà "il giorno in cui l'uomo fuggirà da suo fratello, da sua madre e da suo padre, dalla sua compagna e dai suoi figli" (Corano 80: 34-36). Ricordati, Comandante dei credenti "quando sarà messo sottosopra quello che è nelle tombe e reso noto quello che è nei petti" (Corano 100: 9-10), i segreti saranno tutti svelati ed il registro "questo Registro che non lascia passare azione piccola o grande senza computarla!» (Corano 18: 49) ora che hai ancora tempo prima della morte e la fine della speranza.
Non giudicare o Comandante dei credenti tra i servi di Allah con la legge degli ignoranti e non condurli nella via degli ingiusti; non imporre gli arroganti sui deboli, perchè non rispettano in un fedele nè parentela nè patto; se lo fai, partirai con oltre i tuoi pesi i pesi di altri. Non ti fidare di coloro che trovano godimento nella tua disgrazia e si dilettano della tua miseria nella vita futura; non guardare alla tua potenza oggi, guarda a quella che avrai domani quando sarai legato nelle corde della morte, e in piedi dinnanzi ad Allah, in un consiglio di Angeli, di Profeti e Messaggeri quando "si umilieranno i loro volti davanti al Vivente, Colui che esiste di per Sé stesso" (Corano 20: 111)
Anche se non sono arrivato con la mia esortazione al grado raggiunto dai più intelligenti di me e non ho dato prova di pietà e di sincerità, considera questa mia epistola come il medicinale amaro che un amico vuol amministrare ad un suo paziente per restituirgli la salute. Pace su di te, o Comandante dei credenti, accompagnata dalla misericordia e dalle benedizioni di Allah."
Diritti dei genitori
I diritti dei genitori consistono nell'essere ubbiditi finquando non ordinano di eseguire un peccato. Si eviti sempre di disubbidirli. Si deve invece sempre essere benevoli con loro, prendendoli a carico e assicurando loro tutte le esigenze fondamentali: vitto, abbigliamento, alloggio, salute, denaro..Bisogna nello stesso tempo tenere conto dei loro sentimenti, non ferirli mai nè con le parole nè con il comportamento. Allah Altissimo dice nel sacro (Corano 17:23) "Il tuo Signore ha decretato di non adorare altri che Lui e di trattare bene i vostri genitori. Se uno di loro, o entrambi, dovessero invecchiare presso di te, non dir loro "uff!" e non li rimproverare; ma parla loro con rispetto, e inclina con bontà, verso di loro, l'ala della tenerezza; e di': " O Signore, sii misericordioso nei loro confronti, come essi lo sono stati nei miei, allevandomi quando ero piccolo."
L'islam considera il peccato di ingratitudine nei confronti dei genitori come un peccato capitale. Abdullah Ibn Amr riferisce che un beduino venne al Profeta e gli domandò. "Quali sono i peccati capitali ? Gli rispose: "Associare altro ad Allah" gli domandò ancora " E poi ? " Poi l'ingratitudine con i genitori " " E poi?" gli fece ancora il beduino; " Il giuramento ghamus." Dissi: " E che cosa è, il giuramento ghamus?" Il Profeta rispose: "Il falso giuramento nell'intento di spogliare un musulmano di un suo bene." (Bukhari n° 6522)
Per chiarire il riguardo con cui l'islam tratta i genitori, il Profeta disse: "La grazia di Allah è conferita solo con la grazia dei genitori e l'ira di Allah segue sempre l'ira dei genitori." (Ibn Habban n° 429)
I diritti dei genitori sono assicurati anche se sono di fede non musulmana. Asma Bint Abu Bakr- Allah sia soddisfatto di lei – disse: "Mia madre venne a rendermi visita quando non era ancora musulmana nell'epoca del Messaggero di Allah. Chiesi consiglio al Profeta domandandogli: "Mia madre mi rende visita e mi chiede di aiutarla; che faccio?" Il Profeta mi disse: "Onorala e fa' il tuo dovere: accoglila!" (Bukhari n° 2477)
La madre ha la precedenza sul padre in tutto quello che sono i doveri dei figli per i genitori. Abu Hureira riferisce che un uomo chiese al Profeta: "Messaggero di Allah, chi è più di tutti degno di essere trattato bene? Gli rispose: "Tua madre, poi tua madre, poi tua madre, poi tuo padre, poi..." (Muslim n° 2548) Una grandissima importanza ha dato l'islam alla madre: Allah dice nel (Corano 46: 15) "Abbiamo ordinato all'uomo la bontà verso i genitori: sua madre lo ha portato con fatica e con fatica lo ha partorito."
L'islam ha prolungato la validità dei diritti dei genitori anche dopo la loro morte o la morte di uno di essi. Un uomo dei Bani Salma domandò una volta al Profeta: "O Messaggero di Allah; come posso onorare i miei genitori anche dopo la loro morte?" Il Profeta gli rispose: "Pregando per loro, invocando perdono per loro da Allah, mantenendo il loro giuramento anche dopo la loro morte, mantenendo e consolidando il legame di sangue a cui tenevano e onorando e venerando i loro amici." (Abu Daud n° 5142)
Diritti del marito sulla moglie
L'autorità: Il marito ha il diritto d'autorità in casa; è il capo della famiglia senza tirannia ed è colui che decide quello che vede utile e nell'interesse della sua famiglia. Allah Altissimo dice nel (Corano 4: 34) "Gli uomini sono preposti alle donne, a causa della preferenza che Allah concede agli uni rispetto alle altre e perché spendono [per esse] i loro beni." Gli uomini si comportano più razionalmente che le donne. Ma questo non è un motivo perchè il marito non consulti la moglie e non tenga conto delle sue proposte per quello che riguarda tutta la vita coniugale.
Obbedienza: La moglie deve rispondere positivamente all'invito del marito di andare a letto: il Profeta disse: "Se il marito invita la moglie a letto e non acconsente mentre lui passa la notte scontento, gli angeli la malediranno fino al mattino." (Muslim n° 1436)
La moglie deve obbedienza al marito in ogni caso e circostanza, tranne per commettere un peccato. Aiscia – Allah sia soddifsfatto di lei – domandò al profeta: "Chi ha più diritti sulla donna? Il profeta mi rispose: "Suo marito." Gli domandai ancora: "Chi ha più diritti dell'uomo?" mi disse:"Sua madre." (Mustadrak n° 7244)
La moglie non deve imporre al marito più di quello che può e deve invece ricercare in tutti i modi di soddisfare i suoi desideri. Il Profeta disse: "Se avessi da dare l'ordine di inginocchiarsi dinnanzi ad uno, lo darei alla moglie perchè si inginocchiasse dinnanzi al marito." (Tirmidhi n° 1159)
La moglie ha l'obbligo di preservare i beni del marito ed i suoi figli: Il profeta disse: "Il meglio delle donne è quella che se la guardi ti piace, se le dai un ordine, lo esegue, se ti assenti ti conserva nel suo cuore e ti conserva i beni ; quindi recitò il versetto: "Gli uomini sono preposti alle donne, a causa della preferenza che Allah concede agli uni rispetto alle altre e perché spendono [per esse] i loro beni."" ( Al –Taialissi: n° 2325)
La moglie non deve lasciare la casa coniugale senza il consenso del marito e senza che ne sia informato; ha l'obbligo di non portarvi chi egli non desidera; il Profeta disse: "Avete presso le mogli diritti e le mogli hanno presso di voi altri diritti. I vostri sono quelli di vietare a chi non desiderate di toccare il vostro letto, di non ricevere a casa vostra chi non desiderate; i loro diritti su di voi sono quelli di trattarle bene in materia di vitto e di abbigliamento." (Ibn Magia n° 1851)
I vecchi musulmani applicavano questi consigli della sciaria; ecco Auf Bint Muhlim Scibani che consiglia la figlia che si sposa e le dice:
"Figlia mia;
Ti separi dalla casa in cui nascesti e dal nido in cui crescesti per vivere con un uomo che non conosci ed un marito che ti è insolito. Sii per lui serva, diventerà il tuo schiavo; e conservagli dieci qualità, rimarrà sempre per te in debito:
- primo e secondo consiglio: ubbidirgli convinta, ascoltando bene quel che ti ordina ed eseguirlo;
-il terzo e quarto consiglio: attenta a quello che il suo sguardo scorge e il suo naso odora: non veda di te nulla di sgradevole e non odori di te altro che profumo!
- quinto e sesto consiglio: attenta all'ora del suo sonno e del suo cibo: chè rimandare il cibo è una tortura e rovinare il sonno è motivo d'ira;
-settimo ed ottavo consiglio: gestire saggiamente i suoi beni ed impiegare bene i suoi servi: la buona gestione sta nella corretta valutazione e l'impiego saggio dei servi sta nella saggia previsione.
- nono e decimo consiglio: non disubbidirgli mai un ordine e non svelargli mai un segreto. Se gli disubbidisci gli ferisci il cuore e se gli sveli un segreto, non eviterai il suo tradimento.
Infine guardati dal dimostrare una tua gioia quando è afflitto, o una tua tristezza quando è felice e sorridente!"
Diritti della moglie sul marito
-La dote è un diritto obbligatorio della moglie sul marito ed è una condizione della validità del contratto di matrimonio e non può essere annullata anche col consenso della moglie, se non dopo il compimento del contratto. Dopo la firma del contratto, potrebbe se lo desidera rinunciare alla dote. Allah Altissimo dice al riguardo: (Il Corano 4:4) "E date alle vostre spose la loro dote. Se graziosamente esse ve ne cedono una parte, godetevela pure e che vi sia propizia."
-La moglie ha diritto alla giustizia e all'eguaglianza di trattamento da parte del marito specialmente se ha più di una moglie; questo riguarda il vitto, l'abbigliamento e l'allogio: il Profeta disse: "Chi ha due mogli e pende a favore di una di esse, arriva il Giorno del Giudizio con un fianco che pende da un lato." (Abu Daud n 2133)
-La moglie ha diritto al mantenimento da sola o con i figli: il marito le deve approntare la casa conveniente, le deve assicurare vitto, abbigliamento ed assistenza per quello che le serve, nei limiti delle sue possibilità: Allah infatti dice nel sacro (Corano 65:7) "L'agiato spenda della sua agiatezza, colui che ha scarse risorse spenda di quello che Allah gli ha concesso. Allah non impone a nessuno se non in misura di ciò che Egli ha concesso."
L'islam invoglia a spendere a favore della moglie e dei figli e considera ciò un'opera buona che è retribuita il Giorno del Giudizio: il Profeta disse infatti a Saad Ibn Abi Wakkas: "Qualunque spesa tu faccia sarà sempre equivalente ad una elemosina, foss'anche un boccone che tu metti in bocca a tua moglie." (Bukhari n° 2591)
-La moglie ha diritto di prelevare dai beni del marito quello che le occorre per la sussistenza di lei e dei suoi figli, in caso lui rifiutasse di farlo. Hind Bint Utba disse al profeta: "Abu Sufyene è un uomo avaro e non mi dà il sufficiente per me e per i miei figli a meno che ne prenda io stessa senza avvisarlo." Il Profeta le disse: "Prendi quel che ragionevolmente ti potrà bastare a te e ai tuoi figli." (Bukhari n° 5049)
-La moglie ha diritto a dei rapporti coniugali e il marito è in dovere di assicurarglielo come donna e come moglie, nell'intento di evitare le pericolose conseguenze del mancamento a questo dovere. "ll profeta chiese un giorno a Giaber se avesse preso moglie; gli rispose di sì. Il Profeta gli chiese allora: "É vergine o una che prima è stata sposata?" "Con una che è stata sposata". Il Profeta disse: "Perchè non hai preso una vergine: l' avresti accarezzata e ti avrebbe accarezzato, l'avresti fatta ridere e ti avrebbe fatto ridere." (Bukhari n° 5052)
- La Moglie ha anche diritto alla segretezza della sua vita privata coniugale: il marito le deve rispetto e considerazione e deve conservare segrete le sue relazioni intime con la moglie. Il Profeta disse: "Tra coloro che saranno i peggio collocati da Allah il Giorno del Giudizio, si troverà chi avrà divulgato il segreto dei suoi rapporti coniugali." (Muslim n° 1437)
- La moglie ha inoltre diritto al trattamento dignitoso e benevolo; ha diritto di essere consultata riguardo alle faccende che interessano la sua vita. Il Profeta disse infatti :"Il credente più compiuto è colui che ha le migliori qualità morali ed è colui che meglio tratta la moglie." (Ibn Habban n° 4176)
- La moglie ha diritto ad essere sopportata, perdonata anche quando commette errori. Il Profeta disse infatti al riguardo: "Il credente non prenda in odio una credente; perchè se le trova un difetto, le troverà pure una qualità." (Muslim n° 1469)
- La moglie ha diritto ad essere gelosamente preservata da ogni perversità e da ogni pericolo e peccato. Allah Altissimo dice nel (Corano 66:6) "O credenti, preservate voi stessi e le vostre famiglie, da un fuoco il cui combustibile saranno uomini e pietre e sul quale vegliano angeli formidabili, severi, che non disobbediscono a ciò che Allah comanda loro e che eseguono quello che viene loro ordinato."
- La moglie ha diritto alla protezione dei suoi beni personali. Il marito li può toccare o gestire solo con il permesso della moglie e non ne dispone che dietro il suo consenso esplicito. Il Profeta disse: "Il bene di un musulmano è lecito solo quando lo dà di buon grado." (Al-Darulkutny n° 92)
Diritti dei parenti vicini
I parenti vicini del musulmano sono i genitori e i suoi altri parenti: tutti quelli con cui ha un legame di sangue, e con cui l'islam ha esortato a stabilire e stringere rapporti stretti in tutte le circostanze: se si è ricchi col soddisfare i loro bisogni fondamentali tramite la zakat legale o quella volontaria, e chiedendo sempre di loro notizie ed informandosi delle loro condizioni e vita, condividendo le loro disgrazie e la loro felicità. Allah Altissimo dice nel (Corano 4:1)"Uomini, temete il vostro Signore che vi ha creati da un solo essere, e da esso ha creato la sposa sua, e da loro ha tratto molti uomini e donne. E temete Allah, in nome del Quale rivolgete l'un l'altro le vostre richieste e rispettate i legami di sangue. Invero Allah veglia su di voi."
Il musulmano ha il dovere di intrattenere rapporti normali benevoli con i suoi parenti di sangue, anche se questi non lo fanno con lui; ha l'obbligo di perdonarli anche se lo hanno ingiustamente trattato; ha l'obbligo di essergli sempre vicino anche se lo hanno abbandonato. Il Profeta disse: "Chi intrattiene i legami di sangue non è colui che li equilibra; bensì è colui che li coltiva e li riprende ogni volta che gli altri li rompono." (Bukhari n° 5645)
L'islam mette in guardia dalla rottura dei legami di sangue e ne fa un peccato capitale. Il Profeta disse: "Quando Allah finì la creazione, il legame di sangue si alzò e supplicando domandò protezione dalla rottura. Allah gli disse: "Non ti soddisfa che venga in aiuto a chi ti ristabilisce e che rompa con chi rompe con te?" Abu Hureira recitò poi il seguente versetto del Corano(47:22) "Se volgeste le spalle, potreste spargere corruzione sulla terra e rompere i legami del sangue?" "(Bukhari n° 7063)
Diritti dei figli
I diritti dei figli consistono nel preservare la loro vita, nell'assicurare la soddisfazione dei loro bisogni fondamentali: vitto, abbigliamento, alloggio, educazione.. Il Profeta disse: "Basta come peccato che l'uomo trascuri quelli che gli sono a carico." (Mustadrak n° 8526)
- Innanzitutto, i figli hanno diritto a dei nomi convenienti; i genitori dovrebbero scegliere per i figli i nomi migliori: Il profeta a questo riguardo disse: "Il Giorno del Giudizio sarete chiamati per i vostri nomi ed i nomi dei vostri genitori; perciò sceglietene i migliori." (Ibn Habban n° 5818)
- I figli hanno diritto ad una buona educazione che alimenti in loro qualità ed abitudini di retto comportamento: il pudore, il rispetto e la venerazione degli anziani, la sincerità e l'amore della verità, la fiducia, la lealtà e l'obbedienza ai genitori..: insomma una educazione che li allontani dal peccato, dalla menzogna dal tradimento, dal furto e dall'ingratitudine. Il Profeta esorta i musulmani e dice: " Siate generosi con i vostri figli ed educateli bene." (Ibn Magia n° 3671)
Il profeta consiglia anche di scegliere per i figli amici beneducati che possano frequentare. Disse infatti: "Ognuno di voi è pastore e responsabile del suo gregge: l'uomo è pastore e responsabile del suo gregge; il padre è in famiglia pastore e responsabile del suo gregge; la moglie in casa del marito è pastore e responsabile del suo gregge; il servo riguardo ai beni del padrone è pastore e responsabile del suo gregge." (Bukhari n° 2419)
- I figli hanno diritto alla salute. Bisogna sempre invocare Allah Altissimo a favore dei figli ma guardarsi di invocare Allah contro di loro. Il Profeta disse: "Non invocate Allah contro voi stessi, nè contro i vostri figli, nè contro i vostri servi, nè contro i vostri beni; le vostre invocazioni potrebbero verificarsi ad un'ora in cui Allah è disposto ad esaudirle." (Abu Daud n° 1032)
- I genitori devono dare prova di equità nei confronti dei figli, evitare di mostrare preferenze nei doni che si fanno loro che potrebbe provocare odio tra di loro ed anche ingratitudine. Annuuman Ibn Bescir disse: "Mio padre mi fece dono un giorno di un qualche suo bene, ma mia madre disse: "Consentirò solo quando il profeta sarà preso a testimone." Mio padre mi condusse quindi presso il Profeta che disse a mio padre: "Hai fatto lo stesso con tutti i figli?" "No", rispose mio padre. Il Profeta gli disse allora: "Temete Allah e siate equi con i vostri figli!" Al ritorno, mio padre si riprese il bene che mi donava." (Muslim n° 1623)
Diritti dei vicini di casa
L'islam ha dato molta importanza al vicino di casa e gli ha conferito anche diritti. Il Profeta disse infatti: "L'Angelo Gabriele mi raccomandava così insistentemente di prendere cura del vicino, che credetti che ne avrebbe fatto un erede." (Bukhari n° 5668)
L'islam prescrive di trattare bene in ogni circostanza il vicino di casa. Allah infatti dice nel sacro (Corano 4: 36): "Adorate Allah e non associateGli alcunché. Siate buoni con i genitori, i parenti, gli orfani, i poveri, i vicini vostri parenti e coloro che vi sono estranei, il compagno che vi sta accanto, il viandante e chi è schiavo in vostro possesso."
L'islam raccomanda di non nuocere mai al vicino di casa. Abu Hureira riferisce che al profeta dissero: "La tale dei tali osserva il digiuno, prega di notte, ma sparla dei suoi vicini." Il Profeta disse: "Non ha nulla di buono. Andrà in Inferno." Gli dissero poi: "La Tizia tale, prega come prescritto, osserva il digiuno di Ramadan, fa l'elemosina offrendo formaggio fresco e non sparla mai di nessuno." Il Profeta disse: "E' in Paradiso."" (Mustadrak n° 7305)
L'islam considera che trattare male il vicino è contrario alla fede: il Profeta disse infatti: "Non è credente il cui vicino di casa non è mai al riparo della sue cattiverie." (Bukhari n° 5670)
L'islam esorta i fedeli a sopportare i torti del vicino di casa con tolleranza ed indulgenza. Un uomo disse un giorno ad Ibn Abbas – Allah sia soddisfatto di lui -: "Ho un vicino di casa che mi porta pregiudizio, mi insulta e mi angustia. "Gli disse: "Va' se lui disubbidisce ad Allah nei tuoi confronti, ubbidisci tu ad Allah, nei suoi!" ("Ihya Ulum Al Dine": 2/212)
Vi sono tre ordini di vicini:
1-il vicino musulmano e parente vicino di sangue: ha tre diritti: diritto di parentela, diritto di vicinanza e diritto di appartenenza alla comunità islamica.
2-il vicino musulmano: con cui non si hanno legami di sangue: ha due diritti: diritto di vicinanza e diritto di appartenenza alla comunità islamica
3- il vicino non musulmano: ha un solo diritto: il diritto di vicinanza.
Indichiamo l'esempio del vicino di Abadullah Ibn Amr: questi ebbe circostanze in cui la sua famiglia sgozzò un montone. Disse ai suoi insistendo: "Ne avete offerto al nostro vicino ebreo; ne avete dato al nostro vicino ebreo? Ho sentito il profeta dire: "L'Angelo Gabriele mi raccomandava così insistentemente di prendere cura del vicino, che credetti che ne avrebbe fatto un erede."" (Tirmidhi n° 1943)
Diritti del compagno e dell'ospite
L'islam ha esortato i fedeli ad interessarsi dei compagni e ha stabilito per la compagnia e l'amicizia dei diritti che vanno rispettati da entrambi gli amici. Trattare sempre benevolmente l'amico, consultarsi con lui e non rifiutargli mai un consiglio ogni volta che è necesario. Il Profeta disse: "Il migliore dei compagni presso Allah Altissimo è quello migliore con il proprio compagno; il miglior vicino presso Allah Altissimo è il migliore con il proprio vicino." (Ibn Khuzeima n° 2539)
L'islam considera che il diritto di ogni ospite è di essere onorato in ogni circostanza e condizione. Il profeta disse precisando anche i limiti di ospitaltà: "Chi crede in Allah e nel Giorno del Giudizio onori il suo vicino, e faccia lo stesso per il suo ospite assicurandogli la giayza." Si domandò al profeta: "In che cosa consiste la giaysa?" Il Profeta rispose: "Un giorno e una notte e l'ospitalità per tre giorni; tutto quello che va oltre è elemosina; chi crede in Allah e nel Giorno del Giudizio dica solo del bene o taccia." (Bukhari n° 5673)
Onorare l'ospite accogliendolo bene è tra le opere migliori: il Profeta disse: "Non vi è opera migliore di quella di un uomo che a cavallo va a combattere per la causa di Allah e mettersi al riparo dalle malvagità della gente, o quella di un altro che conduce il suo gregge nel deserto e accoglie il suo ospite onorandolo." (Mustadrak n° 2378)
Onorare l'ospite ha delle regole precise: accoglierlo con gioia e salutarlo bene, quando riparte. Il Profeta precisa: "E' della migliore sunna che si accompagni l'ospite fino alla porta di casa." (Ibn Magia n° 3358)
Ma l'ospite ha da parte sua dei doveri da osservare: deve tra l'altro tenere conto delle esigenze di chi lo sta ospitando, evitando di imporgli quello che non può sopportare. Il profeta disse a questo riguardo: "Non è lecito che un musulmano soggiorni da un suo fratello fino a farlo peccare." Gli dissero: "Come farlo peccare, Messaggero di Allah?" Rispose: "Soggiornare da suo fratello sapendo che egli non ha più nulla da offrirgli." (Muslim n° 2114)
Diritti dei dipendenti (operai o impiegati)
L'islam prescrive che i rapporti che si stabiliscono tra il datore di lavoro e i suoi dipendenti siano dei rapporti di fratellanza e di uguaglianza, riguardo alla dignità umana. Il Profeta infatti disse: "Quei servitori che Allah ha messo sotto la vostra autorità sono i vostri fratelli; chi ha un suo fratello sotto la sua autorità gli fornisca dal cibo che consuma, lo vesta dai vestiti che indossa; non costringerlo ad eseguire quello che è al disopra delle sue forze, e se vi accade di farlo, aiutatelo." (Bukhari n° 30)
L'islam conferma il diritto dell'operaio ad un salario. Il Profeta disse: "Tre sono quelli a cui sarò nemico il giorno del Giudizio: chi ha promesso di dare in mio nome e si è poi ritrattato; chi ha venduto un uomo libero e ne ha consumato il prezzo e chi ha impiegato un operaio che gli ha eseguito il lavoro e non gli ha dato il salario che merita." (Bukhari n° 2114)
L'islam prescrive di precisare il salario dell'operaio prima anche che questi inizi il lavoro, perchè "il Profeta ha vietato di ingaggiare un lavoratore finchè gli si precisi il suo salario." (Ahmad n° 11582) L'islam prescrive nello stesso tempo di pagare il salario all'operaio appena finito il lavoro pattuito. Il Profeta disse: "Date all'operaio il suo compenso prima che il sudore non gli si asciughi." (Ibn Magia n° 2443)
L'islam ha nobilitato il lavoro conferendo agli operai una grande dignità e considerando il frutto del lavoro lecito tra i guadagni benedetti. Il Profeta disse: "Nessun cibo è migliore di quello che risulta da un lavoro fatto con le proprie mani; Il Profeta di Allah Davide- pace su di lui- viveva e si nutriva dal lavoro delle proprie mani." (Bukhari n° 1966)
In generale, l'islam esorta ed incoraggia i fedeli al lavoro, visto che il profeta disse: "Sarebbe meglio che uno di voi munendosi di una corda andasse a fare legna, tornasse poi a venderla per cavarne di che vivere preservando la propria dignità, invece di chiedere l'elemosina da chi gliene darà o gliela rifiuterà." (Bukhari n° 1402)
Diritti del datore di lavoro
Come l'islam ha prescritto il rispetto dei diritti degli operai da parte del datore di lavoro, egli ha prescritto anche il rispetto dei diritti del datore di lavoro da parte degli operai, esigendo da questi di compiere nel miglior modo e senza ritardo, il lavoro di cui sono incaricati e senza causare danni al datore di lavoro. Il Profeta disse: "Piace ad Allah che quando eseguite un lavoro, lo perfezioniate." (Abu Yaala n° 4386)
Al fine di invogliare gli operai a svolgere bene il loro lavoro, l'islam ha considerato il loro operare se fatto con conscienza, tra i più nobili. Il Profeta disse infatti: "Il migliore dei guadagni è quello ottenuto dal lavoro con le proprie mani con coscienza ed applicazione." (Ahmad n° 8393)
Diritti e doveri generali
L'islam considera un dovere ad ogni fedele di interessarsi alla situazione dei suoi simili dovunque essi siano. Il Profeta disse: "Vedrai che i musulmani, con la misericordia, l'amore e l'affetto che li stringe a vicenda formano in realtà un corpo solo, così che se a un membro capita di soffrire, è tutto il corpo che ne fa le spese, con l'insonnia e la febbre." (Bukhari n° 5665)
Il profeta raccomanda di operare continuamente nello scopo di migliorare le condizioni di vita dei musulmani; infatti egli disse: "Nessuno avrà fede vera finquando non avrà voluto per gli altri quello che vuole per se." (Bukhari n° 13)
Il Profeta insistè inoltre sulla necessaria solidarietà tra i musulmani, nelle situazioni di crisi ed in occasione delle disgrazie e catastrofi. Disse intrecciando le dita delle mani: "Il fedele è per il suo simile come i materiali in un edificio: si tengono a vicenda." (Bukhari n° 2314)
L'islam prescrive di aiutarsi a vicenda tra musulmani, di portarsi soccorso in caso di necessità: Allah Eccelso dice nel (Corano 8:72) "Se vi chiedono aiuto in nome della religione, prestateglielo pure, ma non contro genti con le quali avete stretto un patto. Allah ben osserva quel che fate." Il profeta disse inoltre: "Chi rifiuta di venire in aiuto ad un musulmano all'onore del quale si attenta e di cui si calpesta la dignità, Allah gli rifiuterà ogni aiuto nelle circostanze in cui ne sentirà il bisogno; chi si porta al soccorso di un musulmano all'onore e alla dignità del quale si attenta, Allah gli porgerà il Suo soccorso appena ne sentirà la necessità." (Abu Daud n° 4884)
La morale islamica
L'islam completa e perfeziona le virtù e qualità morali. Il Profeta stesso disse: "Sono stato inviato per perfezionare le qualità morali." (Mustadrak n° 4221) Non vi è virtù che non prescrivi e non vi è vizio che non vieti. Allah Altissimo dice: (Il Corano 7: 199) " Prendi quello che ti concedono di buon grado, ordina il bene e allontanati dagli ignoranti." L'islam precisa il metodo generale che ogni musulmano deve adottare nei suoi rapporti con la società e con gli altri; il Messaggero di Allah disse: "Guardati dai peccati, sarai il più devoto; accontentati di quello che Allah ti ha destinato, sarai il più ricco di tutti; sii benevolo col tuo vicino, consoliderai la tua pietà; e desidera per gli altri quello che desideri per te stesso, sarai un vero musulmano; e non ridere troppo chè rende il cuore insensibile." (Tirmidhi n° 2305)
Il Profeta disse inoltre:"Il musulmano è colui che risparmia i musulmani dall'effetto della sua lingua e dai danni della sua mano e il vero "muhagir" (chi emigra) è colui che si allontana da quello che Allah ha vietato." (Bukhari n° 10) Il profeta (pace e benedizione di Allah su di lui) disse ancora :''Il fallito della mia Comunità è colui che viene nel giorno del Giudizio con al suo attivo l'osservanza della preghiera, il digiuno, la zakat (l'elemosina per i bisognosi), ma viene portando anche odiose opere nei confronti degli altri: insulto, maltrattamento, furto, violenza e omicidio. Così, le sue buone azioni andranno in compenso a coloro ai quali ha fatto torto. Quando le buone azioni sono esaurite senza che abbia saldato il conto, gli tocca prendere le cattive opere altrui ed aggiungerle alle proprie ed in ultimo, viene gettato nell'inferno.'' (Muslim n° 2581)
Da quello che prescrive e vieta, l'islam mira instaurare una società di solidarietà basata sulla fratellanza, la misericordia e l'amore. Indicheremo in seguito solo alcuni divieti formulati dall'islam.
- L'islam vieta di associare ad Allah altre divinità. Allah dice nel (Corano 4:116) "No! Allah non perdona che Gli si associ alcunché. Oltre a ciò, perdona chi vuole. Ma chi attribuisce consimili ad Allah, si perde lontano nella perdizione."
- L'islam vieta la stregoneria e la magia: Abu Hureira – Allah sia soddisfatto di lui – riferisce che il Messaggero di Allah disse: "Evitate i peccati capitali: associare altri ad Allah Altissimo e la magia." (Bukhari n° 5431)
- L'islam vieta l'iniquità, l'ingiustizia e più generalmente la violazione dell'incolumità e dell'integrità della persona e della dignità; Allah infatti dice nel (Corano 7:33) "Di': «Il mio Signore ha vietato solo le turpitudini palesi o nascoste, il peccato e la ribellione ingiusta, l'attribuire ad Allah consimili a proposito dei quali [Egli] non ha concesso autorità alcuna e il dire contro Allah cose di cui non conoscete nulla».
- L'islam vieta l'omicidio e il suicidio: Allah Eccelso dice nel (Corano 4: 93):"Chi uccide intenzionalmente un credente, avrà il compenso dell'Inferno, dove rimarrà in perpetuo. Su di lui la collera e la maledizione di Allah e gli sarà preparato atroce castigo." Ma questa minaccia divina non mira quelli che uccidono o si fanno uccidere in difesa di se, i propri beni o del proprio onore. Il Profeta disse: "Chi viene ucciso in difesa dei suoi beni è martire, chi viene ucciso in difesa della propria famiglia o in legittima difesa o in difesa della propria fede è martire." (Abu Daud n° 4772)
- L'islam vieta la rottura del legame di sangue e l'abbandono dei parenti vicini: Allah Altissimo dice nel (Corano 47: 22-23): "Se volgeste le spalle, potreste spargere corruzione sulla terra e rompere i legami del sangue ? Essi sono coloro che Allah maledice: li rende sordi e acceca i loro occhi." E il profeta disse da parte sua: "Non entrerà in paradiso chi rompe un legame di sangue " (Muslim n° 2556) Il Profeta disse allo stesso riguardo: " Siate benevoli con i vostri parenti vicini, non fosse altro che salutandoli." (Al Scihab n° 654)
- L'islam vieta l'adulterio, la fornicazione e la lussuria; Allah Altissimo dice nel (Corano 17: 32) "Non ti avvicinare alla fornicazione. E' davvero cosa turpe e un tristo sentiero." L'intento è quello di difendere il pudore e di preservare l'onore dagli attentatori e dai corrotti e in generale la protezione della società dalla disgregazione ed anche la salvaguardia della salute della gente dalle epidemie e dalle malattie contagiose. Il Profeta disse: "...la depravazione non è mai apparsa e non si è mai diffusa in un popolo al punto di essere dichiarata, senza che fosse accompagnata dalla propagazione di epidemie e di mali che nemmeno gli antenati hanno conosciuto" (Ibn Magia n° 4019)
- L'islam vieta l'omosessualità e la pederastia. Allah dice riguardo al popolo di Lot: (Il Corano 11:82- 83) "Quando poi giunse il Nostro Decreto, rivoltammo la città sottosopra e facemmo piovere su di essa pietre d'argilla indurita contrassegnate dal tuo Signore. Ed esse non son mai lontane dagli iniqui!" Allah ammonisce: chi commette il peccato che hanno commesso, si aspetti di fare la stessa fine.
Il Profeta disse: "Allah ha maledetto sette delle sue creature: maledetto chi fa come ha fatto il popolo di Lot; maledetto chi unisce in rapporto la donna e sua figlia; maledetto chi bestemmia un lato dei suoi genitori; maledetto chi si accoppia con qualche animale; maledetto chi cambia i confini della terra; maledetto chi sacrifica un animale ad altro che ad Allah; maledetto chi governa quelli che non gli sono dipendenti." (Mustadrak n° 8053)
- L'islam vieta l'amore lesbico. Il Profeta disse: "L'amore tra donne lesbiche è adulterio." (Abu Yaala n° 7491)
- L'islam vieta di impossessarsi dei beni dell'orfano che è una violazione del diritto dei deboli; Allah Altissimo dice infatti nel (Corano 4:10) "In verità coloro che consumano ingiustamente i beni degli orfani non fanno che alimentare il fuoco nel ventre loro, e presto precipiteranno nella Fiamma." Ad eccezione però del tutore povero dell'orfano, che deve prelevare dai beni del tutelato quello che corrisponde alla cura che gli dispensa e alle spese di gestione e sfruttamento dei beni dell'orfano fatte finquando non è minorenne. Allah dice al riguardo (Il Corano 4: 6) "Mettete alla prova gli orfani finché raggiungano la pubertà e, se si comportano rettamente, restituite loro i loro beni. Non affrettatevi a consumarli e a sperperarli prima che abbiano raggiunto la maggiore età. Chi è ricco se ne astenga, chi è povero ne usi con moderazione. E quando restituite i loro beni, chiamate i testimoni; ma Allah basta a tenere il conto di ogni cosa."
- L'islam vieta la falsa testimonianza, anzi la considera uno dei peccati capitali visto che ha effetti enormi e può causare la negazione dei diritti nella società e la diffusione dell'iniquità e l'incremento della malvagità e del sopruso. Il Profeta disse infatti: "Volete che vi indichi i peccati capitali?... Dicemmo: " Certo, O Messaggero di Allah." Disse: "Associare un altro ad Allah, disubbidienza ed ingratitudine nei confronti dei genitori;" poi da appoggiato mettendosi a sedere, aggiunse: "ed aggiungo la falsa testimonianza, la menzogna" e si mise a ripeterlo così tanto che pensai che non avrebbe mai smesso." (Bukhari n° 5631)
- L'islam ha vietato il gioco d'azzardo, le pietre idolatriche e la divinazione, in quanto sono uno sperpero di denaro e di energia senza alcuna utilità per l'uomo e la società. Allah Altissimo dice: (il Corano 5:90) "O voi che credete, in verità il vino, il gioco d'azzardo, le pietre idolatriche, le frecce divinatorie sono immonde opere di Satana. Evitatele affinché possiate prosperare."
- É vietato il banditismo ed il brigantaggio per spogliare la gente dai suoi beni, commettere omicidi e terrorizzare i cittadini diffondendo l'insicurezza e il disordine sociale. Allah dice nel (Corano 5:33) "La ricompensa di coloro che fanno la guerra ad Allah e al Suo Messaggero e che seminano la corruzione sulla terra è che siano uccisi o crocifissi, che siano loro tagliate la mano e la gamba da lati opposti o che siano esiliati sulla terra: ecco l'ignominia che li toccherà in questa vita; nell'altra vita avranno castigo immenso." Il castigo deve essere proporzionato al delitto commesso. "Ibn Abbas afferma che se i banditi commettono omicidio e commettono furti, vanno uccisi e crocefissi; se commettono omicidio senza commettere furto, vanno uccisi senza essere crocefissi; e se hanno commesso furti e non hanno ucciso, vanno tagliati loro una mano e il piede opposti, e se infine hanno solo terrorizzato ed impaurito i viaggiatori, vanno esigliati o confinati." (Al Baihaki n° 17090)
- É vietato il giuramento "ghamus" (falso giuramento che uno pronuncia nell'intento di impossessarsi di un bene altrui; è detto ghamus perchè affonda il suo autore nell'inferno.) Allah Altissimo dice nel Sacro (Corano 3:77) "In verità coloro che svendono a vil prezzo il patto con Allah e i loro giuramenti, non avranno parte alcuna nell'altra vita. Allah non parlerà loro, né li guarderà nel Giorno della Resurrezione, non li purificherà e avranno doloroso castigo."
Il profeta disse al riguardo: "Colui che si appropria il bene di un musulmano con un suo falso giuramento, Allah gli imporrà l'Inferno e gli vieterà il Paradiso." Uno allora si esclamò: "E se fosse una cosa da niente, Messaggero di Allah ?" il Profeta rispose: "Non fosse altro che un bastoncino di arak!"" (Muslim n° 137)
- É vietato suicidarsi. Allah Altissimo chiarisce nel (Corano 4:29-30) "..e non uccidetevi da voi stessi. Allah è misericordioso verso di voi. Chi commette questi peccati iniquamente e senza ragione sarà gettato nel Fuoco; ciò è facile per Allah." Il Profeta disse da parte sua: " Il castigo del suicida nel Giorno del Giudizio sarà identico a quello con cui si è dato la morte." (Muslim n° 110)
- Sono vietati: la menzogna, il tradimento, l'infedeltà, la slealtà, la violazione dei patti; Allah Altissimo dice nel (Corano 8:27) "O voi che credete, non tradite Allah e il Suo Messaggero.
Non tradite, consapevolmente, la fiducia riposta in voi." Il profeta disse ancora: "Quattro caratteristiche fanno l'ipocrita: chi ne possiede solo una, è ipocrita finquando non se ne liberi; se vi poni fiducia ti si rivela inaffidabile; se parla dice menzogne; se conclude un patto lo viola; e se contende dà prova di indecenza" (e nella lezione di Muslim) "anche se compie le preghiere, il digiuno e pretende di essere musulmano." (Muslim n° 78)
- Vietati sono l'odio e l'invidia tra i membri della società musulmana. Il profeta disse: "Non odiatevi e non invidiatevi a vicenda; non datevi la schiena l'un l'altro: siate fratelli, o servi di Allah! Nessun musulmano respinga un suo fratello più di tre giorni." (Muslim n° 2559)
Il Profeta ha anche ammonito i fedeli dall'invidia e dalle sue pessime conseguenze dicendo: "Guai all'invidia! L'invidia divora le opere buone come il fuoco divora la legna." (Abu Daud n° 4903)
- Vietato maledire e usare parole indecenti od ingiurie. Il Profeta disse: "Il fedele non è fautore di maldicenza, nè calunniatore, nè svergognato nè tiene discorsi indecenti." (Ahmad n° 3948)
Conviene anche con i nemici tenere discorsi benevoli, invocando Allah e pregandoLo di guidarli alla retta via. Abu Hureira riferisce che al profeta si chiese di maledire i miscredenti. Il Profeta rispose: "Non sono stato inviato per maledire; sono stato inviato come misericordia." (Muslim n° 2599)
- Vietata la cupidigia perchè l'islam considera la ricchezza proprietà di Allah, solo che l'ha data in affidamento all'uomo perchè ne spenda a favore dei suoi, a favore dei poveri in modo ragionevole senza esserne ossessionato. Il Profeta disse: "Il generoso è vicino ad Allah, vicino al Paradiso, vicino alla gente e lontano dall'Inferno; l'avaro è invece lontano da Allah, lontano dal Paradiso e lontano dalla gente e vicino all'Inferno; ad Allah piace di più un ignorante generoso che un avaro devoto." (Tirmidhi n° 1961) Il Profeta chiarì anche gli effetti negativi dell'avarizia sulla società dicendo: "Guardatevi dall'ingiustizia perchè è la tenebra del giorno del Giudizio, e guardatevi dall'avarizia e dalla cupidigia perchè sono state il motivo della disgrazia dei vostri antenati, li hanno portati a spargere il sangue e ad attentare all'onore e al pudore." (Muslim n° 2578)
L'islam considera che il ricco che vede i suoi fratelli nelle strettezze e che è in grado di salvarli dal bisogno e la miseria o almeno di alleviare le loro sofferenze e non lo fa, come ben lontano dall'islam e dalla vera fede: il Profeta disse infatti: "Due caratteristiche non possono trovarsi insieme in un vero musulmano: l'avarizia e l'immoralità." (Tirmidhi n° 1962)
- L'islam ammonisce dallo sperpero della ricchezza e dallo spendere senza criterio. Allah Altissimo dice nel sacro (Corano 17:26-27) "Rendi il loro diritto ai parenti, ai poveri e al viandante, senza [per questo] essere prodigo, ché in verità i prodighi sono fratelli dei diavoli e Satana è molto ingrato nei confronti del suo Signore." Il profeta da parte sua disse : "Allah Eccelso vi ha vietato di essere ingrati con le vostre madri, di rifiutare di sdebitarvi, di prendere quello che non vi appartiene e di uccidere vive le neonate; ad Allah non piace il lungo chiacchierare, nè il troppo domandare nè lo sperpero senza fine." ( Bukhari n° 2277)
- L'islam vieta il rigorismo in materia religiosa e mette in guardia contro le sue gravi conseguenze. Allah Altissimo dice nel Corano infatti: (2:185)"Allah vi vuole facilitare e non procurarvi disagio." Ed il Profeta disse: "La fede è semplice da praticare; nessuno cerchi di irrigidirla, se no ne sarà sopraffatto. Quindi statene a metà, provando di avvicinarvi alla perfezione; abbiate buon augurio e che la preghiera vi soccorra, la mattina, la sera ed anche la notte." (Bukhari n° 39)
- L'islam vieta la vanità, l'arroganza e la pretensione. Allah Altissimo dice (Il Corano 31:18-19) "Non voltare la tua guancia dagli uomini e non calpestare la terra con arroganza: in verità Allah non ama il superbo vanaglorioso. Sii modesto nel camminare e abbassa la tua voce: invero la più sgradevole delle voci è quella dell'asino». Il profeta disse: " In paradiso non entrerà chi ha in cuore un solo atomo di arroganza." Uno disse " O Messaggero di Allah, l'uomo ama portare un bell'abito e scarpe buone." Il Profeta gli rispose: "Allah è Bello e ama la bellezza, ma l'arroganza è disprezzo della verità e disdegno della gente." (Muslim n° 91) Dice ancora riguardo all'arroganza e la vanità: "Chi trascina il proprio abito per ostentazione, non meriterà di essere guardato da Allah il giorno del Giudizio." (Bukhari n ° 3465)
- L'islam vieta di spiare la gente, di rintracciare i loro difetti, di nutrire cattivi pregiudizi nei loro confronti criminalizzandoli e calunniandoli: Allah Altissimo dice al riguardo (Il corano 49:12) "O credenti, evitate di far troppe illazioni, ché una parte dell'illazione è peccato. Non vi spiate e non sparlate gli uni degli altri. Qualcuno di voi mangerebbe la carne del suo fratello morto? Ne avreste anzi orrore! Temete Allah! Allah sempre accetta il pentimento, è misericordioso."
Il Profeta disse in proposito: "Domandò: "Sapete che cos'è la maldicenza? " Risposero: Allah e il Suo profeta sanno meglio di noi: " Consiste a sparlare di tuo fratello, dire di lui quello che non gli piace" E se mio fratello è proprio come dico? " Il Profeta rispose: " Se è vero che possiede quello che dici vale a dire che ne hai sparlato e se non è come tu dici vale a dire che lo hai calunniato."(Muslim n° 2589). É anche vietato prestare l'orecchio di nascosto a quello che altri dicono: Il Profeta disse al riguardo: "Chi presta l'orecchio alla conversazione degli altri a loro insaputa, il Giorno del Giudizio gli si verserà nell'orecchio piombo fuso."(Bukhari n° 6635)
- L'islam vieta ed ammonisce contro la malvagità di chi gode del male altrui. Il Profeta infatti disse: "Non mostrare a tuo fratello che godi del suo male, Allah può essergli misericordioso e mandare a te una disgrazia." (Tirmidhi n° 2506)
- L'islam vieta di ficcare il naso nelle faccende altrui. Il Profeta disse: "Un buon fedele non ficca mai il naso in faccende che non lo riguardano." (Ibn Habban n° 229)
- L'islam vieta di darsi a vicenda dei soprannomi o nomignoli per derisione, disprezzo o dispetto: Allah dice infatti (Il Corano 49: 11) "O credenti, non scherniscano alcuni di voi gli altri, ché forse questi sono migliori di loro. E le donne non scherniscano altre donne, ché forse queste sono migliori di loro. Non diffamatevi a vicenda e non datevi nomignoli. Com'è infame l'accusa di iniquità rivolta a chi è credente ! Coloro che non si pentono sono gli iniqui."
- L'islam ha vietato al giudice di essere parziale; il giudice applica la legge di Allah e la rende esecutiva; il giudice è nell'islam una parte esecutiva, non legislativa. Il Profeta disse: "Due giudici andranno in Inferno ed uno andrà in Paradiso: Quello che giudica con equità sarà in paradiso; un giudice che emette una sentenza parziale va in Inferno e un altro emette sentenza per ignoranza andrà in Inferno pure. Domandarono al profeta: "Che colpa ha questi che ignora?" Il Profeta rispose: "Non doveva fare il giudice finquando non sapesse." (Mustadrak.. /4-p.102)
- L'islam vieta di non provare gelosia per la moglie e per le parenti vicine e di tollerare l'indecenza o la dissolutezza in famiglia. Il profeta disse al riguardo: "Tre non saranno guardati da Allah il giorno del Giudizio: l'ingrato con i genitori, la donna che imita gli uomini, e chi non e' premuroso con i suoi vicini." (Annisai n°.../ 5-p.80)
- L'islam vieta alle donne di imitare gli uomini e agli uomini di imitare le donne."Ibn Abbas riferisce infatti che il Messaggero di Allah ha maledetto quelle donne che imitano gli uomini e quegli uomini che imitano le donne." (Bukhari n° 5546)
- L'islam vieta di ricordare un favore fatto a chi è stato fatto: il Profeta disse che così facendo, si annullano le opere buone; Allah ha meglio detto nel (Corano 2:264) "O voi che credete, non vanificate le vostre elemosine con rimproveri e vessazioni, come quello che dà per mostrarsi alla gente e non crede in Allah e nell'Ultimo Giorno."
-L'islam vieta di tornare su o disdirsi riguardo un dono o un regalo fatti. Il Profeta disse che "Chi torna su un dono fatto è come il cane che torna al suo vomito" (Bukhari n° 2449)
- L'islam vieta la diffamazione, la maldicenza e chi lo fa, rischia un castigo esemplare il Giorno del Giudizio: Allah infatti dice nel sacro (Corano 68:10-11): " Non dare ascolto ad alcun miserabile spergiuro, al diffamatore, seminatore di maldicenza." Il profeta aggiunge: "Nessun maldicente avrà accesso al Paradiso" (Muslim n° 105) In un altro hadith, il Profeta insiste sulla necessaria concordia e riconciliazione tra musulmani e precisa; "Non è permesso ad un fedele di nutrire dispetto ad un suo fratello per più di tre giorni; quando si incontrano, il migliore sarà quello che per primo avrà salutato l'altro." (Bukhari n° 5727) Ripetiamo ancora quello che Allah Altissimo dice riguardo alla maldicenza e i suoi pericoli: (Il Corano 49:12) "O credenti, evitate di far troppe illazioni, ché una parte dell'illazione è peccato. Non vi spiate e non sparlate gli uni degli altri. Qualcuno di voi mangerebbe la carne del suo fratello morto? Ne avreste anzi orrore! Temete Allah! Allah sempre accetta il pentimento, è misericordioso."
- L'islam vieta l'arroganza nei confronti dei deboli e dei bisognosi. Questo divieto è nello scopo di stabilire una società fondata sulla solidarietà e la fratellanza. Allah Altissimo dice nel (Corano 4:36) "Adorate Allah e non associateGli alcunché. Siate buoni con i genitori, i parenti, gli orfani, i poveri, i vicini vostri parenti e coloro che vi sono estranei, il compagno che vi sta accanto , il viandante e chi è schiavo in vostro possesso. In verità Allah non ama l'insolente, il vanaglorioso"
- L'islam vieta di danneggiare l'erede nel testamento, come chi fa credere che è indebitato e non lo è solo per danneggiare i suoi eredi. Allah dice nel (Corano 4:12) "dopo aver dato seguito al testamento e [pagato] i debiti senza far torto [a nessuno]."
Cibo, bevande e vestiti proibiti ai musulmani
- L'islam vieta il consumo di alcol e di sostanze alcolizzate come ogni altra specie di prodotto che generi effetti simili come la droga sotto tutte le sue forme e indipendentemente dalle forme della sua introduzione nel corpo umano (pastiglie, bibite, polveri, iniezioni...) Allah Altissimo dice nel (Corano 5:90-91): " O voi che credete, in verità il vino, il gioco d'azzardo, le pietre idolatriche, le frecce divinatorie sono immonde opere di Satana. Evitatele affinché possiate prosperare. In verità col vino e il gioco d'azzardo, Satana vuole seminare inimicizia e odio tra di voi e allontanarvi dal Ricordo di Allah e dall'orazione. Ve ne asterrete?"
Al fine di vietare e scongiurare la vendita e la diffusione di queste sostanze, il Profeta disse: "Allah Altissimo ha maledetto le bevande inebrianti, chi le serve, chi le consuma, chi le produce, chi spreme il prodotto da cui vengono estratte, il luogo dove vengono estratte, chi le trasporta, chi ne è destinatario, chi ne sono venditori e spacciatori, chi le acquista e chi ne estrae prezzo e beneficio." (Mustadrak n° 2235)
Con detti severissimi provvedimenti l'islam intende proteggere la mente e la coscienza degli uomini da tutto quello che può sregolarne il funzionamento. L'islam rifiuta di lasciare che l'uomo si abbassi a livello di creature non dotate di coscienza e di ragione. É noto che chi consuma vino o droghe e ne diviene dipendente è disposto a tutto per ottenere il denaro che gli assicuri di soddisfare la sua tossicodipendenza anche ricorrendo al furto e all'omicidio. Inoltre, tale vizio potrebbe provocare altri delitti come gli attentati al pudore...Perciò l'islam ha definito il vino madre dei peccati gravi.
- L'islam vieta il consumo di carne di animali morti, della carne suina e di tutto quello che Allah intende quando dice nel (Corano 5: 3) "Vi sono vietati gli animali morti, il sangue, la carne di porco e ciò su cui sia stato invocato altro nome che quello di Allah, l'animale soffocato, quello ucciso a bastonate, quello morto per una caduta, incornato o quello che sia stato sbranato da una belva feroce, a meno che non l'abbiate sgozzato [prima della morte] e quello che sia stato immolato su altari [idolatrici] e anche [vi è stato vietato] tirare a sorte con le freccette. Tutto ciò è iniquo."
- L'islam vieta anche di sgozzare animali omettendo di fare il nome di Allah o invocando un altro nome: (Il Corano 6:121) "Non mangiate ciò su cui non sia stato pronunciato il Nome di Allah: sarebbe certamente perversità. I diavoli ispirano ai loro amici la polemica con voi. Se li seguiste sareste associatori."
- L'islam vieta il consumo di bestie carnivori come il leone, la pantera, il lupo e gli uccelli rapaci come il falco, il volturno...
- L'islam vieta inoltre il consumo di ogni alimento, sostanza o bevanda che abbia un effetto nocivo o negativo sul corpo umano come il fumo e simile. Allah dice infatti nel (Corano 4: 29) "... non uccidetevi da voi stessi. Allah è misericordioso verso di voi."
- L'islam vieta agli uomini di indossare vestiti di seta, di ornarsi d'oro, ma sono permessi alle donne. Il Profeta disse: "Indossare seta ed ornarsi d'oro è permesso alle donne della mia comunità, ma sono vietati agli uomini." (Ahmad n° 19662)
Prescrizioni islamiche
Indichiamo, solo a titolo esemplificativo alcune prescrizioni islamiche:
L'islam prescrive di essere giusti e di applicare ovunque la giustizia, nel dire e nel fare. Allah dice nel (Corano 16:90) " In verità Allah ha ordinato la giustizia e la benevolenza e la generosità nei confronti dei parenti. Ha proibito la dissolutezza, ciò che è riprovevole e la ribellione. Egli vi ammonisce affinché ve ne ricordiate."
- La gustizia è un'esigenza con il vicino e musulmano o con lo straniero. Allah dice: (Il Corano 6 :152) " Quando parlate siate giusti, anche se è coinvolto un parente. Obbedite al patto con Allah. Ecco cosa vi ordina. Forse ve ne ricorderete."
- La giustizia va osservata in ogni circostanza; è un'esigenza con il musulmano e il non musulmano Allah infatti dice: (Il Corano 5:8) "O voi che credete, siate testimoni sinceri davanti ad Allah secondo giustizia. Non vi spinga all'iniquità l'odio per un certo popolo. Siate equi: l'equità è consona alla devozione. Temete Allah. Allah è ben informato su quello che fate."
- Allah ordina che in caso di necessità, la giustizia sia anche imposta con la forza (Il Corano 57: 25) "Invero inviammo i Nostri messaggeri con prove inequivocabili, e facemmo scendere con loro la Scrittura e la Bilancia, affinché gli uomini osservassero l'equità. Facemmo scendere il ferro, strumento terribile e utile per gli uomini."
L'islam prescrive l'altruismo e lo incoraggia perchè è la prova della sincerità e dell'affetto dei membri della società: stringe e rafforza i legami tra i musulmani e accresce la loro volontà di aiutarsi a vicenda. Allah dice elogiando quelli che operano il bene preferendo fare un favore agli altri: (Il Corano 59:9 ) " [li] preferiscono a loro stessi nonostante siano nel bisogno. Coloro che si preservano dalla loro stessa avidità, questi avranno successo. "
L'islam prescrive (di fare compagnia a) di frequentare gente benevola ed ammonisce dalla frequentazione della cattiva gente. Il profeta disse: "Il compagno virtuoso e il compagno cattivo sono paragonabili il primo al portatore di muschio, che se ti si avvicina o te ne vende, ricaverai sempre buon profumo; il secondo al soffiatore del mantice del fabbro, che se non ti brucierà il vestito, ti farà almeno sentire un odore soffocante." (Bukhari n° 5214)
L'islam prescrive la concordia, la riconciliazione e il superamento delle discordie. Ristabilire tra i fedeli la concordia. Allah Altissimo dice (il Corano 4 :114) " Non c'è nulla di buono in molti dei loro conciliaboli, eccezion fatta per chi ordina un'elemosina o una buona azione o la riconciliazione tra gli uomini. A chi fa questo per compiacimento di Allah daremo ricompensa immensa."
Riconciliare la gente, ristabilire la concordia tra di loro ha grande rilevanza nell'islam, non meno grande di quella della preghiera, del digiuno e del resto delle prescrizioni e delle adorazioni. Il profeta disse: "Non vorreste che vi indicassi un'opera migliore della preghiera, del digiuno e dell'elemosina? Ristabilire la concordia; lo scontro e l'odio fra la gente equivalgono all'annientamento." (Tirmidhi n° 2509)
L'islam ha permesso anche la menzogna in questo campo, la menzogna nell'intento di riconciliare gli animi, rasserenare le menti e ricollegare i membri dispersi, superare la disunione e la separazione. Il profeta disse :"Non considero bugiardo l'uomo che riconcilia la gente e dice quello che rafforza la loro concordia; l'uomo che mente in contesto di guerra, l'uomo che parla alla moglie, la moglie che parla al marito." (Abu Daud n° 4921)
Il Profeta dice ancora " Non è bugiardo chi riporta concordia tra la gente o chi parla per produrre del bene."(Bukhari n ° 2546)
L'islam ingiunge il convenevole e vieta il biasimevole con tutti i mezzi ed i metodi, ognuno per quello che può. Così facendo, si istruisce l'ignorante, si rettifica lo storto, si reprimono i peccatori, si avvertono i distratti, si aiutano quelli che seguono la retta via e si applica la sciaria di Allah allineando la gente su i Suoi ordini, evitando i Suoi divieti. La sicurezza si stabilirà, il che preserverà la società dalla diffusione dell'ingiustizia, dal male, dalla perdita dei diritti, dal dominio della legge della giungla. Il profeta disse: "Chi di voi scorge un male lo corregga con la mano; se non ne è capace, lo faccia con la lingua e se non lo può, lo faccia con il cuore: è il livello minimo della fede." (Muslim n° 49)
Allah Altissimo disse: (Il Corano 5: 2) "Aiutatevi l'un l'altro in carità e pietà e non sostenetevi nel peccato e nella trasgressione. Temete Allah, Egli è severo nel castigo."
Il profeta ha chiarito le conseguenze dell'abbandono della prescrizione di ingiungere il convenevole e di vietare il biasimevole ricorrendo ad un esempio dicendo :"Quelli che osservano le prescrizioni di Allah e quelli che non le osservano sono paragonabili a coloro che si dividono una nave, la sorte avendo deciso per alcuni la parte bassa della nave e per gli altri la parte superiore. Se coloro che sono sotto decidessero per dissetarsi di forare un buco per non disturbare quelli di sopra e se quelli di sopra li lasciassero fare, tutti quanti perirebbero; se invece quelli di sopra glielo impedissero, tutti quanti si salverebbero." (Bukhari n° 2361)
Allah ha evidenziato il castigo che si merita dall'abbandono di questa prescrizione e dice: (Il Corano 5: 78) "I miscredenti fra i Figli di Israele che hanno negato, sono stati maledetti dalla lingua di Davide e di Gesù figlio di Maria. Ciò in quanto disobbedivano e trasgredivano e non si vietavano l'un l'altro quello che era nocivo. Quant'era esecrabile quello che facevano!"
Regole e norme che reggono questa prescrizione:
- Chi ingiunge e vieta, deve innanzi tutto essere al corrente di quello che fa, se no travolge quello che Allah ha rivelato e la fede della gente. Sufiyene Ibn Abdllah Al Thakafi riferisce che fece due domande al profeta: ""Dimmi come posso proteggermi." Il profeta mi rispose: " Di' Allah è il mio Signore e mettiti nella retta via !" " Di che temi di più per me?" Il Profeta prese la propria lingua in mano e disse:"di questa."" (Ibn Habban n° 5699)
- Non deve conseguire da colui che vieta, un male più grave di quello che è stato vietato.
- Colui che vieta, non deve fare quello che vieta agli altri, o tralasciare di fare quello che agli altri ingiunge di fare. Allah infatti dice al riguardo; (il Corano 61:2-3): " O credenti, perché dite quel che non fate? Presso Allah è grandemente odioso che diciate quel che non fate."
- Si deve essere clementi e pazienti, ordinare con dolcezza e vietare con flessibilità. Il Profeta disse:
"Mai dolcezza è stata aggiunta senza ornare, nè è stata tolta senza guastare." (Muslim n° 2594)
- Si deve essere forti, capaci di sopportare il danno che se ne può cavare. Allah dice: (il Corano 31:17) "O figlio mio, assolvi all'orazione, raccomanda le buone consuetudini e proibisci il biasimevole e sopporta con pazienza quello che ti succede: questo il comportamento da tenere in ogni impresa."
L'islam prescrive la buona educazione e la nobile moralità ll profeta disse: "Il fedele più compiuto è colui che dimostra perfetta educazione e perfetta cortesia con i suoi." (Tirmidhi n° 2612)
Il profeta ha precisato la ricompensa dei beneducati dicendo: "Coloro che amo di più e staranno accanto a me il Giorno del giudizio sono i meglio educati, coloro invece che detesto di più e staranno lontano da me saranno i chiacchieroni, i fanfaroni ed i pretenziosi." (Tirmidhi n° 2018)
L'islam prescrive la benevolenza e la nobiltà d'animo. Jaafar Ibn Muhammad riferisce dal padre e dal nonno che il Messaggero di Allah disse: "Sii benevolo con chi ne è degno e con chi non lo è; se riesci a cogliere chi ne è degno ne sarà degno, e se non cogli chi ne è degno, il più degno sei tu." (Al-Scihab n° 747)
L'islam prescrive la verifica e l'esame prima di emettere la sentenza o qualsivoglia giudizio. Allah Altissimo dice (il Corano 49:6): "O credenti, se un malvagio vi reca una notizia, verificatela, affinché non portiate, per disinformazione, pregiudizio a qualcuno e abbiate poi a pentirvi di quel che avrete fatto."
L'islam prescrive la lealtà: Il profeta disse: ""La religione è lealtà" Gli domandammo: "Lealtà nei confronti di chi ?" Rispose: " Nei confronti di Allah, del Suo Libro sacro, del Suo Messaggero, nei confronti degli imam dei musulmani e di tutti i musulmani."" (Muslim n° 55)
-Lealtà ad Allah: consiste nel credere in Allah, nell'adorare solo Lui, nell'associarGli nessuno, e nel credere nella perfezione dei Suoi Nomi ed Attributi.
-Lealtà al Libro Sacro di Allah consiste nel credere che contiene la parola di Allah rivelata e che costituisce l'Ultimo dei Libri Celesti, considerare lecito quello che dichiara lecito e vietato quello che dichiara vietato e farne una via che ogni fedele segue e una guida per tutti.
- Lealtà al Messaggero di Allah: obbedendo al Profeta in quello che ha prescritto, credendo a quello che ha annunciato, evitando quello che ha vietato, amandolo, venerandolo, rispettandolo, seguendo la sua sunna e diffondendola tra la gente.
- Lealtà agli imam, obbedendo loro finquando non abbiano prescritto un peccato, indicando loro il bene aiutandoli ad operarlo e ricordando loro i diritti dei fedeli e della gente.
- Lealtà a tutti i musulmani, guidandoli verso il loro bene terreno e quello nell'aldilà, aiutandoli, proteggendoli, volendo per loro quello che si vuole per se, trattandoli con benevolenza come si vuole essere trattati.
L'islam prescrive la generosità, in quanto dimostra ed accresce l'affetto per la gente e l'intento di farsi amare e stimare da tutti. Il profeta disse: "Due le creature che sono amate da Allah Altissimo, il beneducato e il generoso; e due altre sono quelle che l'Eccelso respinge, il maleducato ed il tirchio; se Allah vuol bene ad un Suo servo, lo usa per rendere servizio alla gente."
Quanto alla norma in materia di generosità, è quella stabilita da Allah Altissimo nel (Corano17: 29): "Non portare la mano al collo e non distenderla neppure con troppa larghezza, ché ti ritroveresti biasimato e immiserito."
L'islam prescrive di coprire i difetti altrui, di dare protezione e di alleviare le angosce della povera gente.Il Profeta disse: "Chi dà sollievo ad un musulmano angosciato, Allah gli darà sollievo il giorno della risurrezione. Colui che allevierà il debito di un bisognoso, Allah gli allevierà il peso della vita terrestre e dell'aldilà, chi copre i difetti di un credente Allah lo coprirà in questo mondo e nell'altro. Allah verrà sempre in aiuto a chi viene in aiuto al fratello." (Muslim n°2699)
L'islam prescrive la pazienza ed incita ad essere pazienti in ogni circostanza, nell'esecuzione dei doveri di credente e nell'osservare i divieti indicati da Allah. Allah Eccelso dice (Il Corano 52: 48) "Sopporta con pazienza il decreto del tuo Signore, poiché in verità sei sotto i Nostri occhi." Dimostrare pazienza fronteggiando il destino di Allah, pazienza nella povertà, nella fame, nella sofferenza della malattia e nella paura. Allah dice infatti : (Il Corano 2:155-157) "e vi metteremo alla prova con terrore, fame e diminuzione dei beni, delle persone e dei raccolti. Ebbene, dà la buona novella a coloro che perseverano, coloro che quando li coglie una disgrazia dicono: "Siamo di Allah e a Lui ritorniamo." Quelli saranno benedetti dal loro Signore e saranno ben guidati."
L'islam prescrive di reprimere l'ira, di dare prova di clemenza se possibile, nell'intento di scongiurare ogni sentimento di odio o di rancore tra i membri della società. L'islam prevede una ricompensa importante a chi domina la propria ira e dimostra clemenza ed elogia chi coltiva queste qualità. Allah Altissimo dice nel Corano (3 :134-135) "Affrettatevi al perdono del vostro Signore e al Giardino vasto come i cieli e la terra che è preparato per i timorati,quelli che donano nella buona e nella cattiva sorte, per quelli che controllano la loro collera e perdonano agli altri, poiché Allah ama chi opera il bene."
L'islam prescrive di rispondere al male con il bene, nello scopo di stringere i rapporti di affetto e di cancellare l'inimicizia, l'odio e la voglia di vendetta dal cuore dei fedeli. Allah dice infatti: (Il Corano 41: 34): "Non sono certo uguali la cattiva [azione] e quella buona. Respingi quella con qualcosa che sia migliore: colui dal quale ti divideva l'inimicizia, diventa un amico affettuoso."
Alcune regole di condotta islamica
La sciaria islamica istituisce un insieme di regole di condotta ed incoraggia i musulmani ad osservarle alfine di perfezionare la loro personalità secondo l'ideale islamico. Tra dette regole possiamo indicare quelle che seguono:
Regole da osservare a tavola
1- Dire bismillah (in nome di Allah) all'inizio di ogni pranzo e lodare Allah alla fine. Mangiare da quello che ti è davanti e usando la mano destra-perchè in generale la mano sinistra viene usata per la pulizia e rimuovere lo sporco. Umar Ibn Abi Salma – Allah sia soddisfatto di lui- disse. "Ero fanciullo in grembo al Messaggero di Allah e mettevo liberamente la mano nel piatto; il Messaggero di Allah mi disse: "Ragazzo, invoca il nome di Allah, mangia usando la tua destra e prendi da quello che ti sta dinnanzi!" (Bukhari n° 5061)
2- Non sparlare mai del cibo checchè sia: Abu Hureira disse: "Mai il Messaggero di Allah denigrò o disse del male di un cibo o di un piatto. Se gli piaceva ne mangiava e se non gli piaceva lo lasciava." (Bukhari n° 5093)
3- Mai mangiare o bere in modo eccessivo. Allah Altissimo dice: (Il Corano 7: 31) "Mangiate e bevete, ma senza eccessi, ché Allah non ama chi eccede." Il Profeta da parte sua disse: "Il figlio di Adamo non ha mai riempito un recipiente peggiore del suo ventre. Basterebbe che ingoiasse solo alcuni bocconi per mantenere dritta la propria schiena. Se ad ogni costo deve prendere di più, allora non superi un terzo dello stomaco per il cibo, un terzo per il bere ed un terzo per respirare." (Ibn Habban n° 5236)
4- Non respirare nè soffiare negli utensili. Ibn Abbas disse: "Il Messaggero di Allah ha vietato di respirare nel recipiente o di soffiarvi." (Abu Daud n° 3728)
5- Non sporcare o insozzare il cibo o la bevanda per gli altri, da farne una schifezza. Abu Said Al Khudri disse. "Ho sentito il Messaggero di Allah che vietava di piegare l'otre ovvero di piegarne le aperture per bere." (Bukhari n° 5303)
6- Evitare di mangiare da soli; mangiare sempre con altri. Un uomo venne al Profeta e si lagnò: "Mangiamo e non ci sfamiamo mai!" Il Messaggero di Allah gli domandò: "Mangiate insieme o separatamente?" L'uomo disse: " Separatamente."Il Profeta disse: "Mangiate insieme e invocate il nome di Allah sul vostro cibo, sarà benedetto." (Ibn Habban n° 5224)
7- Chi è invitato ad un pranzo ed è seguito da uno che lo accompagna deve chiedere il permesso per quello che lo segue. Un uomo degli Ansar invitò un giorno il Profeta perchè compisse il numero di cinque convitati. Un uomo si aggiunse ai cinque. Il Profeta disse all'ospite: quest'uomo ci ha seguito, se vuoi permettergli di aggiungersi a noi, fallo; ma se non lo desideri, lui se ne andrà." "No! Disse l'ospite. Che resti!" (Bukhari n° 1975)
Regole per entrare in casa di altri
Per entrare in casa di altri bisogna chiederne il permesso; e il permesso è di due specie: o la richiesta di permesso di entrare si fa all'esterno della casa, o la richiesta si fa essendo dentro la casa.
- La richiesta di autorizzazione si fa all'esterno della casa. Allah Altissimo dice (Il Corano 24: 27): "O voi che credete, non entrate in case che non siano le vostre senza aver chiesto il permesso e aver salutato la gente [che le abita]; questo è meglio per voi. Ve ne ricorderete ?"
- La richiesta si fa all'interno della casa: Allah dice (Il Corano 24:59): "E quando i vostri figli raggiungono la pubertà, chiedano il permesso [di entrare], come fanno quelli che prima di loro [la raggiunsero]."
Queste regole sono state formulate nell'intento di preservare la segretezza delle dimore e per rispettare la vita privata della gente. "Un uomo che guardava da una finestrella una stanza del Profeta, vide che si grattava la testa con una pezzo di ferro. Venutolo a sapere, il Profeta disse all'interessato gridando: "Se fossi stato certo che tu stessi là a guardarmi, ti avrei ficcato nell'occhio quel pezzo di ferro; perchè è proprio per quello che si può vedere che si richiede prima l'autorizzazione di entrare in casa d'altri." (Bukhari n° 5887)
- Non insistere a chiedere l'autorizzazzione di entrare. Il Profeta disse: "La richiesta di autorizzazione si fa di solito tre volte. Se ti autorizzano, entra; se no, vattene." (Muslim n° 2154)
- Chi richiede l'autorizzazione di entrare deve presentarsi e farsi riconoscere. Giaber ha detto: "Andai dal Profeta riguardo ad un debito di mio padre; bussai alla porta; il Profeta domandò: "Chi è?" gli risposi: "Io"; il Profeta disse, come se non gli piacesse: "Io, io." (Bukhari n° 5896)
Regole del saluto
-L'islam esorta alla pace, a stabilirla e diffonderla tra i membri della società; la pace comporta anche affetto, concordia ed amore nella comunità tra i musulmani. Il profeta disse: "Giuro per Allah che non farete ingresso in paradiso fin quando non avrete creduto; e non sarete veri credenti fin quando non vi sarete amati ; non vorreste che vi indicassi un modo efficace per farvi amare a vicenda? Diffondete tra di voi la pace e salutatevi in pace."(Abu Daud n° 5193)
- L'islam ha pure precisato gli aventi priorità o precedenza al saluto: il Messaggero di Allah disse: "Chi è a cavallo deve salutare il pedone; chi cammina deve volgere il saluto a chi sta fermo o seduto. Il gruppo ristretto saluta il gruppo più numeroso." (Bukhari n° 5878)
-L'Islam stabilisce l'obbligo di rispondere al saluto. Allah dice nel (Corano 4:86) "Se vi si saluta, rispondete con miglior saluto o, comunque, rispondete. Allah vi chiederà conto di ogni cosa."
Le regole dell'assemblea
-Salutare coloro che sono in assemlea entrandovi e uscendone: il profeta disse. "Quando uno di voi arriva in assemblea, porga il saluto e se desidera sedere si sieda; quando se ne va, saluti di nuovo: il primo saluto non è meno obbligatorio dell'ultimo." (Bukhari n° 494)
-Fare posto agli altri in assemblea, in conformità con quello che dice Allah nel (Corano 58:11) "O credenti, quando vi si dice: «Fate spazio [agli altri] nelle assemblee», allora fatelo: Allah vi farà spazio [in Paradiso]. E quando vi si dice: «Alzatevi», fatelo. Allah innalzerà il livello di coloro che credono e che hanno ricevuto la scienza. Allah è ben informato di quel che fate."
- Non spostare una persona per prenderne il posto: il profeta disse: "Uno non deve spostare un altro per prenderne il posto e sedervi; fate posto agli altri e allargate pure l'assemlea." (Muslim n° 2177)
- Chi lascia il proprio posto e vi fa ritorno, ne è prioritario più di ogni altro: il Profeta infatti disse: "Chiunque si alzi dal proprio posto poi vi fa ritorno, ne ha la priorità." (Muslim n° 2179)
- Non separare gente seduta già insieme, tranne dopo il suo permesso: Il profeta dise: "Non è permesso ad uno separare due persone senza il loro accordo." (Abu Daud n° 4845)
- Due persone non devono intrattenersi in presenza e al di fuori di una terza: Il profeta disse: "Se siete in tre, due di voi non si intrattengano lasciando da parte la terza; si aspetti che ci siano altre persone, per non causarle pena." (Bukhari n° 5932)
-Non sedere al centro di un'assemblea in cerchio; Hudheifa riferisce che il Profeta disse: "Maledetto chi siede al centro di un cerchio." (Abu Daud n° 4826)
-L'assemblea non sia un luogo di parole futili e di discorsi frivoli senza l'evocazione di Allah Altissimo e senza la ricerca del bene. Il profeta disse al riguardo: "Gente che lascia un'assemblea in cui non sia stato evocato il nome di Allah, è come se lasciasse la carogna di un asino con tanto rammarico in petto." (Abu Daud n° 4855)
- Non trattare di argomenti che direttamente indispettiscono gli interlocutori. Anass Ibn Malek riferisce infatti che uno venne dal Profeta ed aveva nelle braccia traccie di sporco giallo. Il profeta non soleva indispettire la gente trattando di questioni che non ama. Quando l'uomo se ne fu andato, egli disse: "Non sarebbe stato meglio che diceste a costui di lavarsi le braccia?" (Abu Daud n° 4182)
Le regole della riunione
L'islam tiene conto della sensibilità generale di coloro che si riuniscono in un determinato luogo, fa in modo che la riunione sia gradevole e realizzi il suo obiettivo. Perciò si consiglia ai fedeli di tenersi puliti in modo che nessun odore sgradevole disturbi i partecipanti, di indossare vestiti puliti in modo che lo sguardo non si porti su cose ripugnanti. D'altra parte si considera un dovere di ascoltare chi sta parlando senza interromperlo, di sedere là dove si trova un posto evitando di attraversare disturbando e spingendo i presenti. Il Profeta disse, rivolgendosi ai fedeli riuniti un venerdì per la preghiera :" Chi si lava per il venerdì, si pulisce i denti, si profuma se ne possiede e si mette il meglio di quello che ha, poi si reca in moschea senza calpestare la gente, compie le genuflessioni che Allah vuole che compia, segue attentamente il sermone dell'imam fino alla preghiera, se fa tutto ciò, ottiene una espiazione di quanto ha peccato tra quel venerdì e quello che lo ha preceduto." (Ibn Khuzeima n° 1762)
- Da chi starnuta è richiesto di fare lode ad Allah. Il profeta disse infatti: "Se uno di voi starnuta dica: "Lode ad Allah!" chi gli è vicino o suo fratello gli dica allora: "Allah ti sia misericordioso!" e che gli risponda quindi: "Allah ti guidi e migliori le tue condizioni!" (Bukhari n° 5870)
- Abu Hureira –Allah sia soddisfatto di lui- riferisce che il Profeta disse: "Chi di voi starnuta si metta le mani sul viso e abbassi la voce!" (Al Mustadrak n° 7684)
- Chi sbadiglia, deve reprimere al più possibile il proprio sbadiglio, perchè è un segnale di pigrizia. Il Profeta disse: "Allah ama lo starnuto ma non ama lo sbadiglio. Se uno starnuta e loda Allah, ogni musulmano che lo sente è in dovere di fargli un augurio: lo sbadiglio proviene invece dal demonio e chi lo compie, deve trattenerlo il più possibile: se dice "ha!", il demone ne ride." (Bukhari n° 5869)
-Evitare di ruttare in assemblea. Ibn Umar riferisce infatti che "Un uomo ruttò un giorno in presenza del propfeta che gli disse: "Risparmiaci il tuo rutto; i più sazi di questa vita avranno più lunga fame il giorno del Giudizio."" (Tirmidhi n° 2478)
Le regole del discorrere
-Ascoltare attentamente il discorso di quello che parla non interrompendolo fino alla fine del suo intervento: come voleva anche il profeta durante il pellegrinaggio d'addio: "Chiedi alla gente di fare silenzio" (Bukhari n° 121)
-Parlare chiaramente in modo da farsi capire dall'interlocutore. Aiscia diceva che "La parola del Messaggero di Allah era una parola chiara: ogni persona che l'ascoltava, la poteva capire" (Abu Daud n° 4839)
- Mantenersi sereni anche dal viso: sia da parte del locutore che da quella dell'interlocutore: "Non disprezzare mai la minima buona azione, fosse anche quella di accogliere tuo fratello con viso sereno", come disse il profeta. (Muslim n° 2626)
- La buona parola: il profeta disse: "La buona parola è una elemosina: come ogni saluto volto ad uno è una elemosina, ogni riconciliazione di due credenti è una elemosina, ogni minimo aiuto a sistemare il peso ad un animale è una elemosina, ogni gesto di rimuovere dalla strada pubblica un oggetto è una elemosina." (Bukhari n° 2827)
Le regole della visita al malato
L'islam ha incoraggiato i fedeli a rendere visita al malato e lo considera come un diritto–dovere. Il profeta disse "Il musulmano ha cinnque doveri da compiere nei confronti del suo simile: rispondere al saluto fattogli, rendergli visita se è ammalato, seguire il suo corteo funebre, accettare il suo invito, ed augurargli misericordia da Allah quando gli viene di starnutare." (Bukhari n° 1183)
Per incentivare e radicare questa buona abitudine, l'islam ha precisato anche la ricompensa a cui la visita al malato dà diritto. Il messaggero di Allah disse: "Chi rende visita ad un malato dimora nella khorfa del Paradiso fino al suo ritorno." "Cos'è la khorfa del Paradiso?" gli chiesero; Il profeta rispose: "sono le sue frutta." (Muslim (2568)
-Dimostrare affetto e compassione per il malato: Il profeta esplicita dicendo: "Perchè la visita al malato sia compiuta il fedele deve porre la mano sulla sua fronte o sulla sua mano e chiedere della sua salute." (Tirmidhi n° 2731)
-Invocare Allah a favore del malato. Il Profeta consiglia di invocare la misericordia di Allah per il malato e dice: "Chi invoca sette volte Allah Altissimo per un malato non ancora giunto alla morte dicendo:"Prego Allah Altissimo che ti guarisca", Allah esaudirà la sua preghiera." (Al Mustadrak n° 1269)
Le regole dello scherzo
La vita nell'islam non è come molti crederanno, lontana dal gioco, dal divertimento lecito e dallo scherzo. Handhala Al Asyady disse:"Abu Bakr mi disse un giorno per strada:"Come stai Handhala?" Risposi: "Handhala commette ipocrisia!" Mi fece:" Gloria ad Allah! Che dici?" Allora dissi: "Noi ci ritroviamo presso il Messaggero di Allah che ci parla dell'inferno e del paradiso come se li vedessimo coi nostri occhi. Poi quando ce ne andiamo, ci occupiamo delle nostre spose, dei nostri figli e dei nostri beni e ci dimentichiamo di molte cose." Abu Bakr disse: "Per Allah, siamo quasi nella stessa situazione." Mi recai con Abu Bakr dal Messaggero di Allah e gli ridissi quello che ho espresso ad Abu Bakr. Il Profeta disse. "Per Allah, se in permanenza foste timorosi di Allah e puri come quando ve ne andate da me, gli Angeli vi saluterebbero ad ogni vostra mossa, in casa e fuori; purtroppo o Handhala, le cose non stanno così: cioè un'ora così un'ora no(tre volte)" (Muslim n° 2750)
É chiaro da questo hadith che il gioco e lo scherzo leciti sono necessari; sono indispensabili perchè l'anima possa ricuperare la sua vivacità e la sua prontezza. Il profeta peraltro ha anche espresso che lo scherzo può accompagnarsi alla verità."Gli dissero:"Messaggero di Allah, tu scherzi con noi." Rispose. "Eppure, dico solo la verità."" (Tirmidhi n° 1990)
- Lo scherzo non si fa solo a parole, si esprime anche con i fatti. Anass Ibn Malek riferisce che un beduino, chiamato Zahir portava spesso dal deserto regali al Profeta, il quale glielo ricambiava con altri regali e necessità quando ritornava. "Zahir è il nostro deserto e noi siamo la sua città", diceva il Profeta. Una volta il Profeta andò a trovarlo mentre vendeva le sue merci. Gli venne da dietro, lo abbracciò senza lasciargli il modo di vederlo. Zahir esclamò: "Lasciami, chi sei?" Ma appena capì che si trattava del Profeta, cessò di agitarsi e restò con il dorso contro il petto di colui che lo abbracciava. Il Profeta si mise allora a gridare: "Chi vuole comprarsi uno schiavo?" Zahir rispondeva: "Vedrai O Messaggero di Allah, non ho nessun valore." Il Profeta gli disse:"Ma presso Allah, vali tanto!" (Ibn Habban. n°5790)
- Lo scherzo non deve offendere il musulmano nè terrorizzarlo. "Il profeta disse: non è permesso ad un musulmano terrorizzare un altro." (Ahmad n° 23114)
- Lo scherzo non deve varcare i limiti della verità, non deve cioè condurre a inventare o dire bugie e menzogne nell'intento di scherzare o far ridere. Si riferisce che il Profeta disse: "Guai a chi racconta menzogne per far ridere, guai a lui, guai a lui!" (Abu Daud n° 4990)
Le regole delle condoglianze
Le condoglianze sono prescritte nell'intento di consolare la famiglia del defunto, di alleviare il peso della disgrazia accaduta. Il Profeta disse: "Non vi è musulmano che presenti le sue condoglianze ad un altro senza che Allah non gli faccia portare il giorno del Giudizio, gli abiti della dignità." (Ibn Magia n° 1601)
E prescritto invocare Allah in favore della famiglia del defunto ed esortare detta famiglia alla pazienza e a sperare nella ricompensa e la misericordia di Allah Altissimo. Ussama Ibn Zaid dice: "Eravamo a casa del Profeta quando gli venne un messaggero da una delle sue figlie che lo invitava a venir vedere un figlio morente. Il Profeta disse al messaggero: "Torna e dille che ad Allah tutto e tutti fanno ritorno e che tutti hanno il loro destino prescritto presso l'Eccelso; dille di aver pazienza e di sperare nella ricompensa dell'Altissimo." La figlia gli rimandò il messaggero che riferì che lei aveva giurato perchè il padre venisse. Il profeta si alzò e si avviarono con lui Saad Ibn Abada e Maadh Ibn Jabal. Gli misero in braccio il bambino che aveva già il respiro grosso; il Profeta non trattenne le sue lacrime al punto che Saad gli fece: "Messaggero di Allah, che è? "Gli rispose:"Questa è misericordia che Allah ha messo nel cuore dei suoi servi; Allah dona misericordia ai misericordiosi tra i suoi servi." (Muslim. N° 923)
- Invocare da Allah di perdonare al defunto. L'imam Al-Sciafeyi – Allah gli sia misericordioso- amava che si dicesse: "Allah ti ricompensi bene, ti permetta consolazione e perdoni al tuo morto!"
- É consigliabile preparare un pasto alla famiglia del defunto. Il profeta disse in simile occasione: "Preparate un pasto alla famiglia di Giafar: è accaduto loro quello li tiene occupati." (Mustadrak n° 1377)
Le regole del sonno
-Invocare Allah e coricarsi sul lato destro dopo essersi accertati che nulla c'è che possa disturbare nel posto in cui si vuol dormire: Il profeta disse: "Prima di mettervi a letto, spolverate il vostro letto facendo il nome di Allah, perchè non si sa mai cosa vi sia stato da quando l'avete lasciato; e se volete coricarvi, fatelo sul lato destro dicendo:" Gloria a Te, Signore, con la Tua Grazia mi corico e con la Tua Grazia mi alzo; se mi prendi l'anima perdonale i suoi peccati e se la rilasci proteggila come proteggi i Tuoi servi devoti." (Ibn Habban n° 5534)
-Quando ci si sveglia, si faccia l'invocazione che era solito fare il Profeta, riferita da Hudheifa che disse: "Quando il profeta si coricava, metteva la mano sotto la guancia e diceva: "Allah! In Tuo nome muoio e vivo" e quando si sveglia dice :"Gloria ad Allah che ci risuscita dopo che ci ha fatto morire ed a Lui facciamo ritorno!"" (Bukhari n° 5955)
- É preferibile coricarsi presto la sera, tranne per necessità. Si riferisce che il Profeta – pace di Allah su di lui- non amava coricarsi prima della preghiera serale e che non gli piaceva discorrere dopo che è passata." (Bukhari n° 543)
- É sconsigliato coricarsi sul ventre. Abu Hureira riferisce che il Profeta incontrò una volta un uomo coricato sul ventre. Lo risvegliò toccandolo col piede dicendo: "Questa è posizione di sonno che Allah non gradisce!" (Ibn Habban n° 5549)
- Premunirsi da ogni eventuale pericolo: il Messaggero di Allah disse. "Questo fuoco vi è nemico. Quando vi recate a dormire spegnetelo!" (Bukhari n° 543)
Le regole di fare i propri bisogni
-Fare il nome di Allah entrando nelle tolette e uscendone: Anass riferisce che il Profeta entrando nelle tolette diceva: "In nome di Allah! Mi rifugio in Allah dallo sporco e da ogni peccato." (Bukhari n° 5963) E quando ne usciva diceva:"Gloria ad Allah! che mi ha fatto ripulire e riprendere la salute" (Ibn Magia n° 301) Aiscia- Allah sia soddisfattto di lei- disse che uscendo dalla tolette, il Profeta diceva : "Allah! imploro il Tuo perdono!" (Ibn Huzeima n° 90)
- Non fare i propri bisogni con la faccia o la schiena orientate verso la qibla: Abu Hureira riferisce che il Profeta disse: "Sono per voi come il padre è al figlio; non fare i vostri bisogni con la faccia o la schiena verso la qibla, non ripulitevi con meno di tre pietruzze, non usare ossicini di animali o pietruzze sporche di escrementi." (Ibn Huzeima n° 80)
- Appartarsi: il Profeta disse: "Chi va alle tolette, lo faccia appartandosi, fuori dallo sguardo altrui." (Ibn Magia n° 337)
- Non ripulirsi usando la mano destra: il Profeta disse "Se uno beve, non respiri nell'utensile; se va alle tolette non si tocchi il sesso nè se lo ripulisca colla mano destra." (Ibn Huzeima n° 78)
- Lavarsi preferibilmente con acqua.
Le regole del rapporto coniugale
- Fare il nome di Allah come consiglia di fare il profeta: "Se uno di voi, quando si appresta ad avere rapporti sessuali con sua moglie, pregasse Allah dicendo: "O Allah!, allontana il demone da noi e dal frutto del nostro rapporto" se avrà poi un figlio, il demone non gli potrà mai nuocere." (Bukhari n° 141)
- Giochi e carezze: "ll profeta chiese un giorno a Giaber se avesse preso moglie; gli rispose di sì. Il Profeta gli chiese allora: "É vergine o una che prima è stata sposata?" "Con una che è stata sposata". Il Profeta disse: "Perchè non hai preso una vergine: l' avresti accarezzata e ti avrebbe accarezzato, l'avresti fatta ridere e ti avrebbe fatto ridere." (Bukhari n° 5052)
- Tenerezze e delicatezze; Aiscia - Allah sia soddisfatto di lei –disse che il Profeta la baciava sulla bocca e le succhiava la lingua mentre osservava il digiuno. (Ibn Huzeima n° 2003)
- Fare uso per trarre piacere, di qualunque posizione si voglia: "Umar venne un giorno al profeta e gli dichiarò: "Sono perso, o messaggero di Allah!" Il Profeta gli domandò: "E perchè?" L'altro gli confessò: "Stanotte ho fatto all'amore con la moglie, prendendola da dietro." Il profeta non rispose nulla. Disse: "Allora Allah rivelò al profeta il versetto": (Il Corano 2: 223) "Le vostre spose per voi sono come un campo. Venite pure al vostro campo come volete, ma predisponetevi; temete Allah e sappiate che Lo incontrerete. Danne la lieta novella ai credenti!": prendila di fronte o da dietro ma evita il coito anale e il coito durante il mestruo." (Tirmidhi 2980)
- Conservare segrete le relazioni intime tra gli sposi: Il Profeta disse: "Tra coloro che saranno i peggio collocati da Allah il Giorno del Giudizio, si troverà chi avrà divulgato il segreto dei suoi rapporti coniugali." (Muslim n° 1437)
Le regole del viaggio
- Liberarsi dalle ingiustizie commesse facendosele perdonare o compensandole; restituire i depositi presi in affidamento ai loro possessori; sdebitarsi e assicurare le spese della propria famiglia. Il Profeta disse: "Chi ha commesso una ingiustizia nei confronti di un fratello gliene chieda perdono, prima che se la veda togliere dalle buone opere, o se non ne possiede, prima che appesantisca di più il suo mucchio di male opere, togliendola da quelle commesse dal fratello." (Bukhari n° 6169)
- Evitare di viaggiare soli, eccetto per necessità o per impossibilità. "Ad uno tornatosi da un viaggio il Profeta domandò: chi ti ha accompagnato? Gli rispose. Nessuno. Il profeta gli disse: Uno che viaggia da solo è un demone; due che viaggiano, sono due demoni e se sono tre, sono viaggiatori.""
(Mustadrak n° 2495)
-Scegliere buoni compagni di viaggio e designarne uno che faccia da capo di viaggio. Il Profeta disse infatti: "Se tre si mettono in viaggio, scelgano uno che faccia loro da capo." (Abu Daud n° 2608)
- Annunciare il proprio arrivo alla famiglia. Il Profeta disse: "Se uno si assenta per viaggio a lungo, non bussi tornando alla porta dei suoi, di notte." (Bukhari n° 4946)
- Salutare alla partenza i famigliari e gli amici: "Il viaggiante saluti i suoi, le loro preghiere aggiungeranno bene al bene delle preghiere proprie." (Abu Yaala n° 6686)
- Affrettarsi a tornare alla famiglia, appena compiuta la missione. Il profeta disse: "Viaggiare è sempre una tortura: una rinuncia al cibo, al bere e al sonno. Quindi realizzatone lo scopo, ci si affretti a rincasare!" (Bukhari n° 1710)
Le regole della strada
Il Profeta precisò anche le regole da osservare quando in viaggio, si fa uso della strada. Disse: "Guai a sedere per le strade! Gli dissero: "Ma non possiamo farne a meno! Altrimenti, dove sostiamo e discorriamo?"Il profeta riprese: "Se persistete a volervi sostare, rispettate i diritti della strada!" Gli chiesero: "E quali sarebbero?" Rispose:"Abbassare gli occhi, non nuocere, rispondere al saluto, incitare a fare del bene e proibire il male." (Bukhari n° 2333)(e in altra lezione) "soccorrere il bisognoso e guidare lo smarrito" (Abu Daud n° 4717)
- Preservare la strada ed rifugi stradali. il Profeta disse: "Evitate i due maledetti." E quali sarebbero, o Messaggero di Allah?" Rispose: "Colui che fa i suoi bisogni in mezzo alla strada pubblica e chi lo fa nei rifugi d'ombra." (Muslim n° 267)
- Non portare con sè quel che è pericoloso. Il Profeta disse: "Quando uno passa in moschea o nel mercato con delle freccie, si curi di tenerle in mano, per non provocare danni o ferite ai musulmani." (Bukhari n° 6664)
Le regole del compravendita
Il commercio è normalmente un'opera lecita perchè fondato sullo scambio proficuo tra venditore e acquirente; se tuttavia una delle parti subisce un danno od ambedue, il commercio va preferibilmente vietato. Allah Altissimo infatti dice: (Il Corano 4:29) "O voi che credete, non divorate vicendevolmente i vostri beni, ma commerciate con mutuo consenso, e non uccidetevi da voi stessi."
- L'islam ritiene che il guadagno cavato dal commercio sia tra quelli migliori. "Al Profeta si fece questa domanda: Qual'è il miglior guadagno? Rispose: "Quello cavato dal proprio lavoro e da ogni commercio lecito."" (Mustadrak n° 2158)
- L'islam esorta alla fiducia nell'attività commerciale: il Profeta disse: "Il mercante veritiero, fido, musulmano, è nel Giorno del Giudizio, tra i martiri." (Mustadrak n° 2142)
- Precisare i difetti non visibili della merce, se ve ne sono. Il Profeta disse: "A nessuno è permesso vendere una merce senza precisarne gli eventuali difetti e non è permesso a chi lo sa, vendere detta merce senza prima precisarne i difetti." (Ahmad n° 16056)
- Non ingannare l'acquirente ma presentare i difetti della merce. Abu Hureira riferisce che "Il Messaggero di Allah passò una volta per un venditore di cibo; mise mano nel cibo e scorse una certa umidità. Interrogò il venditore: "Che cos'è brav'uomo?" Il venditore gli disse: "E piovuto sopra, Messaggero di Allah!" Il Profeta gli disse: "Perchè non l'hai esposto in modo che tutti lo vedano? Chi inganna non è dei miei." (Muslim n° 102)
- Dire la verità, non mentire. Il Profeta disse: "I contrattanti sono liberi finquando non si separino. Se si sono detti in preciso la verità Allah benedirà il loro scambio; se invece hanno celato il vero, nessuna benedizione li accompagnerà." (Bukhari n° 1973)
- Dare prova di magnanimità nel vendere e nel comprare, rafforza e stringe i rapporti tra il venditore e l'acquirente e fa svanire quell'impeto frettoloso verso il guadagno materiale che distrugge ogni sincero rapporto di fratellanza e di umanità. Il Profeta disse: "Misericordia di Allah a chi dimostra magnanimità nel vendere, nell'acquistare e nello sdebitarsi." (Bukhari n° 1970)
- Non giurare mai nel comprare e vendere. Il Profeta disse: "Guai a chi vendendo, giura in abbondanza! Ti fa prima ipocrita, poi ti annienta." (Muslim n° 1607)
Ecco alcune regole islamiche fra tantissime altre. Se volessimo indicarle tutte prenderemmo molto tempo e molto spazio. Basterà sottolineare che ad ogni elemento della vita privata o pubblica degli uomini corrisponde una indicazione islamica, coranica o profetica che la precisa e l'organizza. Dette prescrizioni confluiscono nell'intento di fare della vita del fedele musulmano una costante adorazione di Allah e una fonte inesauribile di buone opere per meritare la Grazia di Allah e la vita eterna.
Conclusione
Vorremmo concludere questo lavoro citando due persone che hanno abbracciato l'islam. Prima F. Filweas [7] che dice." C'è un grande vuoto spirituale in Occidente che nessuno dei principi e nessuna delle religioni hanno potuto colmare per assicurare la felicità dell'uomo in quella parte, malgrado la ricchezza materiale. Malgrado la cosiddetta prosperità economica...e la soddisfazione di tutte le necessità materiali dei popoli, l'uomo occidentale continua a sentire la superficialità della propria vita e a domandarsi: perchè vivo? Dove vado? Perchè? Nessuno fino ad oggi riesce a fornirgli una risposta convincente a queste domande ed il povero ancora non sa che il rimedio al suo male sta nella retta religione di cui conosce solo le calunnie. Eppure la luce comincia a scintillare e l'alba sta spuntando con gruppi di occidentali che abbracciano l'islam, ancorchè pochi di numero. L'uomo d'occidente vede con i propri occhi gente sempre più numerosa che applica l'islam e vive da musulmana ed abbraccia la fede della verità. É solo l'inizio..."
Debora Potter [8] dice da parte sua: "L'islam che costituisce la legge di Allah, è ritrovabile chiaramente nella natura che ci circonda: è con la volontà di Allah che si muovono le montagne, i mari, i pianeti e sono diretti nel loro moto. Sono sottomessi alla volontà di Allah, il loro Creatore come i personaggi di un romanzo sono sottomessi in tutto quello che dicono o fanno alla volontà dell'autore e Allah rappresenta il Supremo Esempio. Così, ogni atomo dell'Universo – anche la materia di esso- è anch'esso musulmano. Solo l'uomo fa eccezione a questa regola perchè Allah gli ha offerto la libertà di scelta: può sottomettersi alla volontà di Allah o può darsi una legge propria e seguire la religione che gli conviene. Ha purtroppo spesso scelto la seconda via....La gente abbraccia in Europa e in America sempre di più l'islam perchè ha bisogno di pace interiore e di serenità spirituale; inoltre, molti orientalisti e missionari cristiani che avevano iniziato le loro missioni con l'entusiamo travolgente di abbattere l'islam e di denunciare i suoi cosiddetti limiti, si sono anche loro fatti musulmani; solo perchè la verità possiede argomenti schiaccianti ed innegabili ed è in fin dei conti l'unica vincitrice."
[1] Ufficiale della marina britannica, ha preso parte alle due guerre mondiali. É cresciuto in ambiente cristiano ed è stato fortemente influenzato dalle tradizioni cristiane. Malgrado tutto ha abbracciato l'islam dopo la lettura del Sacro Corano ed alcuni libri sull'islam nel 1924 ; vedi "Ce qu'ils disent à propos de l'islam" del dottor Imad Addine Khalil.
[2] Ighathat Al-Lahfan 2-p. 120
[3] "L'Islam et le Christianisme", Alfat Aziz As-Samad
[4] Attenti alla recente traduzione italiana del sacro Corano, fatta da Hamza Piccardo. Per il versetto in citazione, detta traduzione non tiene conto di ("wa muheiminan aleihi"):"ومهيمنا عليه" nel testo arabo e non lo traduce; infatti nessuna traccia di prevalere o altro... Ci permettiamo quindi di aggiungere in corsivo quello che secondo noi, manca: e per prevalere su di essa. (M. Hassani)
[5] La conoscenza del mondo invisibile e dell'aldilà spetta solo ad Allah Altissimo; ci sono però alcuni elementi dell'aldilà che Allah rivela ai Suoi Profeti e Messaggeri che a loro volta, diffondono tra la gente.
[6] Rew. G. Margoliouth, in Introduction to the Koran, by Rev. J.M. Rodwell, London, 1918.
[7] Ufficiale della marina britannica, ha preso parte alle due guerre mondiali. É cresciuto in ambiente cristiano ed è stato fortemente influenzato dalle tradizioni cristiane. Malgrado tutto ha abbracciato l'islam dopo la lettura del Sacro Corano ed alcuni libri sull'islam nel 1924 ; vedi "Ce qu'ils disent à propod de l'islam" del dottor Imad Addine Khalil.
[8] Nata nel 1954 a Travers nello Stato americano del Michigan, è diplomata dalla facoltà di giornalismo dell'Università del Michigan. Vedi "Ce qu'ils disent à propos de l'islam" del Dot. Imed Eddine Khalil.